Scrollarsi di dosso paure e pressioni psicologiche. Da oggi, lungi dall’essere un obbligo, vincere potrà essere solo la conseguenza di una serenità e di una unità di intenti ritrovate nel gruppo. Lo scettro è del Città di Nocera ed è ai molossi che toccano responsabilità e doveri. Questo, in sostanza, il Mario Turi pensiero nel giorno del suo ritorno sulla panchina rossonera.

DIMENTICARE MONTESARCHIO – “In questo momento credo che la squadra debba dimenticare in fretta la sconfitta di sabato, la prima stagionale. E forse era un avvenimento a cui i ragazzi non erano abituati. Di positivo c’è che la squadra potrà togliersi l’assillo di essere prima in classifica. Magari in questi mesi si è pagato il fatto di essere stati sempre la battistrada del girone. Il Città di Nocera dietro non mollava e questo ha finito per creare logorio”.

CITTA’ DI NOCERA FAVORITO – “Noi non abbiamo più nulla da perdere. Loro sono primi e a casa loro andremo a giocarci lo scontro diretto. Adesso sono loro i favoriti. Noi, male che vada, ci giocheremo tutto attraverso i play-off. La squadra deve liberarsi mentalmente e venire agli allenamenti per divertirsi. Solo in questo modo potremo esprimere le nostre potenzialità fisiche e tecniche. Il Sorrento tutto sommato ha fatto bene in questo campionato, perdendo solo una partita e pareggiandone quattro. Ma ha avvertito la pressione degli avversari alle spalle. Ora i ruoli devono essere ribaltati: dovremo mettere noi pressione a loro. E dobbiamo crescere come gruppo e come collettivo senza pensare alla classifica”.

VERSO IL POSITANO – “Il prossimo impegno è sempre quello più importante. Andremo ad affrontare una formazione che è terza in classifica e che vorrà riaprire i giochi in chiave play-off. E poi è sempre un derby. Ora le nostre energie devono essere indirizzate solo verso lo scontro col Positano”.

SCELTE TATTICHE IN ATTACCO – “Scarpa, Gargiulo e Vitale sono giocatori molto rapidi, ma Del Sorbo apporta benefici in fisicità. L’importante è che lui non giochi sempre spalle alla porta, anche se poi non deve essere lasciato neanche troppo spesso solo in avanti. Antonio infatti è un giocatore a cui piace districarsi nello stretto e che ha piedi quasi da centrocampista. Lui è un valore aggiunto che, forse, va recuperato da un punto di vista mentale. Averlo a disposizione in questo momento della stagione non può che farmi piacere”.

SU VANIN E MAURY – “In realtà avevo già iniziato un processo di inserimento di questi giocatori anche quando non erano al 100% della condizione. Si tratta di elementi che la condizione possono trovarla solo giocando. Ora sono certamente più avanti di come li lasciai. Entrambi hanno un numero impressionante di partite tra i professionisti e potranno solo darmi una mano da un punto di vista sia tattico sia di gestione della partita”.

BEL GIOCO PER EMERGERE – “Io ho solo questo modo di vedere il calcio. Una squadra so allenarla solo con questi principi, o almeno ci provo. Voglio riprovare a ridare entusiasmo a questi ragazzi, che in campo devono avere voglia di giocare e di tornare protagonisti oltre che partecipi di un progetto tecnico. Tutti devono sentirsi coinvolti, chi ha grandi qualità e chi fa da comprimario. E l’unico modo per coinvolgere tutti è quello che la squadra giochi palla a terra, che sia ariosa e diverta. Riuscirci non è scontato, ma ci proveremo. Se abbiamo avuto successo all’inizio dell’anno, non è detto che non dobbiamo averlo anche ora. In questa ottica, si può pensare di coinvolgere nell’11 titolare anche altri under che sono in rosa. C’è Maxwell, per esempio. Lui deve solo capire determinati concetti da un punto di vista tattico”.

LE RAGIONI DEL RITORNO – “Non è una sfida personale. Un allenatore, se accetta di tornare dove ha già allenato, è perché sa intanto di avere tutti i giocatori dalla sua parte. Ma nessuno può mettere in discussione la loro professionalità anche sotto la gestione Ferraro. Questa società è tra le poche in Campania ad avere un progetto a lunga scadenza. Perciò è giusto che mi rimetta in discussione. Durante la mia assenza mi sono divertito ad andare in giro ad osservare altri colleghi, che approfitto per ringraziare della loro disponibilità per avermi fatto assistere agli allenamenti. Penso a Coppola del Gragnano, Longo della Cavese, Grassadonia della Paganese e Zavettieri della Juve Stabia. Questo periodo di riposo ha fatto molto bene alla mia crescita professionale. Ora metto a disposizione di questo gruppo e di questa società tutto l’entusiasmo che ho dentro. E tutte le conoscenze che ho accumulato studiando. E spero di ottenere l’obiettivo che ci siamo prefissati ad inizio anno, ovvero il raggiungimento della categoria superiore e il prosieguo insieme in questo progetto importante”.

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