SERVIZIO DI STEFANO SICA

E’ stato uno dei rinforzi invernali della Palmese di Salvatore Soviero, che l’ha fatto esordire nella prima gara ufficiale del 2017 contro il Faiano. Classico mediano capace di disimpegnarsi come interno o in un centrocampo a due, Vincenzo Perna è stato utilizzato talvolta in carriera anche come play per via del piede educato e di mezzi tecnici sicuramente apprezzabili. Un inizio di stagione alla Virtus Teramo in Eccellenza, poi la decisione di abbracciare il progetto Palmese. Perna, napoletano classe ’95, è peraltro un elemento che, nonostante la giovane età, ha già una buona esperienza dei campionati di D, che ha visitato con le maglie di Fondi, Noto, Monza e, lo scorso anno, prima Sambenedettese e poi Novese. In estate, con l’Equipe Campania, aveva anche affrontato il Sorrento in amichevole al campo Italia. Ora una nuova scommessa a Palma, col sogno nel cuore di potersi riappropriare di quei palcoscenici professionistici che aveva calcato per due anni con la maglia dell’Arzanese. Erano i suoi primi passi, forse solo un arrivederci. Perché, nel calcio, non per tutti la strada si fa facile e in discesa.

Come è stato il tuo impatto col gruppo?

“Fortissimo – dice ai microfoni di TuttoSorrento –. Arrivai di giovedì, quando disputammo un’amichevole con la Sarnese. Solo alla fine del primo tempo, vincevamo 4-1. Da lì capii che questo era un gruppo importante, composto peraltro da bravi ragazzi. La squadra è forte e possiamo dire la nostra in chiave play-off perché, a mio avviso, è un obiettivo raggiungibile. Del resto lo abbiamo dimostrato nelle ultime due partite, vincendo in trasferta col Faiano, che era ancora secondo in classifica, e pareggiando con la Battipagliese pur avendo creato moltissimo e, aspetto non trascurabile, col gap di alcune assenze pesanti come quelle di Babù, Salvati e La Marca. Perdevamo, poi l’abbiamo rimessa in sesto e il 2-1 ci è mancato davvero per pochi dettagli. Peccato”.

Come ti sta utilizzando mister Soviero?

“Nella prima partita col Faiano, sono stato impiegato come interno destro nel 4-3-3, che poi è il mio ruolo naturale. Successivamente, con la Battipagliese, come play. Il mister mi chiede comunque di interpretare entrambe le fasi, andando in copertura e cercando gli inserimenti. Devo provare da un lato a non far tornare troppo Babù, che gioca sulla fascia sul mio lato, da un altro a chiudere sull’esterno avversario”.

Come mai la decisione di scendere improvvisamente dall’Abruzzo in Campania?

“Sono stato quattro anni fuori Napoli. Il fatto che potessi riavvicinarmi a casa era relativo. In realtà mi ha convinto molto la possibilità di poter lavorare con un grande uomo di calcio come Soviero. E poi il fascino della piazza, che è importante. Mi è piaciuto il progetto e ho apprezzato la volontà di fare qualcosa di importante. Avevo varie offerte, ma alla fine ho scelto la Palmese”.

Proprio il Sorrento, pare, ti avesse cercato…

“C’è stato un piccolo contatto e potevo andare lì. Poi il discorso non si è approfondito, mentre la Palmese si è mostrata molto più convinta di prendermi”.

Dopo il biennio tra i Pro con l’Arzanese, hai dovuto ricominciare tutto daccapo. Rimpianti?

“Oggi potrei pensare a tantissime cose, ma parlare con i se e con i ma sarebbe fin troppo semplice. Non è stata solo colpa mia. Il primo anno con l’Arzanese totalizzai 15 presenze e feci bene, tanto che, inizialmente, mi voleva il Genoa. Andai lì per due giorni e decisero anche di prendermi, ma alla fine fui io a scegliere di restare ad Arzano per mettermi in gioco in un campionato di “grandi”. La stagione successiva, comunque, potevo andare alla Primavera del Palermo e l’affare non si concretizzò non per una scelta mia. Avevo già il biglietto aereo tra le mani. Anche a Fondi in D penso di aver disputato un buon campionato e, se c’è qualcosa che posso rimproverarmi, è che in seguito ho accettato delle situazioni senza magari averle ponderate bene. Sarebbe stato meglio andare maggiormente coi piedi di piombo. Un errore che, per esempio, non ho commesso in queste settimane: la Palmese l’ho scelta con lucidità e dopo aver valutato altre richieste. Ma a questo grado di maturità ci si arriva solo dopo aver vissuto esperienze negative. Ecco perché spero ancora di rientrare nel calcio che conta, del resto ho 21 anni e devo crederci”.

Che Sorrento ti aspetti?

“Diciamo che andiamo purtroppo ad affrontarlo nel suo momento migliore. E’ una squadra che viene da tre vittorie consecutive che hanno riacceso di nuovo l’entusiasmo. Non prendono gol e hanno recuperato anche Scarpa. Anche noi, però, siamo in un buon momento. E l’entusiasmo non è minore anche per via di un gruppo solido. Sarà una bella partita e ce la possiamo giocare. Non li aspetteremo e non avremo alcun timore. Crediamo nei nostri mezzi: anche il nostro attacco ha grandi valori, basti vedere la qualità di gente come Babù, Salvato o Malafronte”.

Chi toglieresti ai rossoneri?

“Hanno un centrocampo e un attacco strepitosi. Io, comunque, ho avuto la fortuna di giocare con Scarpa al Savoia e ho visto da vicino che giocatore è. Può fare la differenza in qualsiasi momento ma è un ragazzo fantastico anche umanamente. Non si lamenta mai ed è sempre positivo. E’ il valore aggiunto, quello che può spostarti davvero gli equilibri”.

 

Commenti

commenti