SERVIZIO DI STEFANO SICA

E’ tornato alla Palmese dopo aver già vestito la maglia rossonera in D alla fine degli anni ’90. All’epoca Giuseppe Gelotto non era neanche ventenne e la squadra aveva già diversi calibri come Nazzareno Sposito, Gennaro Astarita o capitan Italo Farinella. Successivamente sarebbero arrivati gli anni della C2 e del bluff cinese targato Song Zhicai. La Palmese di Roberto Chiancone, in quel periodo, era una corazzata che stracciava ogni record e si involava a vele spiegate verso la C1. Dopo il naufragio, e l’anno di inattività, il club fu costretto a ripartire dalla Promozione regionale. Gelotto, nel frattempo, entrava nella piena maturità calcistica andando a fare esperienze ad Eboli, Pomigliano, Caserta e Somma Vesuviana, tra le altre. Quindi un campionato vinto in D ad Arzano nel 2011 sotto la gestione tecnica di Franco Fabiano e del ds Pasquale Costagliola, fino al cammino che lo ha portato lo scorso anno alla sorprendente Boys Caivanese del ds Enzo Cogliandro e, in estate, alla Sibilla Bacoli. Una pagina che, però, è durata troppo poco. “A Bacoli sono stato bene, anche se solo per un mese – ricorda ai microfoni di TuttoSorrento -. Ma di fronte ad una chiamata di un club di categoria superiore, non potevo rifiutare. E poi si trattava della Palmese, una grande piazza. Questo mi ha gratificato”.

Come è stato il tuo impatto con mister Soviero?

“Assolutamente positivo. Lo conoscevo solo di fama, ma ho potuto apprezzare le qualità di una persona schietta, che parla molto col gruppo, che sa motivarlo ma pretende anche che i suoi giocatori abbiano carattere. E poi è un uomo umile e di grande disponibilità”.

Sono arrivati di recente giocatori di livello come Nando Salvati, D’Aniello o il brasiliano Babù: cosa cambia nei vostri obiettivi?

“I fratelli Soviero sono persone intelligenti ed equilibrate, non abituate a fare voli pindarici. Siamo consapevoli, con queste forze, di poter fare un buon campionato, magari provando ad agganciare la zona play-off. Vedremo. Fatto sta che la nostra stagione inizia sabato. E col Sorrento vogliamo vincere”.

Tatticamente il mister come vi sta impostando?

“Col 4-3-3. Io agisco da mezz’ala e La Marca da centrale, davanti abbiamo Malafronte che è un buon attaccante. Ma adesso dobbiamo prima trovare la nostra identità e stiamo lavorando per questo. Nonostante la sconfitta con la Battipagliese, ho riscontrato degli aspetti positivi: penso ad un miracolo del loro portiere che ci ha impedito di riaprire la partita, ad un rigore negato ed a qualche occasione sciupata nella ripresa. Abbiamo preso gol su due palle inattive e il terzo su contropiede. In rosa abbiamo anche buoni under. Siamo in ritardo, certo, ma possiamo riprenderci”.

Chi toglieresti al Sorrento?

“Ovviamente Scarpa, giocatore di ben altre categorie. Ma tutto il Sorrento ha calciatori importanti, alcuni dei quali non dovrebbero stare in Eccellenza. Tuttavia lo ribadisco: scenderemo in campo per portare a casa i tre punti. Non vogliamo speculare sul pari. E lo dico ovviamente col massimo rispetto che si deve ad un avversario fortissimo. Poi vedremo cosa dirà il campo, ma abbiamo fame di vittorie. Aspettiamo anche tanta gente sabato allo stadio. Il pubblico deve sostenerci”.

 

 

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