DI STEFANO SICA

Abbiamo conquistato tre punti importantissimi contro una squadra palesemente aiutata dagli arbitri ogni domenica. Dalle immagini vedrete che il gol di Cioffi è regolarissimo: questi spendono dieci volte più di noi e non hanno bisogno di questi regali. Del resto è la stessa cosa che è successa a Cervinara e per il quale il Cervinara si è lamentato. E’ una cosa vergognosa“. Parole e musica di Francesco Nardo, tecnico del Sant’Agnello intervenuto ai microfoni di Retesei al termine del derby vinto col Sorrento. Interpellato da TuttoSorrento, il trainer biancazzurro avrebbe rincarato la dose parlando di Sorrento sulle gambe e affermando perentoriamente: “Per me è una rivincita personale verso qualcuno che non ha creduto in me nel momento in cui mi ha mandato via quando ero in testa con cinque punti di vantaggio sulla seconda“. Il riferimento era agli avvenimenti del post-gara tra Sant’Agnello e Ariano Irpino, nell’ottobre del 2014. Il match, perso dai costieri fuori dalle mura amiche, produsse l’avvicendamento tecnico con Mario Turi (quando era ancora salda la partnership Negri-Giglio). A suo tempo, però, Nardo giustificò diversamente questo passaggio del testimone, rivelando a FootballWeb le ragioni di questa svolta. “E’ stata una decisione presa di comune accordo con la società – le sue parole -. C’era la necessità di trovare qualcuno che si prendesse cura del settore giovanile e, tra l’altro, c’era anche la Juniores scoperta. Così è stato pensato di non affidarsi ad una persona esterna che non conoscesse i ragazzi con queste mansioni che saranno ricoperte da me. Naturalmente questo incarico mi tiene occupato anche nel fine settimana, e si è deciso di ingaggiare mister Turi per la Prima squadra con cui, in settimana, collaboriamo insieme”. Cosa sarà cambiato in questi due anni e mezzo non possiamo saperlo anche se in fondo ci piacerebbe. Ma forse importa relativamente. Ciò che è prioritario adesso è analizzare la fondatezza delle ragioni di Nardo a proposito del gol del raddoppio annullato nella ripresa alla squadra santanellese. Dinamica che ha portato anche all’espulsione di Cioffi per doppio giallo, con i padroni di casa che hanno disputato l’ultima mezz’ora del derby in inferiorità numerica. Che Nardo, a caldo e senza l’ausilio di prove filmate, dica di aver subìto un torto, ci sta pure. Ma sono proprio le immagini di Retesei (che propone anche un replay molto preciso) a smentirlo clamorosamente. Intanto non è vero che l’arbitro, il vicentino Scialla, butti fuori Cioffi perché “calcia il pallone a rete” a gioco fermo, come sostiene Nardo. L’attaccante biancazzurro, dopo il rimpallo vinto con Pezzella, si aggiusta chiaramente il pallone col braccio destro e sigla il raddoppio. E Scialla evidentemente sanziona il comportamento antisportivo del giocatore che, come prescrive il Regolamento, “tocca intenzionalmente il pallone con la mano nel tentativo (indipendentemente che abbia successo o no) di segnare una rete”. Ancora (e qui si apprezza maggiormente una certa caduta di stile): non si comprende bene perché richiamare i presunti torti patiti dal Cervinara nelle gare col Sorrento (tralasciamo l’incipit sui “famosi” aiuti domenicali…). Anche qui è possibile che l’allusione sia al gol fantasma di cui beneficiarono i rossoneri nella gara di andata degli ottavi della fase regionale di Coppa Dilettanti contro i caudini al campo Italia. Nardo, che dice di aver visionato il Sorrento nelle due partite precedenti con Ebolitana e Cervinara, pare però dimenticare gli episodi arbitrali del Canada che hanno penalizzato i rossoneri. Intanto un penalty già dubbio per il contatto Cioffi-Zerillo in area di rigore. Ma soprattutto la decisione d’imperio del riminese Villa che, non dando seguito allo sbandieramento del proprio assistente, ha ritenuto regolare la posizione di Zerillo e la relativa conclusione a rete deviata da Pezzella in angolo. Corner dal quale, come noto, sarebbe scaturito il rigore decisivo trasformato da Pepe. A Nardo non saranno sfuggite le modifiche apportate in questi anni alla Regola 11 (quella che disciplina il fuorigioco) ma, nel frattempo, ci limitiamo a riportare lo stralcio di una circolare interpretativa dell’Aia: “Un calciatore in posizione di fuorigioco che riceve il pallone da un avversario, che gioca deliberatamente il pallone (tranne su una parata o un salvataggio intenzionale), non si deve ritenere che abbia tratto un vantaggio”. Difficile immaginare (anche questo comprovato da immagini accessibili a tutti) che Terracciano, che si gira di spalle al momento della botta di Fusco che poi innesca Zerillo in off-side, tenti di giocare “deliberatamente” il pallone rimettendo quindi in gioco l’attaccante cervinarese. Questo a beneficio del tecnico del Sant’Agnello che forse si sarà distratto o non avrà compreso bene alcuni dei dettami presenti nel Regolamento. Il resto è solo teatrino. E pure di non grande livello.

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