(SERVIZIO DI MAURIZIO LONGHI PER TUTTOSORRENTO.COM). È impossibile dimenticare ciò che ha fatto per il Sorrento. L’ha preso per mano e l’ha condotto in alto, dal dilettantismo al professionismo. Renato Cioffi ha dato tanto ai colori rossoneri, è stato il timoniere di quella vela che si librava in alto sulla costiera. Ora la barca si è inabissata la scorsa stagione, quest’anno può riemergere e riconquistare quanto perduto, ma la situazione attuale è diventata delicata e necessitava di una virata. Così, dopo la sconfitta con il Martina Franca, è stato dato il benservito a mister Chiappino e per la successione è stato scelto Simonelli. Il ritorno del prof. di Saviano ha contrariato la piazza, con cui non è mai scattata la scintilla, così per fare il punto della situazione abbiamo contattato proprio il tecnico dell’epopea rossonera che, da par suo, non ha lesinato parole sferzanti: “Quanto verificatosi in questi giorni, poteva succedere solo a Sorrento, perché c’è gente perbene e fin troppo rispettosa. In altre piazze, ci sarebbe stata una sollevazione generale. Non voglio creare polemiche, ma una società deve tenere conto delle esigenze di una tifoseria, non perché i tifosi debbano comandare, però, non possono esser presi in giro. Ora mi auguro solo che si centri la salvezza, sono un tifosissimo del Sorrento, ho il cuore rossonero, e non voglio neanche pensare che i costieri perdano le categorie professionistiche conquistate con tanto di sudore, tanto impegno, tanta passione. Già l’anno scorso, per negligenza, è stata una stagione sciagurata, adesso c’è la possibilità di mantenere la categoria e non bisogna dilapidarla. Il calcio a Sorrento è un patrimonio, bisogna averne cura, le questioni della squadra rossonera non possono passare in secondo piano”.

IL “SINE VERBIS”. La piazza non gradiva il ritorno di Simonelli, la conferenza di presentazione non è stata delle più distese: “Mi sta dando molto fastidio l’atteggiamento del signor Simonelli – prosegue Cioffi – in questo momento ciò che bisogna fare è avvicinare la gente alla squadra, invece, non si sta facendo altro che esasperare gli animi dei sostenitori costieri. Un allenatore non può dire che stava meglio a casa sua, qui serve gente che lotti per salvare una categoria molto importante, se uno non ha voglia non deve accettare determinati incarichi. La gente di Sorrento deve essere rispettata come quella di Benevento, non la si può prendere in giro, e poi non vorrei che ora sul mercato si facesse ciò che non è stato fatto in estate, non sarebbe corretto nei confronti dell’ex allenatore. Comunque, a parte lo sfogo da tifoso, ciò che più mi sta a cuore è che la squadra si risollevi e lancio un appello anche a quei tifosi fedelissimi che seguono da anni il Sorrento: sostenete questi ragazzi, avete il dovere di farlo, mai come adesso la squadra ha bisogno di sentire vicini i propri tifosi”.

LA COERENZA. Questo travaglio societario si è accentuato con le dimissioni dagli incarichi operativi di Gaetano Mastellone, chiediamo il parere anche a mister Cioffi: “Ho già utilizzato una parola per definire questa scelta e la ripeto: coerenza. A quanto pare, Mastellone avrebbe optato per altre soluzioni, non gli andava bene questa scelta e ha deciso di fare un passo indietro, ciò che non ha fatto qualcun altro”. Nonostante le turbolenze in seno alla società, la squadra deve rilanciarsi in classifica dopo quattro scivoloni consecutivi, cosa bisogna fare per non farsi condizionare da queste traversie? “Deve stare tranquilla. Ci sono buoni giocatori, quest’anno ho visto molte partite di questo campionato, e sono sicuro che il Sorrento sia superiore a molte squadre che ora sono più in alto in classifica. Serve ritornare alla vittoria, i valori ci sono, questo gruppo ha tutto per poter risalire la china, con lavoro e dedizione, mi auguro con tutto il cuore che possa mantenere questa categoria. È ciò che deve interessare di più, dai tifosi alla società. Il Sorrento deve restare tra i professionisti”.

Maurizio Longhi per TuttoSorrento.com

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