SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI. Si è abituati ad ascoltarlo in conferenza stampa con il suo fare un po’ istrionico e pittoresco mentre, al telefono, si mostra lucido e pacato. L’avventura di mister Roberto Chiancone sulla panchina del Sorrento non è stata entusiasmante, tant’è che la società ha deciso di dargli il benservito per ingaggiare Cioffi, il cui interregno è durato due settimane prima che ci si affidasse a Pirone. Si sperava che l’esperienza di Chiancone, che a Battipaglia ha vinto un campionato nel ’96-97, potesse giovare al gruppo, invece, dopo una serie di sconfitte, si è resa necessaria un’altra scossa. Lui conosce bene l’organico dei costieri, sa cosa può venire fuori in una gara secca, decisiva per non sprofondare in Eccellenza. Quindi, così come abbiamo sentito mister Condemi che ha allenato la Battipagliese fino alla penultima giornata, ora diamo voce a Chiancone, tecnico del Sorrento fino a fine marzo. Anche al tecnico salernitano, domandiamo cosa si aspetta dalla gara che avrà inizio tra poche ore: “Sinceramente mi aspettavo un campionato diverso da entrambe ma si sono ritrovate a vivere una stagione tra mille disagi e problematiche, dispiace che una delle due debba retrocedere. Vedo il Sorrento leggermente favorito perché ritengo stia meglio a livello fisico, anche perché la Battipagliese ha dovuto attraversare peripezie anche logistiche oltre a quelle societarie. Avendo allenato il Sorrento per alcuni mesi posso dire che io e miei collaboratori abbiamo lavorato benissimo e sono certo che i giocatori hanno nelle gambe la necessaria benzina per affrontare nel migliore dei modi questa sfida. Credo di aver lavorato nella maniera più professionale possibile ma poi il calcio è così, quando mancano i risultati è sempre l’allenatore a pagarne le conseguenze. Comunque, ripeto, per me il Sorrento ha più possibilità di farcela, e poi la Battipagliese avrà defezioni importanti, penso a quella di Leone ma anche Signorelli credo non prenderà parte al match, e le alternative scarseggiano. I costieri, però, non devono commettere il marchiano errore di cullarsi sugli allori per il fatto di giocare per due risultati su tre. Anzi, devono giocare come se fossero loro a dover vincere perché, giocando per il pari, bisogna innanzitutto avere una buona personalità, saper gestire la palla e tenerla quasi sempre lontana dalla propria area di rigore. Non credo che il Sorrento sia capace di questo. Intanto, per il fatto di averlo allenato, mi auguro con tutto il cuore che riesca a salvarsi, anche se vorrei che entrambe non perdessero la categoria”.

Mister Chiancone ne approfitta per spiegare anche alcune cose della sua fugace avventura in Via Califano: alcune partite sfortunate che hanno impantanato la squadra, l’impiego costante del tanto criticato Della Ventura e altri rimpianti: “Fortunatamente la squadra nelle ultime partite si è ripresa e ha ottenuto i punti necessari per piazzarsi nella posizione migliore per giocare questo spareggio. Certo, i rimpianti ci sono, restando nell’ultima parte, magari si poteva evitare di perdere contro Neapolis e Frattese che avevano poco da chiedere al campionato, oppure penso alla mia gestione e al furto del Noto in casa nostra. Noi non giocammo una partita memorabile ma loro non fecero un tiro in porta e vinsero grazie al classico gol della domenica. Quella fu una partita davvero strana, che fece precipitare le cose, il mio era un lavoro essenzialmente mentale, cercavo di tenere su i ragazzi ma, dopo lo svantaggio, mancava proprio il carattere per reagire. Ecco perché facevo giocare sempre uno come Della Ventura quando era disponibile, non si può dire che faccia la differenza a livello tecnico, ma in campo si fa sentire e ha l’esperienza giusta per questa categoria che definisco “da martellamento”. Non serve giocare di fioretto ma di sciabola. Questo spiega anche l’esclusione di alcuni giocatori, magari più dotati tecnicamente ma poco attrezzati a livello di carattere. E poi quando abbiamo affrontato squadre d’alta classifica ce la siamo sempre giocata, penso ai pari contro Rende e Agropoli, all’ottimo primo tempo di Agrigento che si sarebbe chiuso sul pari senza quell’errore nei secondi finali, i veri problemi li abbiamo avuti contro le squadre del nostro livello. Anche se ci sono state sconfitte difficili da digerire, penso a quelle contro Due Torri e proprio quella di Battipaglia, abbiamo creato tante palle gol vendendo meno sempre nella fase di finalizzazione”.

Ma il vero motivo, secondo Chiancone, per cui si è stentato così tanto facendo sì che si debba ancora soffrire per sperare di mantenere la categoria, riguarda la fragilità societaria palesatasi soprattutto dopo un episodio particolare: “Sono sicuro che, con una società diversa, ci si poteva salvare direttamente. Non è possibile che, dopo una doppia vittoria, alcuni giocatori facciano uno sciopero non presentandosi al campo reclamando lo stipendio di gennaio quando eravamo a febbraio. È un diritto protestare e richiedere una propria spettanza, ma non si possono prendere decisioni così. Ad un certo punto, mi sono ritrovato con alcuni giocatori di esperienza infortunati e altri che pensavano solo ai soldi. Un allenatore non può mandarli via, deve pensarci la società, personalmente l’avevo chiesto ma non è stato fatto. Anzi, è stato fatto dopo, e fortunatamente, aggiungo, perché, dopo quelle epurazioni, il gruppo si è compattato ottenendo successi importanti. Dico sempre che bisogna essere professionisti anche in serie D, a maggior ragione se si indossa una maglia con una storia alle spalle come quella del Sorrento”. Una chiosa finale: chi del Sorrento può salire in cattedra in questo spareggio? “I centrocampisti possono risultare determinanti, non so chi giocherà tra Viscido, Lettieri, Della Ventura, D’Ambrosio, Ferraro ma loro sono il valore aggiunto della squadra. Sono tutti dotati di ottime risorse a livello fisico, corrono tanto e, facendo filtro davanti alla difesa per poi rilanciare l’azione, possono dettare legge. Punto tutto sulla mediana dei rossoneri”.

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