SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI. Che strano il calcio. Sì, è proprio strano. Manuel Lettieri l’anno scorso segnò il gol decisivo nella gara casalinga del Sorrento contro il Tuttocuoio quando, a tre giornate dalla fine, non si era mai stati così vicini a blindare il professionismo. Le ultime due partite sembravano quasi una formalità, contro un Melfi già salvo e un Castel Rigone già retrocesso, ma prima c’era la gara di Messina dove un punto avrebbe potuto fare la differenza. Anche ai peloritani bastava pareggiare per festeggiare la permanenza in Lega Pro ma non ebbero pietà e al Sorrento non bastarono i sei punti nelle ultime due partite per evitare i play out, che determinarono la seconda retrocessione consecutiva. Ora si è scesi di un’altra categoria ma, ahinoi, la musica non è cambiata. Play out per il terzo anno consecutivo, dopo Prato e Arzanese ecco la Battipagliese ma, stavolta, si spera che l’epilogo sia diverso. Quel Lettieri che, pur essendo tra i più giovani dell’organico, si eresse a protagonista del Sorrento che affrontava squadre che ora festeggiano l’approdo tra i cadetti, ora si ritrova in quarta serie. Allora è proprio vero che il calcio è strano ma nella vita, soprattutto quando non capisci bene cosa stia accadendo, il segreto è mantenere l’umiltà e lavorare moltiplicando volontà e determinazione. E, mai come ora, non bisogna pensare al passato o a quello che poteva essere e non è stato, Manuel Lettieri è ancora giovane ma ragiona già da veterano e sa che ora è un giocatore del Sorrento e c’è una battaglia da vincere con cuore e ardimento. L’ultima ma decisiva, contro la Battipagliese, sarà una sfida fratricida.

Al “perfetto tredicesimo”, come ebbe a definirlo Simonelli, chiediamo subito un suo commento sul fatto che, a distanza di un anno, si trovi a lottare con la stessa maglia e nello stesso stadio per la sopravvivenza del Sorrento pur in una categoria inferiore: “La situazione è quasi la stessa rispetto all’anno scorso quando ci giocavano la permanenza in Lega Pro, ma non è andata a buon fine. Anche adesso si è in lotta per evitare un’amara retrocessione ma devo ammettere che ci abbiamo messo anche un po’ del nostro per far sì che la classifica non fosse lusinghiera, fortunatamente nelle ultime partite abbiamo ottenuto i punti necessari per piazzarci nella posizione migliore per affrontare questo spareggio. Era importante giocarlo in casa, e ora dobbiamo approfittare di questo minimo vantaggio di giocare per due risultati su tre”. L’anno scorso visse delle giornate di gloria come ad Aversa dove realizzò una doppietta nel colpo corsaro in terra normanna, come nello scontro diretto contro il Tuttocuoio e anche a Castel Rigone dove confezionò un capolavoro segnando con un delizioso tiro a giro. Doveroso chiedergli, soprattutto per le condizioni in cui si è ritrovato a giocare a Sorrento, se con il senno di poi avrebbe rifatto la scelta di tornare in rossonero: “Non mi sono pentito perché mi erano arrivate altre proposte da club di serie D ma le ho rifiutate tutte. Poi a dicembre mi è arrivata la chiamata dell’avv. D’Angelo che mi ha chiesto di firmare e l’ho fatto visto che ormai sapevo che difficilmente sarebbero arrivate offerte da squadre di categoria superiore. Sinceramente ho sperato fino all’ultimo di avere la possibilità di restare tra i professionisti ma ho aspettato invano e, in quarta serie, mi sono sentire di sposare la causa rossonera”.

Dal mediano irpino ci facciamo dire un commento sul campionato della squadra e sul suo rendimento: “Da quando sono arrivato io darei un sei al campionato, una sufficienza anche se si poteva fare molto di più. Dispiace perché bastava poco per salvarsi direttamente, ci ha penalizzato tantissimo quel periodo di sei o sette partite in cui abbiamo raccolto un solo punto a Roccella Jonica, magari conquistandone qualcuno in più staremmo parlando di una salvezza già raggiunta. Sicuramente potevamo fare meglio anche in casa, dove abbiamo sprecato tanto e poi si sono aggiunti altri elementi che hanno inciso sul nostro cammino. Mi riferisco al fatto degli allenamenti a Nocera e di giocare a Vico Equense, non nego che la cosa ci abbia destabilizzato un po’. Anche la società poteva fare qualcosa in più, ma questa non è una scusante per noi giocatori, anche se forse abbiamo la percentuale più bassa di responsabilità. A livello personale, be’ sicuramente non sono riuscito a dare il meglio, anche perché ho sempre giocato fuori ruolo e mi sono dovuto adattare. Con Chiancone facevo addirittura l’esterno alto, mentre gioco laterale anche con Pirone, non è il mio ruolo ma comunque l’ho ricoperto anche l’anno scorso e non mi posso lamentare. L’anno scorso era diverso perché giocavo con gente di un certo calibro, penso ai vari Catania, Danucci, Maiorino e altri ancora, mentre questo è un folto gruppo di ragazzi che sta lottando per l’obiettivo di salvare la categoria”. Il rischio è che il terremoto relativo al calcioscommesse, che ha visto il coinvolgimento di un giocatore del Sorrento, possa creare qualche tensione. Ma Lettieri ci rassicura: “Non mi aspettavo una cosa del genere ma posso garantire che in questi giorni stiamo parlando solo della prossima partita dove ci giochiamo tutto. Siamo concentrati solo per raggiungere la salvezza e faremo di tutto per riuscirci. Stiamo preparando questa sfida nel migliore dei modi, anche perché non possiamo proprio fallire contando anche il vantaggio di poter giocare per due risultati su tre”.

Sulla panchina rossonera si sono avvicendati quattro allenatori e Lettieri, pur essendo arrivato a dicembre, li ha conosciuti tutti. Ma solo con mister Pirone, insediatosi nell’ultima parte, pare che si sia trovata una parvenza di equilibrio: “Siamo passati ad una mentalità diversa. Già con l’arrivo di Cioffi le cose sembravano essersi aggiustate poi, come tutti sappiamo, dopo dieci giorni ha deciso di dimettersi ed è arrivato Pirone. Il quale ha avuto la bravura di non stravolgere tanto, ha scelto un modulo classico e semplice come il 4-4-2 e, più che sull’aspetto tecnico, ha lavorato molto su quello mentale. I risultati sono arrivati perché, a parte la gara di Frattamaggiore dove siamo usciti sconfitti ma offrendo comunque una prestazione dignitosa, abbiamo inanellato un filotto di tre vittorie consecutive fino al pareggio sul campo della Tiger Brolo”. Ecco, un’ultima battuta proprio sulla partita di Capo d’Orlando che, in caso di vittoria, avrebbe consentito al Sorrento di brindare già alla salvezza senza passare per lo spareggio: “In verità c’era un po’ di delusione per la prestazione perché la gara sembrava essersi messa molto bene per noi. A fine primo tempo ci siamo ritrovati con un uomo in più, ma abbiamo sbagliato atteggiamento nella ripresa, siamo entrati in campo molli e il gol subito ci ha tagliato le gambe e tolto anche l’energia mentale per provare a centrare il bottino pieno. Poi il calcio è strano, si vive di fasi anche durante i 90′ e, proprio quando si è ristabilita la parità numerica, abbiamo trovato il gol del pari”.

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