SERVIZIO DI STEFANO SICA. Sette arrivi ed altrettante partenze. Più un nucleo di giovanissimi mandati a Gragnano, diretto competitor del Sant’Agnello (De Simone, Russo e Buonomo) insieme al congedo di Volpe. Un centrocampo che registra un innesto in più rispetto al roster presentato fino a dicembre, mentre l’attacco ne esce come il reparto certamente più depauperato.

Si è chiusa così la finestra invernale di mercato del Sorrento. Tra un chiaro ridimensionamento tecnico ed un obiettivo, la salvezza, che resta comunque a portata di mano per la squadra del Pampa Sosa vista anche la scarsa competitività del girone.

DIODATOSCALANel pacchetto difensivo, il duo Marco Ciampi-Fabio Ferrara ha rimpiazzato l’argentino Garbini e Ciccio Larosa. L’esperienza fa quindi spazio al fervore della gioventù. Si tratterà peraltro di un binomio tutto da testare, la cui affinità e i cui meccanismi andranno verificati sul campo. Tra l’altro, se Ferrara ha già maturato un buon pedigree tra i dilettanti dopo aver assaporato le gustosità del calcio professionistico, per Ciampi la discesa in D apre per lui un percorso del tutto inedito. Di sicuro, dopo aver provato Gabbiano al centro della difesa, Sosa avrà nuovamente la possibilità, volendo, di utilizzare un altro under di categoria in una zona diversa del campo. Si vedrà.

In mediana gli equilibri restano pressoché inalterati. A Visciano subentra Pippo Viscido, vecchia conoscenza del responsabile dell’area tecnica Nicola Dionisio già dai tempi di Cava de’ Tirreni. Il centrocampista di Battipaglia, con 10 presenze all’attivo in questa stagione tra le fila delle Zebrette, vanta un curriculum di tutto rispetto per la categoria e potrà garantire il necessario apporto di esperienza in mezzo al campo. Con i ritorni di Lalli e Lettieri, e l’addio di Iuliano, il Sorrento inoltre si garantisce anche una maggiore copertura numerica accreditandosi la possibilità di sperimentare talvolta un centrocampo più dinamico ed esplosivo lasciando magari l’under (Gabbiano) il mezzo alla difesa.

IMG_5909E’ invece l’attacco che fa risuonare a Via Califano note assai dolenti. Oltre al baby multiuso Viscovo, è arrivato Nunzio Majella, elemento in grado di fare la differenza in D come mostrato già al debutto a Torrecuso. Ma il suo approdo colma piuttosto il vuoto lasciato da Maio. In una fase in cui il Sorrento ha fratturato la propria colonna vertebrale che pure aveva assicurato rendimento e qualità (Garbini, Visciano e Vitale), la partenza di capitan Vitale non è stata sanata adeguatamente. Se a tutto ciò ci aggiungiamo l’addio di Caraccio, all’interno di un’altra vicenda gestita male da società e area tecnica, il quadro clinico dell’attacco di Sosa non ne esce per nulla confortante. L’argentino, che aveva iniziato la stagione come terminale offensivo al fianco di Vitale, si è rivelato via via un preziosissimo jolly per il Pampa che lo ha potuto utilizzare sulla fascia destra così come dietro la prima punta. Posizione, quest’ultima, che gli era ovviamente più congeniale. Abbiamo visto Caraccio fare il terzino ad Agropoli per necessità dopo l’espulsione di Gabbiano. Ne abbiamo apprezzato umanità e professionalità.

Ma più in genere, nelle condizioni attuali sarà difficile per Sosa riuscire a riproporre il suo consolidato 4-2-3-1 con la stessa efficacia garantita finora. Sia chiaro: Dionisio merita la sufficienza abbondante (il 7 glielo avremmo dato senza queste manchevolezze) per aver condotto dignitosamente il mercato in un’epoca di spending review che ha costretto giocoforza il club a non poter onorare determinati impegni con i loro elementi di maggior spessore. Ha agito con celerità e sapienza.

MONFRININon aver pronta un’alternativa a Caraccio, malpancista non certo da martedì, è stato tuttavia un errore. Chiaro, parlando con SoloSorrento il ds Ernesto Marino ha giurato che lo sbarco di una seconda punta di valore sarebbe imminente. Rivelazione confortante, se non fosse però che il Sorrento ha perso in un sol colpo due signori della categoria, non uno. Uno scacco matto che priva i rossoneri di un tandem capace di lasciare in costiera un tesoretto di 13 gol. Ed è perciò netta la sensazione che si sia provveduto ad un arretramento tecnico che, si spera, non lasci scorie all’interno del gruppo di Sosa e non impedisca quantomeno di confermare il trend disegnato fino a questo momento. Ma in fondo questo mercato prenatalizio non è stato nient’altro che lo specchio dei tempi che affliggono il Sorrento, aggrappato ad una sopravvivenza messa ogni giorno a serio rischio. E non solo, si intende, per il mancato accordo con qualche sponsor generoso che ne abbracciasse il progetto. Ciò, in fin dei conti, avrebbe significato semplicemente nascondere la polvere sotto al tappeto e rimandare i problemi, che sono brucianti e strutturali. Questa società ha bisogno di una nuova proprietà. Forte, riconoscibile e che metta alle spalle stenti ed improvvisazione. Rebus sic stantibus, non avrà alcuna possibilità di salvarsi.

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