DI STEFANO SICA

Una cosa è certa: per entourage, tifosi e fiancheggiatori a vario titolo del “fu” Sorrento calcio, quella di domenica è stata una giornata speciale. Da non dimenticare. Una domenica che si è aperta col video diffuso in mattinata da Tonino Scarpati, alias o’ maresciallo (nella foto). Colui, insomma, che da qualche giorno si è autoproclamato direttore generale del club. Un personaggio pittoresco che conosciamo bene per la sua simpatia innata. Leggiamo bene ciò che dice, giacca a vento e scudo ben in vista: “Sono un sorrentino doc che lavora per il vero Sorrento di Damiano Genovese, e sto qui in compagnia dei miei calciatori Salvatore Cimmino e Tiziano Marano in direzione campo Italia. Il presidente sta facendo tanti sacrifici con la mia figura, quella di Tonino o’ maresciallo. La Curva è tutta con me, col maresciallo”. E poi giù, con voce sonante e ferma, un bel “Torna a Surriento”. L’episodio in sè potrebbe destare ilarità ed esaurirsi in fin dei conti lì. Se non fosse che, prontamente, la pagina Facebook ufficiale del “Sorrento calcio” pubblica il video in questione, senza commenti o precisazioni. Confermando implicitamente lo scoop del secolo diffuso dal “maresciallo”. Bene, auguri di buon lavoro a lui e alla società che ha deciso di servirsi di tal affermata professionalità. Similia similibus curantur.

Di quanto successo sul campo abbiamo parlato abbondantemente. Gara senza nulla da dire, un incubo per i malcapitati rossoneri di Omar Vecchione che fisicamente hanno retto finché hanno potuto, picchiando e anche sodo, per poi crollare nella ripresa. Ma è in sala stampa che si consuma un siparietto da Zelig quando ad irrompere è il direttore sportivo Salvatore Napolitano. Avvocato ed esponente di una dirigenza totalmente irpina (presidente, team manager e allenatore, per non parlare dei calciatori stessi). Tirato a lucido e disponibile, sapendo bene di dover recitare una parte in commedia, un copione già letto e riletto. Sicurezza da vendere e giacca e cravatta col simbolo societario in bella mostra. Del resto eleganza e portamento sono la prima cosa anche se ciò potrebbe apparire una bizzarria per una società che, ogni due settimane, ha appuntamento fisso dal Giudice sportivo perché non riesce a garantire ambulanza e servizio medico nelle gare casalinghe. Vuoi vedere che sarà colpa del destino cinico e baro? Vabbè, che sarà mai, incidenti di percorso. Al netto di altri, scongiurabili, incidenti in campo. La disamina della partita non fa una grinza, del resto di scuse da accampare non ce ne sarebbero. Un collega gli chiede chi vede favorito nella corsa promozione tra Fc Sorrento e Città di Nocera, e lui risponde senza esitazione e con tono deciso: “La Nocerina, ha qualcosa in più”. Tutto bene finché non arriva un’appendice davvero gustosa: “Ma poi parliamoci chiaro, Nocera è una piazza importante, mica come Sant’Agnello che è un paese che non ha storia calcistica?”. Chapeau, direttore, adesso ce lo segniamo. La classe non è acqua. Ma il bello deve ancora venire. Napolitano annuncia l’arrivo di acquisti di spessore, “calciatori che militano tra D ed Eccellenza, perché vogliamo salvare la categoria. Ma non li annunciamo ora”. Uno quasi sogna e pensa che si stia mettendo su una squadra sul modello di quel Bologna di Arpad Weisz che “tremare il mondo fa”. Staremo a vedere ma, nel frattempo, consiglieremmo un occhio vigile agli stipendi non onorati di ex calciatori ed ex dipendenti che hanno avviato da tempo diverse vertenze. Non si sa mai che si scopra che certi lussi non ce li si può permettere. E poi l’ennesima novità: in settimana si traslocherà ai Camaldoli per gli allenamenti, presso il centro Kennedy dove è già di stanza l’Ischia di Dino Bitetto. Si lascia Serino e ci si sposta ancora. Tenda e sacco a pelo è più bello. Siamo noi a chiedergli le ragioni del gioco duro dei suoi ragazzi, e il ds avellinese lo giustifica col nervosismo maturato in settimana visti gli attacchi di cui sarebbero stati fatti oggetto i suoi calciatori con un articolo sul match program. Dove? Quando? Non lo sapremo mai. Un altro collega gli chiede dei debiti maturati dal club, dei duetti con Equitalia che non finiscono mai ed argomenti simili. E Napolitano, poverino, ammette che i problemi ci sono perché “ci arrivano ingiunzioni vecchie, improvvise, che noi neanche conoscevamo”. In pratica, mesi fa è stata avviata una trattativa per la cessione del club con l’avvocato D’Angelo come se si acquisisse uno scatolo di fiammiferi. Inutile aggiungere, poi, che un vero e proprio programma di ripianamento dei debiti questa società non lo ha mai illustrato e chissà se gliene freghi pure. E poi giù accuse all’amministrazione comunale e agli organi di informazione. Può bastare così, ne abbiamo sentite troppe.

Sugli spalti, precedentemente, si era consumata un’altra sfida nella sfida. I tifosi del “fu” Sorrento, 150 unità circa, prendono posto in Curva Sud. La maggior parte della Penisola pallonara oramai abbraccia il progetto del Fc, ma la spaccatura c’è e si nota. Gli ultras rossoneri sono molto colorati, incitano con grande generosità, possono vantare una bella coreografia ed ostentano orgoglio e passione. Peccato che vengano riservati sputi e brutti epiteti a Ciccio Vitale, colui che in settimana si era augurato (come noi stessi, ci si consenta la divagazione) una riunificazione futura del tifo a Sorrento. Nulla da fare. Un’entrataccia di Vangone manda quasi ko De Rosa e scatta il “devi morire”, seguito da un “senza regole, tibia e perone”. Poi giù cori offensivi contro Genovese e i “giornalisti”, forse rei solo di raccontare una verità scomoda denunciando anni ed anni di malagestione su cui sarebbe anche il caso che facesse luce la magistratura. E di farlo per amore di e del Sorrento, a differenza di ignavi e disinformatori in servizio permanente effettivo senza principi morali personali, se non manipolati da chi ha masticato più vita di loro. Gente che si rappresenta e poi diffonde una realtà parallela, ignara del fatto che, come sempre, il tempo sarà galantuomo. Ma ognuno crede di amare più degli altri e va bene così. La verità è rivoluzionaria, diceva Orwell ma non solo lui. Segue, più volte, un fastidioso “siete ospiti” rivolto ai loro dirimpettai stipati in Curva Nord. In pochi secondi vengono polverizzate amicizie e dissipati sodalizi di una vita. Viene dichiarata, insomma, una ostilità assurda che non ha ragione di esistere. Perché ognuno è libero di tifare per chi crede ma avrebbe altrettanto il dovere di rispettare le scelte altrui. Perché, dal punto di vista del tifo, nessuno è stato ospite domenica al campo Italia, da un lato e dall’altro. Per ogni altra spiegazione, rivolgersi con fiducia alla dirigenza del “fu” Sorrento che non ha mai onorato i debiti col Comune per l’utilizzo dell’Italia. E che, come noto, disputa le proprie gare interne a Pimonte dopo aver vagabondato in giro per la Campania. Mentre, sull’altra sponda, c’è chi sta versando puntualmente i canoni pattuiti. I ragazzi della Nord, comunque, non cadono in provocazioni ed evitano di replicare, mostrando maturità ed intelligenza. E vincendo la sfida del buon senso. Quella clamorosamente persa, invece, dal gestore della pagina Facebook ufficiale del club di Genovese, che in serata pubblica una foto degli ultras del Fc con un commento molto “professionale” a corredo: “Quattro gatti”. Con la pubblicazione del video di Ninotto o’ maresciallo, il cerchio si chiude. Non c’è che dire, un geniaccio della comunicazione. Complimentì e buon proseguimento, fortunatamente fuori dalla costiera.

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