DI STEFANO SICA (FOTO DI CARMINE GALANO)

Col San Vito Positano è stato il più brillante dei rossoneri. Carlo Temponi è uno di quegli elementi che, non ci fosse, bisognerebbe inventarlo per la capacità di proporre egregiamente entrambe le fasi in mediana, coniugando fisicità ed inserimenti senza palla. Anche coi giallorossi costieri, il suo apporto è stato decisivo non solo in fase di rottura, ma anche di partecipazione alle trame offensive rossonere, con un gol e una serie di assist e di conclusioni verso la porta di Munao. “Fortunatamente sono riuscito ad entrare bene in partita, dando il massimo dall’inizio alla fine, ma un po’ tutti ci siamo mossi bene. Mi ritengo molto soddisfatto”, il suo incipit.

Anche col Positano avete rischiato di dilapidare la vittoria per i soliti errori di concentrazione nella ripresa.

“Purtroppo, quando abbassiamo i ritmi andiamo in difficoltà. Non farei paragoni con la gara di Montesarchio perché lì c’è stata forse un po’ di presunzione. Nel primo tempo riuscivamo ad arrivare facilmente sotto la loro porta e il pareggio era giunto quasi immediato. Magari pensavamo che nel secondo tempo sarebbe accaduto lo stesso, ma non è stato così. Col Positano, invece, sebbene un piccolo black out ci sia stato, ci ha messo la mano l’arbitro con due rigori dubbi. Specialmente il secondo è stato gratuito dopo averne concesso uno già discutibile. Poi è vero che abbiamo voluto gestire troppo la partita. E sono d’accordo con la vostra analisi: correggere questi difetti, a questo punto del campionato, è difficile. Semmai dobbiamo limitarli”.

Un successo a Nocera, al di là dell’importanza della posta in palio, potrebbe darvi anche una svolta psicologica?

“Spero sarà una gara a viso aperto. Loro sono certamente una squadra propositiva e, a maggior ragione, non potremo permetterci cali di tensione di questo tipo, sennò finisce che la partita non la recuperi più. Dovremo solo cercare di riproporre per tutta la sfida il primo tempo fatto vedere col Positano. Poi il risultato sarà solo una conseguenza di tutto. L’importante è intanto che ci sia la prestazione”.

Un pareggio, a tuo parere, vi taglierebbe definitivamente fuori dal discorso promozione?

“Noi giochiamo sempre per vincere per cui, per mentalità, andare a Nocera con un pensiero diverso non sarebbe positivo. Il pari, forse, chiuderebbe i giochi promozione. Parliamo di tre punti di distacco tra noi e loro, fossero stati già due la situazione magari sarebbe stata diversa. Giocare per vincere ovviamente non significherà andare all’arrembaggio. Dovremo essere intelligenti ed equilibrati, cercando principalmente di proporre la prestazione. Poi vedremo cosa dirà il campo, ma giocare da squadra sarà più importante di tutto”.

 

Commenti

commenti