(DALL’INVIATO MAURIZIO LONGHI) Più che una mera cronaca, nel presente articolo proviamo ad analizzare un po’ quella che, nel suo complesso, è stata la partita che ha visto il Sorrento uscire sconfitto da Sarno. Bisogna dire che il team costiero non ha affatto demeritato, ha disputato una prova dignitosa tenendo testa ad una Sarnese già rodata e con più giorni di preparazione nelle gambe. Mister Sosa è già riuscito a dare una identità alla squadra, affastellata in poco tempo e che ha bisogno di altri allenamenti per amalgamarsi ulteriormente. Ma così come ci sono state le note positive, non sono mancate quelle stonate. Quella che stona più di tutte è l’eliminazione dalla coppa Italia perché, si può aver giocato anche bene, ma il dato è che si è già fuori dalla competizione. Immeritatamente, ma si è fuori. Allora, il Sorrento non è inferiore alla Sarnese, altra compagine di serie D ma che non sarà un’avversaria dei rossoneri essendo stata collocata nel girone lucano-pugliese, ma è comunque brutto aver perso contro una compagine con cui, solo un anno fa, c’era una forbice di due categorie. Questo deve far riflettere sul declino della maglia rossonera, naturalmente la responsabilità non è di chi ha permesso che il calcio a Sorrento non scomparisse, ma è bene ricordare che i sorrentini sono stufi di perdere.

Anche allo “Squitieri”, nonostante le polemiche che vanno avanti da tempo (molte strumentali e pretestuose), il settore ospiti è stato occupato da una quarantina di supporters rossoneri. Segno che l’amore supera tutto, perché chi ama la maglia rossonera continua a sostenere, chi preferisce portare avanti una battaglia allora significa che non ama abbastanza. Chiusa parentesi, andiamo ad analizzare cosa ha determinato l’eliminazione. Be’, c’è stato un episodio-chiave: l’espulsione di Vitale. Ci avvicinavamo alla mezz’ora della ripresa, l’ex Turris è caduto in area di rigore dopo un contatto con un difensore granata. Già ammonito, il direttore di gara gli ha estratto il secondo giallo mandandolo anzitempo negli spogliatoi. Una decisione infelice e che ha condizione il prosieguo della gara: non ci è parso che il capitano rossonero abbia simulato, se l’arbitro non se l’è sentita di indicare il dischetto, estrarre il rosso è stata una scelta incauta. Del resto, l’arbitro non è parso impeccabile già dall’inizio ammonendo Visone dopo pochi minuti per una serie di falli commessi, sicuramente non cattivi, ma il pubblico ha tuonato condizionando le scelte della giacchetta nera. Quello è stato lo spartiacque della sfida perché, ridotto in dieci uomini, il Sorrento, proprio mentre cercava l’assetto adatto per contrastare l’inevitabile avanzata dei padroni di casa, è stato colpito da Marcucci. Sull’occasione non è stata perfetta neanche la difesa che, fino a quel momento, aveva fatto buona guardia concedendo pochissimo agli avversari. Per tutta la prima frazione, Lombardo è rimasto completamente inoperoso a parte l’intervento compiuto proprio allo scadere dei primi 45′. Per il resto, dopo una decina di minuti in cui erano gli avversari a dare l’impressione di condurre il gioco, gli uomini di mister Sosa hanno guadagnato metri, imbastito buone trame di gioco e creato alcune palle gol. Soprattutto con l’attivo Vitale che, però, è stato un po’ impreciso. Nella prima occasione, solo il palo e la sfortuna gli hanno impedito la gioia del gol, mentre in un’altra avrebbe dovuto essere più freddo solo davanti a Nobile. In un’altra occasione, il folletto rossonero ha approfittato di un errore grossolano di un avversario in fase di disimpegno, si è involato verso la porta in posizione centrale e, giunto al limite dell’area, ha calciato troppo debolmente. Nonostante gli errori di precisione, si è avuta la sensazione che Vitale sia il leader indiscusso di questo Sorrento, da lui sono partite le azioni migliori, la sua esperienza e il suo carisma potranno trascinare tutto il gruppo a dare il massimo. Anche Caraccio, pur non essendo stato autore di una prova eccezionale, si è distinto per alcuni spunti interessanti e per la tenacia con cui ha provato a smarcarsi dalla fitta rete di difensori granata. In mediana, Visone l’ha fatta da padrone sia nella fase di impostazione che in quella di rottura, la foga con cui è sceso in campo ha fatto sì che diventasse il bersaglio del pubblico locale. Alla distanza è emersa anche tutta la proprietà di palleggio di un elemento come Iuliano, il centrocampista scuola Napoli ha dimostrato di avere un’ottima qualità ma, spesso e volentieri, si è intestardito con qualche dribbling di troppo rischiando di provocare ripartenze pericolose. A difettare sono stati gli esterni di centrocampo, se Volpe sulla destra qualcosina è riuscito a fare, seppur timidamente, Roberto Esposito è parso un tantino spaesato sulla corsia opposta. Già detto della buona prova del pacchetto, la coppia di centrali formata da Garbini e Frison è parsa affidabile, mentre Ferrara e Guarro ci hanno messo qualche minuto in più per entrare in partita. Come confermato anche da mister Sosa in sala stampa, questa squadra ha ancora bisogno di qualche innesto per alzarne il livello di qualità e per avere più alternative anche a partita in corso. Per il resto, c’è delusione per l’eliminazione, ma non si può parlare di flop, la sensazione è che il Sorrento, con una condizione fisica migliore, possa ritenersi una squadra da tenere in considerazione e da seguire con attenzione.

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