SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI. Una trasferta amara in quel di Agropoli, ma è un Sorrento che non sembra mai sbracare. Certo, non si può essere felici dopo aver conquistato tre punti in tre partite, però, c’è la sensazione che questa squadra, ancora da plasmare, abbia solide basi. La giovane età, spesso, si rivela un limite, soprattutto quando ci si ritrova ad affrontare un’avversaria con tanti giocatori di esperienza. L’Agropoli ha un attacco atomico con i vari Tiscione, Tarallo e Ragosta e, tutto sommato, fino alla parità numerica, ci sono state solo alcune disattenzioni, come quella che ha portato al vantaggio cilentano, ma per il resto gli interpreti del pacchetto arretrato hanno fatto buona guardia. E pensare che si era imbottiti di giovanissimi, con Gabbiano e Di Somma al debutto da titolari in uno dei campi più ostici.

Nei primi dieci minuti, la sensazione era che i rossoneri stessero un po’ in soggezione e che i padroni di casa fossero i padroni del campo. Ad avere molti spazi era Roberto Esposito sulla sinistra, il suo dirimpettaio veniva puntualmente superato ma i cross non erano mai pericolosi. Il Sorrento aveva bisogno di essere schiaffeggiato per svegliarsi e, infatti, dopo il gol di Alfano (bravo ad inserirsi a difesa schierata), si è vista un’altra squadra. L’intensità è cambiata, come se ci si fosse resi conto di non essere inferiori ai delfini. Clamoroso il gol fallito da Roberto Esposito solo davanti a Maiellaro. L’Agropoli non mostrava una grande impostazione nelle retrovie, Amendola era costantemente in affanno. Così, a dieci minuti dalla fine del primo tempo, Caraccio si è destreggiato benissimo sulla destra, ha servito al centro Vitale che, divincolandosi bene dalla marcatura, ha freddato il portiere avversario. Il pari del capitano ha anche indisposto il pubblico del “Guariglia” che l’ha visto indossare lo scorso anno la casacca biancoblu prima che si trasferisse ad Agrigento. Dopo pochi minuti si è registrato l’episodio che ha fortemente condizionato il prosieguo della partita: Gabbiano ha fermato con le cattive Ragosta lanciato in rete, per l’arbitro non ci sono stati dubbi: rosso diretto. Per il Sorrento non si preannunciava semplice la ripresa, da giocare in inferiorità numerica. Ma, dopo pochi minuti, è stato il pubblico di casa a tremare: splendida la giocata di Vitale, che ha fatto passare la palla tra mille gambe degli avversari, facendola pervenire ad Alison, tutto solo davanti a Maiellaro. Purtroppo, il giovane mediano non ha avuto la lucidità di pensare a dove piazzarla e ha tirato troppo sul portiere sprecando un’ottima possibilità di passare in vantaggio. Anche la retroguardia cilentana è stata soggetta a gravi amnesie, con terzini un po’ troppo leggerini e lasciando inspiegabili buchi al centro. Pur cercando di rischiare il meno possibile, Caraccio, sacrificatosi a fare il terzino destro, ha sfiorato il gol con un tiro velenoso sporcato in calcio d’angolo. Anche gli uomini di Pirozzi hanno avuto la possibilità di passare in vantaggio con Tarallo, su cui Lombardo è stato fenomenale. Diciamo che, chi si aspettava un’Agropoli arrembante e martellante per l’uomo in più, non poteva definirsi soddisfatto, anche se la gara poteva sbloccarsi da un momento all’altro. Infatti, ad un quarto d’ora dalla fine, Tarallo ha capitalizzato alla grande un cross dalla sinistra facendo esplodere di gioia i tifosi presenti sugli spalti. Lì è calato il sipario sulla sfida con Ragosta che, nel recupero, ha trovato il gol del 3-1 finale che poteva essere anche più rotondo visti i tanti legni colpiti. Ma, dopo aver resistito per più di trenta minuti con un uomo in pieno, una volta subito il gol, il Sorrento non ha avuto più la forza di rialzarsi. C’è solo tanta rabbia per lo scellerato gesto di Iuliano che si è fatto espellere dalla panchina per un gesto intemperante verso un avversario.

I numeri non sono gratificanti: il Sorrento, in campionato, ha perso due partite su tre subendo cinque gol e realizzandone tre. La squadra si esprime bene ma ha parecchie lacune, a centrocampo servono i muscoli di uno come Visone che ha, finalmente, scontato la squalifica, sulle corsie esterne occorre maggiore dinamismo e imprevedibilità, e in difesa la concentrazione deve restare sempre alta. I rossoneri, comunque, hanno dimostrato di non avere nulla da invidiare anche all’Agropoli, squadra allestita per un campionato di vertice. Ora, se continuano ad esserci le note positive anche dopo il secondo ko in tre partite, è un segnale confortante a cui bisogna dare credito imponendosi in casa contro la Nuova Gioiese che ha racimolato solo due punti.

Commenti

commenti