SERVIZIO DI MAURIZIO LONGHI. FOTO DI CARMINE GALANO. L’impresa è stata sfiorata ma non si è materializzata, però, un Sorrento che andasse ad impattare a Rende nessuno se l’aspettava. In casa della terza della classe, i rossoneri hanno disputato una prestazione tutto cuore che avrebbe potuto finire con una sorte diversa e favorevole a Majella e compagni. Proprio il bomber ex Gladiator ha commesso l’ingenuità di farsi espellere, ripristinando la parità numerica, in un momento in cui si poteva sperare di portare l’intera posta a casa contando anche sull’uomo in più.

Ma questo non è un pezzo di cronaca della sfida, bensì una riflessione a voce alta. Un “bravo” al Sorrento per aver messo paura alla terza forza del campionato, sperando che questo pari faccia crescere un po’ l’autostima dei giocatori dopo due sconfitte casalinghe che hanno inciso tantissimo sul loro stato emotivo. Probabilmente, si è andati a Rende con la mentalità di chi non aveva nulla da perdere e si è sfoderata una buona prestazione che, per poco, non portava a confezionare un bel blitz. Considerando il rendimento esterno dall’inizio del campionato, tornare con un pari da Rende è stato fondamentale, non tanto per muovere la classifica, ma per il fatto di ritornare a fare punti lontano da Via Califano. Gli uomini di Trocini avevano la ghiotta possibilità di far sentire il fiato sul collo alle prime due classe ma sono stati imbrigliati da un Sorrento che inizia a prendere una forma. Quella forma richiesta dal nuovo tecnico, Chiancone, il quale, dopo il disastroso debutto con il Marcianise, si è quasi riscattato imponendo il pari ad una squadra che ruggiva particolarmente tra le mura amiche.

Mister Chiancone ha dato anche vita ad una rivoluzione in formazione: subito in campo Noto e Raimondo, giunti pochi giorni prima per rinforzare la retroguardia e, a quanto pare, si sono visti dei risultati confortanti. C’è tanto materiale umano su cui lavorare, c’è ancora da trovare l’assetto giusto anche se, dopo aver criticato giustamente questa squadra, c’è da dire che non era per niente facile andare a Rende e vendere cara la pelle. Che la squadra poi abbia dei limiti anche mentali, è sotto gli occhi di tutti, altrimenti avrebbe sfruttato la possibilità di ritornare con i tre punti a Sorrento. Ci auguriamo che prosegua il lavoro di Chiancone, pare che, la settimana dopo il ko interno con il Marcianise, sia stata fruttifera ma non bisogna fermarsi qui, come si può se lo spettro dell’Eccellenza è una spada di Damocle?

Il calendario è impietoso perché presenta una sfida delicatissima al momento, forse, si affronta l’avversaria peggiore. Al “Campo Italia” verrà l’Agropoli dell’ex Canotto, che sembrava anche vicino al ritorno in rossonero, una squadra, quella cilentana, accreditata da molti come la pretendente più quotata per il primo posto insieme all’Akragas, con il Torrecuso inseritosi con forza nel discorso di vertice. Gli uomini di mister Rigoli, nell’ultimo turno, hanno approfittato dei mezzi falsi proprio delle prime due per portarsi a tre punti dalla vetta, facile prevederne la spinta motivazionale in vista della prossima partita. Ci piace pensare che il Sorrento, dopo aver frenato una delle prime, si ripeterà dopo una settimana.

Commenti

commenti