A CURA DI MAURIZIO LONGHI PER TUTTOSORRENTO.COM. Nel momento in cui bisogna dare continuità ai risultati, il Sorrento si arena. Con Simonelli si sperava in un trend diverso, invece, dopo l’ottima vittoria in casa del Tuttocuoio, anche il Messina ha violato il “Campo Italia”. Una partita strana, stranissima, messasi subito bene per i peloritani che, dopo 17’ di gioco, erano già avanti di due reti. E non è che i rossoneri stessero particolarmente in affanno, ma gli ospiti sono stati più cinici che mai nella partita che doveva segnare la svolta dopo il cambio di allenatore con Grassadonia subentrato a Catalano. In determinate partite, avere qualche episodio a favore fa sempre bene, e il Messina di questo non può proprio lamentarsi, nonostante la vittoria sia stata meritata. Perché prima che il cronometro segnasse i venti giri di lancette, sugli sviluppi di un calcio d’angolo Silvestri ha sovrastato Coppola battendo Polizzi, poi per cercare il pareggio, ci si è sbilanciati troppo e l’ex Maiorano ha servito a Costa Ferreira un pallone da scaraventare in rete. 2-0 ed era inevitabile che calasse il gelo sullo stadio. La reazione c’è stata, ad onor del vero, ai costieri è stato annullato anche un gol perché l’arbitro aveva fermato il gioco per un fallo di mano di un giocatore ospite avvenuto appena fuori dall’area. Bastava andare all’intervallo sotto di un gol e si sarebbe rientrati dagli spogliatoi con un atteggiamento più veemente. Che c’è stato comunque, non è un caso che dopo appena otto minuti, lo svantaggio si era già ridotto grazie al gol di Maiorino dal dischetto. Poi nel momento di maggiore forcing, l’inferiorità numerica per l’espulsione di Pisani (ma sta diventano una regola quella di farsi cacciare fuori? È un modo per rendere più facile la vita alle avversarie?) e il capolavoro del sempiterno Corona hanno fatto il resto.
DISASTROSI IN CASA. Avendo ripercorso i momenti salienti che hanno scandito la sconfitta con il Messina, c’è da analizzare l’allarmante dato che viene fuori dal ruolino di marcia nelle gare casalinghe. Un rendimento deficitario per dargli una definizione edulcorata, come è possibile perdere sei gare su otto dinanzi al proprio pubblico? Eppure il Sorrento degli anni d’oro può essere un ottimo punto di riferimento, quell’ascesa si è costruita sulle vittorie in casa, ecco spiegato il terzultimo posto in classifica. Eh sì, perché adesso si è nuovamente in questa posizione, quando un successo avrebbe consentito di stare addirittura a soli due punti dall’ottava posizione. Ciò testimonia, per l’ennesima volta, quanto sia fondamentale inanellare una serie di risultati positivi, ma bisogna farlo, altrimenti essere corsari in trasferta diventa inutile se poi puntualmente si soccombe in casa.
ALLA RICERCA DELL’EQUILIBRIO PERDUTO. Mister Simonelli, in sala stampa, ha detto che il suo primo pensiero è quello di cercare il giusto equilibrio alla squadra. Non ha saputo prevedere quanto tempo occorra per trovarlo, sta di fatto che la prestazione contro il Messina, pur non essendo da bocciare in toto, ha denunciato comunque grosse defezioni. Come un attacco che gravava tutto sulle spalle di Maiorino, vista la giornata sottotono di Canotto e la facilità con cui Ignoffo e compagni imbrigliavano Improta. Non è stata di sicuro la prima partita in cui l’ex Melfi è stato neutralizzato creando pochissime impressioni alle retroguardie avversarie. Con Musetti in campo nella ripresa, qualcosa è migliorato, non è che abbia brillato così tanto l’attaccante marmifero, ma si è almeno guadagnato il calcio di rigore. Può sembrare paradossale parlare di problemi offensivi per una squadra che ha totalizzato 21 gol, ma più della metà sono stati siglati da Maiorino e Canotto, se quest’ultimo incappa in una giornata in cui è evanescente, l’esterno pugliese può fare ben poco predicando nel deserto. Contro il Messina, inoltre, i problemi sono arrivati da un centrocampo in cui si è sentita tantissimo l’assenza di capitan Danucci, finora Margarita non ha mai convinto appieno, Lettieri eccelle in compiti di copertura ma ha comunque bisogno del supporto di un compagno di reparto che garantisca stabilità alla squadra. In modo che lui possa pensare a mordere le caviglie degli avversari, uno a dettare i tempi alla squadra e un altro come Coppola a fare entrambe le fasi.
RIENTRI IMPORTANTI. Alla luce di tale ragionamento, risulteranno preziosissimi Danucci e Catania che, finalmente, torneranno disponibili in vista della trasferta di Melfi, contro una squadra galvanizzata dal successo di Ischia. Chissà che la presenza di due pedine di esperienza non possa accelerare la ricerca dell’equilibrio su cui si focalizzerà l’attenzione del tecnico nel corso delle prossime settimane. L’ex Avellino potrebbe rendere più effervescente proprio la manovra offensiva apparsa imbolsita nell’ultimo turno, mentre il capitano è chiamato a prendere in mano la squadra che, visti i tanti giovani, ha bisogno di un leader carismatico. Questo Sorrento, pur avendo bisogno di qualche rinforzo, resta una buonissima squadra che non merita una posizione di classifica così mortificante, è vero che bisogna trovare l’equilibrio giusto, ma è vero anche un altro aspetto: che non si possono perdere altri punti, trovare l’equilibrio troppo tardi potrebbe risultare inutile, quindi, che si vada a Melfi con orgoglio, carattere e voglia di riscatto, con la consapevolezza di poter ripetere il blitz di Santa Croce sull’Arno.

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