SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI. Bisogna prendere il toro per le corna: 7 punti in 8 partite è una media da retrocessione. I numeri sono inconfutabili e, in alcuni casi, anche impietosi. Non si può parlare di crisi per il Sorrento perché veniva, comunque, da uno 0-4 rifilato in casa del Due Torri, ma è stata toppata la possibilità di dare continuità ai risultati. Certo, ci sta di perdere contro l’Akragas, da tutti indicata come la candidata più autorevole ad assurgere ai ponti di comando del girone, ma sono le modalità in cui è arrivato il ko che lasciano l’amaro in bocca. Checché se ne dica, la sconfitta poteva essere evitata, bastava un po’ di attenzione in più e, magari, si poteva impattare contro la corazzata agrigentina. Il primo tempo si è chiuso sul risultato di 1-1, sostanzialmente giusto sebbene ci sia chi ha visto un predominio biancoazzurro. La sensazione avuta è che il Sorrento abbia avuto un buon approccio alla gara (con Vitale che nei primi minuti ha sfiorato due volte il vantaggio) e che sia riuscito a tenere testa agli avversari. I quali hanno creato le loro occasioni, soprattutto con Chiaria che, entrato in area anche con una certa facilità, ha tirato quasi a botta sicura con Lombardo che ha fatto gli straordinari respingendo di piede. Poco prima, il portiere rossonero stava combinando la frittata uscendo in ritardo e facendosi anticipare da Meloni, ma ci ha pensato Garbini a rincorrere la palla evitando che varcasse la linea di porta. Nella prima frazione, c’è stata grande vivacità da ambo le parti, entrambe le squadre se la giocavano a viso aperto, la differenza di punti tra le due non era così evidente sul rettangolo di gioco. Poi, nella ripresa, c’è stata una dormita generale della retroguardia rossonera e, su un cross dalla destra dello scatenato Dezai, in area nessuno è andato a disturbare Meloni che, di testa, ha riportato i suoi in avanti. Se, nella prima frazione, il Sorrento ha reagito immediatamente allo svantaggio, dopo il secondo gol è come se fosse andato in panne senza riuscire a riaversi. Per l’Akragas non è stato difficile contenere i timidi attacchi dei rossoneri, i centrali difensivi hanno spadroneggiato senza rischiare nulla. C’è da dire che, ad inizio ripresa, sul risultato ancora di parità, Pasini ha avuto la possibilità di firmare il vantaggio, poi da lì ha preso il sopravvento la compagine di mister Feola che, trovato il vantaggio, si è limitata ad amministrarlo senza affanni. Come se il Sorrento avesse dato tutto nel primo tempo, come se si fosse spenta improvvisamente la luce e, senza quell’intraprendenza della prima frazione, era impossibile rimettersi in carreggiata dopo il secondo gol di Meloni. Il quale ha aspettato di venire a Sorrento per esplodere, sarebbe ingeneroso dire che finora è stato un oggetto misterioso, però, non si era ancora espresso secondo i suoi standard, mentre ha firmato con una doppietta il blitz in terra costiera. Diciamo che al Sorrento manca proprio un ariete d’area di rigore dalle sue caratteristiche, a fronte di questa necessità, è stato acquistato Pignatta, fermo ai box per alcuni problemi fisici sperando che rientri il prima possibile per dare maggiore peso all’attacco. A fine gara è successo un episodio increscioso: qualche tifoso si è scagliato contro la squadra ma soprattutto contro Vitale, invitando il mister a sottrargli la fascia di capitano. Lui, in preda ai nervi, ha risposto per le rime e si sono venuti a creare attimi di tensione. La scelta migliore è quella di derubricare il fatto a semplice momento di nervosismo post-sconfitta, ma ci sono alcune cose che vanno evitate in futuro. Prima di tutto, è assurdo criticare un giocatore come Vitale che in campo si danna l’anima andando a segno sei volte in otto partite, reo, a quanto pare, di essersi lasciato andare a qualche smanceria di troppo con i suoi ex compagni di squadra dell’Akragas. E il capitano, quando viene beccato dal pubblico, dovrebbe mantenere i nervi saldi e non rispondere alle provocazioni, per quanto pretestuose e inopportune possano essere. Inoltre, da cronisti, dobbiamo segnalare l’acceso scambio di battute registratosi nel corso del primo tempo tra La Rosa e Garbini, con il primo a rivolgere parole poco carine all’indirizzo del compagno di reparto che, per alcuni minuti, non faceva altro che zittirlo. Il timore è che queste cose possano creare nervosismi tra compagni di squadra o chissà che non siano addirittura positive in nome dell’attaccamento alla maglia. Ci piace pensare che solo la seconda sia l’ipotesi degna di essere presa in considerazione, così come ci piace pensare che la nuova coppia di centrali difensivi diventi la vera forza di questo Sorrento. Bisogna disinnescare tutte le tensioni di questo ko, pensando subito alla prossima partita che si giocherà ancora in casa, contro una Battipagliese in ripresa, stavolta proprio non si può sbagliare.

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