SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI. Ci risulta difficile scrivere qualcosa su questo Sorrento e su una situazione che diventa sempre più allarmante e desolante. E il solo fatto che ci pesi scrivere, la dice lunga sul momento storico che stiamo vivendo. Mai come adesso, iniziamo a scrivere ma non vediamo l’ora di finire, perché ogni parola richiama uno strazio, un baratro che non si arresta ma che ci fagocita.

Il 2015 non poteva iniziare peggio per il Sorrento, due sconfitte casalinghe contro Tiger Brolo e Marcianise, in quel “Campo Italia” in cui si era conquistati la maggior parte dei punti in classifica. Non che prima fosse stato un fortino come ai tempi d’oro, ma almeno ci si esprimeva meglio, farlo diventare terra di conquista non può che far riecheggiare il nefasto suono di un de profundis anticipato. La squadra è mediocre e presenta evidenti lacune soprattutto in fase offensiva, non è un caso che, in questo doppio impegno casalingo, sia stato realizzato un solo gol, peraltro su rigore e a tempo scaduto, a giochi fatti per essere ancora più chiari.

Lo scenario è spaventoso, la prima di mister Chiancone è stata disastrosa, peggio non si poteva fare. Il tecnico salernitano sta provando ad amalgamare la squadra, per capirne le reali potenzialità e per cercare, già nella trasferta di Rende, di metterne in campo una più dignitosa. Inutile fare la caccia al colpevole, soprattutto nei giocatori, chi ha giocato meglio e chi peggio: dopo una simile batosta non ci può essere nulla da salvare, bisogna solo sperare che venga fuori l’orgoglio e si provi a salvare la faccia già dalla prossima partita. Perché, indipendentemente da tutto, si indossa la maglia del Sorrento, il che deve essere comunque un onore anche quando non ci sono le motivazioni. Perché, in alcuni giocatori, stanno venendo meno le motivazioni, magari nessuno lo dirà, ma non si è motivati perché non si vedono prospettive. Il mercato di dicembre ha lasciato macerie, chi è partito non è stato sostituito a dovere, solo il centrocampo è stato rimpinguato con nomi su nomi ma con altri reparti sguarniti.

In attacco c’è una penuria che imbarazza e sconcerta, mica si spera di andare sempre sotto di tre gol per intenerire l’arbitro e farsi assegnare un calcio di rigore per buttarla dentro di tanto in tanto? Questa squadra, dopo dicembre, è stata infarcita di giovani, manca l’esperienza, manca chi, in situazioni così delicate, rassicuri lo spogliatoio e suoni la carica. Il calendario presenta due sfide contro compagini di alta classifica come Rende e Agropoli, il Sorrento visto nelle ultime settimane rischia di essere maramaldeggiato, del resto fare peggio di così è difficile ma non impossibile. Bisogna solo confidare nell’effetto-sorpresa, nel fatto che siano in pochi ad aspettarsi un Sorrento garibaldino e intraprendente, ma per farlo serve riacquistare fiducia e autostima, e se non arrivano i risultati il loro livello resterà sempre sotto lo zero.

 

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