SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI. Non si può dire che sia stato venato di incredulità lo stato d’animo dei tifosi sorrentini dopo la sconfitta di Martina Franca. Il Sorrento ci ha abituato a questo quando ci si illude di aver trovato la giusta quadratura, nel momento decisivo, si stecca. Proprio in una partita importantissima, che poteva rendere addirittura entusiasmante la classifica, ci si ritrova impantanati in un gruppone con il rischio di essere anche defenestrati dagli spareggi. Che, ormai, rappresentano il vero obiettivo, sperando di centrarli per poi giocarsi la permanenza tra i professionisti nella lotteria di partite che sfuggono ad ogni pronostico con la sorta di un’annata legata spesso ad un episodio.

IN BAMBOLA  Lo è stato il Sorrento nel primo tempo del “Tursi”. Clamorosa la facilità e la costanza con cui i pugliesi arrembavano dalle porti di Polizzi. Un predominio netto da parte dei locali, con i costieri in imbarazzante affanno. Era vero che ci si doveva aspettare un approccio sprint degli uomini di mister Napoli, ma si è avuta la sensazione di una inspiegabile accondiscendenza dei rossoneri. E non può essere una scusa il fatto di aver avuto dei problemi in settimana per preparare la partita, bisogna essere pronti ad ovviare a qualsiasi evenienza, altrimenti si diventa irritanti e fuori luogo. Ci può stare che si perda, il calcio è così, ma non prestando il fianco alle avversarie, peraltro con dissennatezze da gare di oratorio. Come quella di Polizzi in occasione del gol di Masini che ha fatto calare il sipario sulla partita, è vero che ormai scorrevano i titoli di coda, ma un errore del genere è sintomo di una superficialità non ammissibile in partite così delicate. Non si può sperare di uscire indenni da uno stadio disputando una partita in trincea dal primo minuto, e poi si è usciti sconfitti nonostante si fossero create le condizioni per un colpo corsaro. Ma non si stavano affrontando Teramo e Foggia, ormai appagate, bensì una squadra bisognosa di punti e, in parità e in superiorità numerica, è stato consentito ad Arcidiacono di penetrare nella difesa rossonera riportando i suoi avanti. Poi è successo il peggio.

DA INCORAGGIANTI A SPIETATI. Lo sono i numeri. Se inducevano all’ottimismo quelli delle ultime cinque partite, con tredici punti conquistati e un solo gol subito, destano allarme quelli post-Martina. Tre gol subiti in una sola partita e si è anche acuito il fattore di maggiore perplessità: quello relativo alle reti realizzate. In attacco si è ancora spuntati, si fa una tremenda fatica e costruire azioni pericolose, non è un caso che Maiorino abbia segnato dal dischetto. Con Simonelli al timone, solo due volte si è segnato più di un gol, ma pare che non ci si curi di questo aspetto. Come se fosse di minora importanza.

CHI E’ IL SORRENTO? Normale chiederselo, impossibile non farlo. La domanda è: come mai una squadra capace di inanellare cinque risultati utili consecutivi, crolli proprio in uno scontro diretto? Perché ci si è imposti contro avversarie più forti sulla carta ma con la pancia piena, capitolando contro una parigrado? Questa era la partita in cui bisognava dimostrare di essere una squadra ritrovata e di grande temperamento, che mister Simonelli, dopo Teramo, ha definito “da primi posti”. Invece, si è registrato un altro pomeriggio di amarezza e di dubbi, un pomeriggio che ha risvegliato la paura della retrocessione che poi, in realtà, non s’è mai assopita. Non per demonizzare una squadra che, più volte, ci ha messo grinta e cuore, ma si fa fatica a darle fiducia dopo una gara simile. La rabbia si esaspera con la consapevolezza che davvero non mancano valori e potenzialità, ma la realtà impone di fare grande attenzione perché il baratro è sempre incombente. Bisogna voltare subito la pagina, niente è compromesso, deve essere considerata una fortuna che il calendario preveda subito un altro scontro diretto. Al “Campo Italia” verrà il Tuttocuoio, avanti di soli tre punti, sarebbe pleonastico scrivere l’importanza di aggiudicarsi l’intera posta in palio. A questo punto, ci viene da augurarci che si riesca a preparare bene la partita contro i conciari, più che uno spareggio è una vera e propria finale, assolutamente da non toppare.

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