SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI. Come previsto, il Sorrento è andato a vincere in casa del Castel Rigone conquistando un posto negli spareggi. Ma la sorpresa è che si è chiuso il campionato regolare al nono posto, al primo nella classifica delle altre contendenti che si giocheranno la permanenza attraverso gli spareggi, e ad una sola lunghezza dalla Vigor Lamezia (ah, quei due punti persi in casa col Gavorrano!).

LE INDICAZIONI POSITIVE… – La squadra ne ha offerte tante nelle ultime due partite. Si dirà: ma erano sei punti assicurati! È un altro discorso, perché fino all’ultimo abbiamo avuto modo di constatare come ci fossero squadre non intenzionate a fare regali. Pensiamo al Messina che ha sbattuto il Martina Franca fuori dagli spareggi, pensiamo alla Casertana che, al di là dell’ultimo turno, ha sempre giocato con ferocia e autorevolezza nonostante la salvezza già in tasca. La verità è che il Sorrento, contro Melfi e Castel Rigone, ha realizzato la bellezza di sei reti, e la vena realizzativa è stato uno dei fattori che ha destato più perplessità dopo l’insediamento di Simonelli. Anche quando la squadra giocava bene e faceva risultato (pensiamo alle vittorie con Aprilia, Cosenza, Arzanese, Teramo, Foggia), non riusciva a segnare più di un gol a partita. Mentre, proprio prima di accingersi a giocare partite decisive in cui è in gioco un campionato intero, sembra che quella aridità sia un ricordo. E poi c’è anche il contributo dell’intera squadra nei gol: contro il Melfi sono andati a segno Imparato, Innocenti e Maiorino. Il primo ha avuto il giusto premio dopo prestazioni di grande spessore e personalità, mentre il secondo si è sbloccato dopo essere arrivato a gennaio e costretto quasi subito a dare forfait per un bel po’ di tempo. Maiorino, invece, è andato a segno anche in terra umbra per il suo 14esimo gol stagionale, talento, esplosività e prolificità al servizio dei rossoneri. Tante le gemme che ha confezionato nell’arco di un campionato disputato ad altissimi livelli. Gli altri due ad aver timbrato il successo al “San Bartolomeo”, sono stati Catania e Lettieri. Il primo è rinato nel nuovo ruolo, merito di mister Simonelli che l’ha inventato mediano, zona del campo che gli appare davvero congeniale, e i gol dell’etneo, nel momento cruciale del campionato, sono stati fondamentali per la risalita. Per la prima parte di stagione, è stato un oggetto misterioso, poi è venuta fuori tutta la sua esperienza ed ha sfoderato tutte le armi del suo repertorio: dal colpo di testa fino all’elegante tacco con cui ha aperto le danze contro i perugini. Relativamente a Lettieri, interpreta sempre di più il ruolo di “perfetto tredicesimo” come l’ha ribattezzato proprio il professore di Saviano dopo il gol che ha sbloccato l’importantissima gara con il Tuttocuoio. Umiltà e professionalità stanno facendo le fortune del giovanissimo mediano ex Nocerina tenuto in grandissima considerazione dal mister, da applausi il gol che ha steso definitivamente il Castel Rigone. Una prodezza simile a quella che, il giorno prima all’Olimpico di Roma, Insigne ha portato il Napoli in vantaggio nella finale di coppa Italia vinta dagli azzurri contro la Fiorentina.

…QUELLE NEGATIVE – Ci sono e proviamo ad analizzarle. Ciò che va evitato è approcciare male alle partite, è successo contro il Castel Rigone così come a Messina. Ma se in Umbria c’è stata la fortuna di trovare un’avversaria in uno stato di consunzione psico-fisica, negli spareggi sicuramente questo non accadrà. Bisogna anche interrogarsi sui motivi per cui, in alcune partite, si scenda in campo contratti. Probabile che “il fattore emotivo”, di cui parla tanto Simonelli, sia un aspetto dalla grande incidenza sul livello prestazionale di questo Sorrento. Come si spiegano alcune topiche di giocatori esperti? Il riferimento è anche alla marchiana amnesia di Villagatti che, con un avventato colpo di testa all’indirizzo del portiere, ha messo Tranchitella in condizione di trovarsi a tu per tu con Miranda. Ma anche Imparato si è macchiato di un disimpegno impacciato in area di rigore che poteva essere pagato caro, ci avviciniamo a partite che si decideranno per degli episodi, limitare gli errori è di vitale importanza. Bisogna tenere sempre alta la concentrazione ed evitare errori di superficialità più che altro, poi l’essere umano è soggetto a sbagliare ma la rabbia è quando si sbaglia per dabbenaggine. Inoltre, la sensazione è che il Sorrento abbia problemi ad affrontare partite ad alta intensità emotiva, veniamo sempre a ciò di cui parla il tecnico. Perché se a Messina, possiamo dire che i peloritani siano stati più forti, soccombere in quel modo a Martina Franca, ha lasciato tutti alquanto perplessi. Addirittura si erano venute e creare le condizioni per essere corsari al “Tursi”, invece, si è usciti sconfitti perché non si è mantenuta la lucidità nel momento topico della gara prestando addirittura il fianco agli avversari. Fortunatamente queste partite sbagliate non hanno pregiudicato alcunché, ma ora bisogna far tesoro di quegli errori per non commetterli più, già dalla prima gara degli spareggi, che si giocherà in casa dell’Arzanese, si dovrà scendere in campo con ferocia, intensità e cattiveria agonistica.

VIA CON GLI SPAREGGI – Si parte tra due settimane. A sorpresa, è rimasto fuori il Martina Franca che si è ritrovato di fronte un Messina ancora affamato, mentre al Sorrento è toccato l’Arzanese. Cliente complicatissimo, una squadra che viaggia con il vento in poppa da diversi mesi, capace di compiere quasi un miracolo sportivo. Al termine del girone d’andata, la situazione sembrava compromessa, come se si dovesse giocare solo per l’orgoglio, l’onore e la dignità. Invece, c’è stata una scalata imperiosa guidata da uno straordinario Francesco Ripa, issatosi sul primo gradino della classifica cannonieri, lui che, in passato, ha fatto sognare anche i tifosi sorrentini. Sarà una sfida ricca di fascino e suggestione tra due squadre che, in diverse fasi, parevano sul punto di salutare la Lega Pro. Incontrare l’Arzanese è un rischio per il Sorrento, non solo per la forza intrinseca degli uomini di Sasà Marra, ma anche per una questione di numeri e statistiche. Le leggi della probabilistica recitano che, dopo diverse partite finite in un modo tra due squadre, aumentando il numero delle contese tra le due aumenta di conseguenza anche la probabilità di esiti diversi. Il Sorrento ha già battuto due volte su due l’Arzanese, per la legge dei grandi numeri, non parte favorito, ma i numeri sono una cosa il campo è un’altra. Queste sono considerazioni basate su calcoli statistici ma lasciano comunque il tempo che trovano, i costieri hanno tutto per superare il turno e avvicinarsi al sogno salvezza. E poi, il fatto di avere il vantaggio di andare avanti anche grazie ai pareggi in virtù del miglior posizionamento in classifica, può sicuramente aiutare. Altra considerazione basata sui numeri, ma stavolta favorevole al Sorrento: sono tre anni che ci si gioca qualcosa attraverso gli spareggi di fine campionato ed è sempre andata male, una volta anche con Simonelli in panchina. Prima o poi dovrà andare bene? Finirà questa maledizione? E chissà che non sia l’anno giusto per festeggiare qualcosa di importante, poi quello che succederà fuori dal campo non deve interessare, soprattutto in questo momento. Infine, c’è un altro dato che arride al Sorrento: ed è tratto da altre statistiche, questa volta relative alla classifica finale. Prendendo in considerazione Sorrento, Tuttocuoio, Aversa e Arzanese, le quattro che si contenderanno l’ultimo posto per mantenere la categoria, i rossoneri hanno i numeri migliori in rapporto a gol fatti e subiti vantando un + 4. I conciari di mister Alvini sono subito dietro con un + 3, mentre registrano un passivo le altre due campane, – 4 per i normanni (proprio l’opposto del Sorrento) e – 5 per i prossimi avversari dei costieri. Giusto per avere un quadro più chiaro della situazione, in realtà tutte partono sullo stesso piano, il Sorrento non ha nulla in meno alle altre tre contendenti, tutto è possibile. La speranza è quella di vedere un “Campo Italia” traboccante di sostenitori, perché è tempo di congelare fratture e incomprensioni, c’è una squadra da sostenere e condurre in un campionato di Lega Pro Unica che, anche grazie alle promozioni di quest’anno dalla Seconda Divisione, si preannuncia storico.

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