SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI. FOTO DI CARMINE GALANO. Sono passati poco più di due mesi da quel caldissimo lunedì di inizio agosto in cui, all’Hotel Continental, si presentò il nuovo Sorrento. Era una compagine tutta nuova di zecca, fu presentato anche il Pampa Sosa, neo tecnico dei rossoneri. In questo tempo, qualcosa è andato storto, mentre c’è chi, come l’avv. Turco, si è dovuto defilare per forza di cose perché un malore ha messo in serio pericolo la sua vita. Qualcosa si è inceppato, dunque, così ci si è attivati per correre ai ripari, per non lasciare la barca in balìa delle onde e il nuovo timoniere è l’avv. Emilio Squillante, segretario generale dell’Area Portuale di Napoli. Dopo poco più di due mesi, si riaprono le porte dell’Hotel Continental, quel sole di agosto ha lasciato spazio all’imbrunire di un pomeriggio di ottobre. A campionato iniziato, con il Sorrento del Pampa Sosa che langue in fondo alla classifica e che ha la necessità di rinvigorirsi e rilanciarsi. Tutti gli occhi, sia della stampa che dei tifosi presenti, sono rivolti al nuovo presidente, il quale prende subito la parola per spiegare i motivi per cui ha accettato l’incarico prima di mettersi a disposizione per rispondere alle domande. Il suo tono di voce è deciso, si infervora su alcuni punti, quelli che gli stanno più a cuore, si sbraccia per rimarcare un concetto e, di tanto in tanto, gli conferisce coloriture dialettali. Il suo ragionamento parte da lontano, da una questione scottante: “Sappiamo tutti che la società è in deficit ma l’ingente debito è stato rateizzato, ciò che rappresentava la priorità era garantire le risorse per l’ordinarietà, come il pagamento degli stipendi, l’equilibrio e la continuità della scuola calcio. Mi premeva dare questo messaggio di serenità, ma sia chiaro un concetto: chi riceve, deve anche dare”. Facile immaginare i destinatari del messaggio: i calciatori, specialmente i giovani. Gli stipendi vanno guadagnati senza tuonare al primo giorno di scadenza. Altrimenti si sacrifica la passione sull’altare del dio denaro. E quello relativo alla passione è un tasto su cui il presidente batte molto: “Sono venuto qui senza velleità economiche ma mosso unicamente dalla passione, ho detto no a Bruscolotti che mi voleva con sé al Gladiator perché è a Sorrento che mi sento legato. Ci dobbiamo trasmettere la passione l’uno con l’altro, metto in gioco anche la mia credibilità per l’affetto che mi lega a questa terra e senza alcun interesse personale”. Il presidente passa poi a spiegare qualche punto del programma di rilancio societario: “Abbiamo un progetto che prevede di utilizzare il nostro marchio per organizzare, insieme ad altri enti e istituzioni, una serie di eventi che abbracciano anche altri sport. Questo porterà degli utili che rimpingueranno le nostre casse. Sono tante le iniziative che abbiamo in mente e che ci potranno far crescere economicamente. Vogliamo anche realizzare un’accademia dello sport rivolta ai giovani, ci potrà essere il coinvolgimento di altre realtà locali, il progetto c’è va solo attuato. Dovremmo contraddistinguerci anche per un codice etico, ci sono delle regole che vanno rispettate da tutti. Ognuno deve restare nella propria area di competenza senza ingerenze in quelle altrui”. Doveroso parlare della questione societaria, che tiene banco da mesi e che è il principale oggetto di discussione tra i tifosi. Ma domenica la squadra scende in campo e deve riscattare tre sconfitte di file. Il presidente ha deciso di aprire le porte a tutti con ingresso gratuito, c’è chi ha apprezzato l’iniziativa e chi si è risentito. “Mi piacerebbe vedere le famiglie allo stadio – spiega Squillante – anche chi viene da fuori può fermarsi a vedere la partita. E chissà che, con più gente sugli spalti, anche i ragazzi in campo non possano metterci qualcosa in più e acquistare fiducia”. Si sa che ci sono dei tifosi da conquistare e, il primo passo, è stato quello di spalancargli le porte. Sicuramente, ci saranno ancora altri passi da fare: “Tra 30 giorni fisserò un’altra conferenza stampa per fare un po’ il punto della situazione con gli organi di informazione e relazionarvi sull’aspetto societario. Mentre, relativamente ai tifosi, vorrei avere il prima possibile un confronto con loro, perché mi interessa sentire le loro esigenze, le loro aspettative le loro perplessità, voglio la loro partecipazione”. In un certo senso è stato premuto ancora il tasto reset, questo nuovo scenario è in divenire, tante cose possono cambiare ancora, chissà se si possa parlare già di nuova era: “Ringrazio chi ha permesso al Sorrento di non fallire, ma ora si riparte da zero. Chi vorrà entrare in società deve essere prima di tutto trasparente e sposare un progetto, poi avere una buona capacità imprenditoriale. Ma devono essere gli altri a proporsi, non noi ad elemosinare aiuti”. Al momento, è come se si giocasse con un flipper: la pallina tocca l’aspetto societario, poi va su quello tecnico perché il campionato è iniziato. In queste prime cinque partite, il raccolto è stato davvero scarso, il che ha contrariato il presidente: “Ho voluto verificare come mai fossimo all’ultimo posto, venerdì la prima cosa che ho fatto è stata quella di andare negli spogliatoi a caricare la squadra. Purtroppo, il riscontro è stato avvilente dal momento che ce ne siamo tornati da Leonforte con tre gol sul groppone. A breve, o le cose cambieranno o si prenderanno seri provvedimenti. Il fatto di vedere il Sorrento nei bassifondi della classifica, non mi va proprio giù. Dico che possiamo toglierci tante soddisfazioni ma ci dobbiamo credere”. Forse questa conferenza non ha ammorbidito i tifosi più scettici, o forse sì, o forse una parte, sta di fatto che qualcosa si sta muovendo. Il nuovo presidente ha convocato i tifosi per ascoltarli, tra trenta giorni ci sarà un altro confronto con la stampa sperando che ci siano novità positive in tutti i sensi. Intanto la squadra si è rinforzata annunciando anche La Rosa e Pignatta, due elementi importanti per la categoria. Che a parlare sia il campo e che le risposte siano incoraggianti…

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