Dopo anni di gestioni scellerate e costanti umiliazioni, finalmente inizia a soffiare aria nuova per il futuro del calcio a Sorrento. Questa prima rovente settimana di luglio sarà infatti determinante per le sorti dei colori rossoneri, pronti a rinascere dopo aver toccato il fondo dal punto di vista sportivo e di affezione. La collezione di figuracce sia dentro che fuori il rettangolo di gioco ormai è stata completata, mettendo “alla berlina” il nome di Sorrento in ambito sportivo a livello nazionale. E’ il momento di mettere un punto, chiudere un capitolo “imbarazzante”, voltare pagina e ricominciare.
Il progetto di rinascita rossonero è firmato Franco Giglio, già ex presidente, determinato a riportare il calcio a Sorrento ai livelli in cui l’aveva lasciati durante l’estate del 2008: nella terza serie dei professionisti tra l’entusiasmo e la passione dell’intera Penisola Sorrentina. Obiettivo che può essere raggiunto velocizzando i processi: entro lunedì 6 luglio deve essere presentata in Federazione la domanda di ripescaggio in Serie D con il titolo sportivo del FC S.Agnello (varierà la denominazione sociale, un primo atto di una lungimirante unione dei Comuni) che può vantare tutti i requisiti necessari per poter primeggiare nell’apposita graduatoria. L’intero incartamento è già pronto ma per prendere la strada verso gli uffici della Capitale manca un ultimo documento: la disponibilità dello stadio Italia come terreno di gioco per le case casalinghe.
Una formalità per il sindaco Giuseppe Cuomo, già effettuata per la passata stagione, nonché una ghiotta occasione di poter cancellare in un lampo il recente passato che ha visto sempre il primo cittadino seduto al fianco delle disastrose gestioni del Sorrento Calcio, quelle dei bluff, dell’aria fritta e delle tre retrocessioni. Una firma per dire basta e rilanciare positivamente il nome di Sorrento in ambito calcistico. Nonostante ciò, non mancano in città le solite “malelingue” che preannunciano un rifiuto di Cuomo per svariati motivi: la tentazione di una soluzione in famiglia (lo zio Carlo Cuomo sembrerebbe intenzionato a ritornare a fare calcio); le minacce verbali dell’attuale dirigenza del Sorrento; la mancata volontà politica di adeguare l’impianto di via Califano ad uno standard degno della città di Sorrento. Per il bene dei colori rossoneri, aggrappati all’ultimo appiglio per non perdere il palcoscenico nazionale, ci auguriamo che le chiacchiere dei vicoletti restino tali e chi ha il potere agisca con coscienza mantenendo fede alle promesse.
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