C’è una nota positiva anche nella terza sconfitta casalinga della stagione: nelle sue manifestazioni “esterne”, il Sorrento sembra far “quadrato” intorno ai ragazzi e al mister. Un atto saggio, considerate le cervellotiche decisioni arbitrali (3 espulsi nelle fila rossonere e un rigore non concesso grande quanto un grattacielo a Manhattan) e la necessità di non minare la serenità di un gruppo che fa dell’affiatamento la sua arma migliore. Detto questo, è anche giusto sottolineare, a mente fredda, le ingenuità commesse, al di là degli errori dei singoli (e che non meritano, comunque, crocifissioni pubbliche) e della mediocrità della direzione arbitrale (caratteristica, per la quale, è giusto aspettarsi, nel calcio italiano, una promozione di Capilungo alla Can di B!). Di questo – siamo sicuri – ne è consapevole anche mister Chiappino. Non guardiamo necessariamente ai due episodi che hanno regalato la vittoria al Chieti. Rivediamo, piuttosto, le occasioni divorate nel primo tempo (almeno 4!), al cospetto di un avversario modesto, ma molto più sornione e pragmatico del nostro Sorrento.

Commenti

commenti