Nella vita ci vuole umiltà. Chi non ce l’ha, non solo si insuperbisce, ma tende a snobbare gli altri. Realizzarsi professionalmente non significa diventare onnipotenti, dovrebbe essere scontato, invece, a fronte della pochezza umana, è bene ricordarlo. È un discorso generale, che si allarga fino a travalicare i confini del calcio, quando manca l’umiltà allora ogni relazione è viziata. Chiudersi in una torre d’avorio è quanto di meschino possa fare un uomo di calcio, chi sogna di affermarsi in questo mondo, sia come operatore di informazione, di mercato o con qualsiasi altra veste, e percepisce l’aria di supponenza di chi dovrebbe essere da esempio, rischia di scoraggiarsi. Un vero uomo è chi resta umile anche nel successo, chi non si sente mai arrivato e desidera apprendere sempre, chi è favorevole al confronto e al dialogo anche con persone sconosciute. Spesso, dalle persone che operano nell’ombra ci si può arricchire molto, issarsi su un piedistallo è puerile e avvilente. Come è avvilente apprendere che ci siano ancora persone così. Si parla tanto di valorizzare e lasciare spazio ai giovani, alle nuove leve, a coloro che rappresentano l’asse portante della società, ma fin quando ci saranno persone piene di boria a ricoprire incarichi prestigiosi un ricambio generazionale non ci sarà mai. Il compito del giornalista è di riportare le notizie e di chiedere, sempre con educazione e gentilezza, interviste a persone che abbiano attinenza con ciò di cui ci si occupa, è un lavoro duro, faticoso che, soprattutto negli ultimi tempi, richiede tanta passione, abnegazione e perseveranza stante la situazione in cui versa. Non è bello quando si nasce con una passione, la si coltiva con mille sacrifici e poi, con un carico di amarezza insostenibile, ci si rende conto di dover derubricare a mero hobby ciò che si sognava come professione. Ma la passione è sempre più forte delle difficoltà, perché si può spegnere tutto, un entusiasmo, un progetto, un’idea, ma non ciò che brucia dentro. Si spera almeno di essere rispettati o di avere a che fare con persone che, soprattutto se dotate di esperienza e riconosciuta competenza, abbiano la serietà, la decenza, il buonsenso e l’onestà intellettuale di esprimersi.

Maurizio Longhi

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