SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI (FOTO DI LUIGI PENNA). Il Sant’Antonio Abate era un’avversaria un po’ più quotata rispetto a quelle incontrate nelle prime due, eppure è stata polverizzata allo stesso modo. La sensazione è che l’FC Sorrento passeggi contro queste avversarie, anche quelle di una fascia leggermente più alta, si gioca in scioltezza e la fase di finalizzazione è quella giusta. Contro i giallorossi di mister Cimmino è stato Gargiulo ad aprire le danze, poi il raddoppio è nato ancora una volta da una combinazione straordinaria tra Scarpa e Vitale. Il primo ha lasciato partire un cross dalla destra, al centro Vitale ha anticipato anche un compagno di squadra e, con una girata, ha firmato il suo terzo gol in altrettante gare. Il compagno di reparto, capitan Scarpa, firmando il tris ha messo a segno anche il suo quarto centro, sicuramente è uno dei candidati alla scarpetta d’oro. Nomen omen. A risultato ormai acquisito, c’è stata gloria anche per Fragiello che, a gara in corso, può rivelarsi molto importante anche in partite più difficili, dove il risultato è in bilico. Ma i giochi non si sono chiusi con il gol del “Fragiello di Dio”, già dopo il vantaggio di Gargiulo si è avuta la sensazione che gli avversari non avessero la forza necessaria per rimettere tutto in discussione.

I giallorossi hanno comunque mostrato qualcosa di buono, delle trame di gioco interessanti, alcune buone individualità ma è questo FC Sorrento ad essere sontuoso. 12 gol segnati e uno incassato (quello a tempo scaduto contro il Castel San Giorgio), numeri inconfutabili che parlano chiaro: questa squadra, oltre ad essere forte, è anche autorevole. Imporsi è un conto, farlo con autorevolezza è ancora meglio, significa che si ha il piglio della grande. Del resto, a questa squadra non manca nulla, appena mette piede in campo fa capire di voler vincere a tutti i costi e chiudere il discorso già dalle prime battute. Più che da commentare c’è da applaudire, perché i numeri parlano chiaro, ma gli applausi possono trasformarsi in panegirici, e si corre il rischio, anche incosciamente, di perdere di vista la strada dell’umiltà. Questo FC Sorrento continuerà a strabiliare se resterà umile, bisognerà esserlo anche per prevalere sulle contendenti alla vittoria del campionato. Mercoledì, per la coppa Italia, c’è già un assaggio di quello che si preannuncia il vero duello per la leadership. Al “Campo Italia” sarà di scena il Città di Nocera che ha travolto il Sorrento Calcio, poi il ritorno al “San Francesco”. Il primo e vero obiettivo resta sempre il campionato, ma una competizione come la coppa Italia non può essere disdegnata perché, più andando avanti, più diventa appetibile.

Comunque, tornando al campionato, davvero non ci poteva essere inizio migliore, le retroguardie, ormai si è capito, non riescono a reggere la forza d’urto di questi giocatori che farebbero la differenza anche in serie D. La società ha fatto capire a chiare lettere le intenzioni di salire di categoria, l’ingaggio di Maury, oltre a quello di Vanin, ne è l’ennesima dimostrazione, a disposizionen di mister Turi è stato messo un materiale umano di spessore sia tecnico che esperienziale. Finora non poteva andare meglio ma siamo solo agli inizi, la brillantezza e la fame sono quelle giuste, con la dovuta e necessaria dose di abnegazione e umiltà si può arrivare così fino in fondo. Ora meglio silenziare qualsiasi fanfara per evitare di autocompiacersi, di specchiarsi troppo davanti ad una tale bellezza, questo tour de force deve essere affrontato con la giusta cattiveria agonistica ad ogni tappa.

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