SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI. È una piccola realtà che sta facendo parlare molto di sé. A Leonforte si sta vivendo una favola con la squadra che, neopromossa in serie D, dopo sole quattro giornate, si è “permessa” il lusso di piegare Agropoli e Akragas, due candidate alla vittoria del girone. In questo comune siciliano in provincia di Enna, sarà di scena il Sorrento domenica prossima, nel tentativo di rilanciarsi dopo un inizio di campionato in cui si è raccolto poco rispetto agli effettivi meriti. Certo non sarà facile andare ad imporsi sul campo di una squadra che gode di un vantaggio di quattro punti rispetto ai costieri e che, ha dalla sua, l’entusiasmo della matricola. I biancoverdi, dopo le roboanti vittorie contro due squadre allestite per i vertici, sono reduci dal pareggio in casa del Noto, un piccolo risultato soprattutto dopo le imprese al cospetto dei grandi eserciti.

Ma per conoscere meglio questa bella realtà, ce la siamo fatta raccontare dall’addetto stampa, Giovanni Albanese che, con gentilezza e disponibilità, si è prestato ai nostri microfoni. Ci stuzzicava addentrarci in questo microcosmo calcistico dove la quarta serie è un palcoscenico da ribalta. Così, il fatto di ritrovarsi a recitare il ruolo dei protagonisti, era un obiettivo o un inatteso colpo di scena? “Sicuramente si sta andando oltre le previsioni, il nostro progetto prevede di raggiungere quanto prima la salvezza nella consapevolezza che potrà arrivare anche all’ultima giornata. La permanenza in categoria va costruita giornata dopo giornata, e con questa mentalità ci siamo approcciati al campionato e, le prime quattro partite, hanno visto una Leonfortese arcigna e caparbia. Siamo una squadra composta da tutti giovani, l’età media oscilla dai venti ai ventidue anni, la mentalità è quella di giocare a viso aperto contro tutti, anche se le avversarie si chiamano Akragas e Agropoli”. Ci interessa sapere come la Leonfortese abbia conquistato questi sette punti e come sia riuscita ad imporsi contro avversarie di tutt’altro lignaggio come Agropoli e Akragas: “In un certo senso, fronteggiare queste ultime è stato addirittura più facile, perché per una piccola realtà come la nostra, senza pretese, affrontare due corazzate come quella cilentana e agrigentina aumenta le motivazioni. Non foss’altro perché non si ha nulla da perdere e si scende in campo sereni e con la mente sgombra da ansie. Mentre alla prima contro il Montalto è arrivata una sconfitta rocambolesca. A metà primo tempo, la squadra è rimasta in dieci subendo gol su rigore. Nella ripresa, ha avuto diverse occasioni per riequilibrare la sfida sbagliando anche un rigore prima che, nel recupero, sempre dagli undici metri si subisse la rete che ha chiuso il match. Nell’ultima partita contro il Noto, si è trattato di uno scontro salvezza, la Leonfortese si è ben comportata costruendo diverse azioni degne di note, ma il pari è un risultato che ci può stare in casa di una diretta concorrente per la permanenza in categoria. Leonforte è un paese di 18mila abitanti, militare in un campionato di serie D è già un lusso, per noi ospitare una squadra come il Sorrento è un onore, il fatto che arriverà uno come il Pampa Sosa sta già mobilitando tutto il centro Sicilia”. Sarà un evento per Leonforte ospitare un campione come l’ex bomber del Napoli che, per una serie di motivi, non sta ottenendo grandi risultati sulla panchina del Sorrento. Questa cittadina sogna un’altra grande giornata, riponendo una cieca fiducia al suo condottiero: “Si sta vivendo una favola e il vero artefice si chiama Gaetano Mirto, il tecnico dei biancoverdi, lui che ha traghettato la Leonfortese dalla Promozione alla serie D. Tutto costruito su un impianto di giovani locali o altri dei comuni più vicini, è venuto fuori un gruppo vincente. Non è facile costruire un progetto così florido di risultati all’insegna dei giovani e senza svenarsi per acquistare gente dal curriculum invidiabile”.

Ma, volendo entrare più nella sfera tecnico-tattica, chiediamo al gentile collega cos’è che contraddistingue la Leonfortese: “E’ una squadra che fa delle ripartenze e della fase offensiva le sue armi migliori, inoltre, corre tantissimo e con un agonismo martellante. Possono sembrare frasi fatte, ma c’è un gruppo davvero meraviglioso, fare qualche nome sarebbe riduttivo, potrei citare il capitano Di Peri o Candiano, arrivato e subito calatosi nella nuova realtà, ma dico che il vero leader è l’allenatore. Riesce a ruotare tutti senza che il rendimento della squadra ne risenta, in queste prime quattro giornate ci sono stati tanti cambi nella formazione titolare, ma chi è sceso in campo non ha mai tradito. Addirittura contro il Noto ne eravamo 18 contati tra infortunati e squalificati, lo stesso problema l’abbiamo avuto contro l’Akragas, eppure i risultati danno fiducia e inducono all’ottimismo. Se andiamo a vedere la rosa, quasi tutti sono stati schierati in sole quattro giornate, se ci includiamo anche quelle di coppa Italia, ha trovato spazio persino il secondo portiere”. Non si può dire che la compagine sicula si trovi lì per caso, ma nell’ambiente fa un certo effetto vedersi così in alto, in compagnia di squadre i cui presidenti hanno investito un bel po’ e, addirittura, a ridosso del Torrecuso, appollaiato in vetta a dieci punti. Sicuramente il sogno è quello di continuare su questa scia e di accreditarsi come una mina vagante, giocare senza pressioni può sicuramente essere un vantaggio. Un Sorrento convinto dei propri mezzi può andare a violare l’impianto siciliano, ma quali sono i rischi e le trappole a cui prestare maggiore attenzione? “La Leonfortese ha una mentalità per cui tutti sono degni di rispetto ma nessuno è imbattibile. Non si guarda a chi ci si ritrova di fronte, non si pensa neanche al momento che sta attraversando, si gioca cercando di interpretare la gara con l’atteggiamento migliore e dando il massimo per ottenere i tre punti. Se non dovesse succedere, se l’avversaria di turno dovesse dimostrarsi più forte, le si stringerà la mano e si andrà lo stesso a raccogliere l’applauso dei propri tifosi nella consapevolezza di aver dato tutto. Anche contro il Sorrento, l’attenzione è rivolta a se stessi e non a ciò che si vive in costiera, la Leonfortese non avrà nulla da perdere”.

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