SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI. È stato portato in trionfo dai tifosi della Battipagliese, lo acclamavano a fine partita come il perfetto condottiero. Per mister Gigi Squillante è stata una giornata particolare, ad alto contenuto emozionale. Aveva iniziato lui il campionato alla guida delle zebrette poi, alla settima giornata, ha dovuto cedere il timone per risalirvi all’ultima. Ma l’ha trovato alla deriva, una barca in piena tempesta che faceva acqua da tutte le parti. Regnava il caos più totale, con tanti già a navigare verso orizzonti lontani e con ammutinamenti all’ordine del giorno. La prima cosa da fare era compattare il gruppo e dargli una motivazione giusta per andare a Sorrento e vincere. Perché era l’unico risultato necessario alla salvezza, e quel risultato è arrivato. La motivazione principale, poi, l’avevano data i tifosi annunciando un esodo biblico da Battipaglia fino in costiera. Il tecnico di Sarno si è presentato in sala stampa visibilmente soddisfatto e ha voluto rendere onore a chi aveva di fronte, per il blasone costruito nella sua storia calcistica: “Mi dispiace tantissimo per questa piazza, per me Sorrento rappresenta il calcio in Campania. Ci tengo a ringraziare il pubblico di Battipaglia che è stato straordinario, hanno sorretto i ragazzi e a loro dedico questa salvezza. Quando sono andato via dopo sette giornate per motivi di lavoro, all’ultima giornata ho rilevato una squadra per cui serviva un miracolo sportivo, solo con voglia e applicazione si poteva riuscire a vincere questo spareggio. E l’abbiamo fatto con merito perché, dopo un primo tempo guardingo e un gol del Sorrento arrivato ad inizio ripresa in modo fortunoso e rocambolesco, ci siamo ripresi cambiando pelle e iniziando a dominare la partita. L’avevo detto ai miei ragazzi che, nel caso fossimo passati in svantaggio non avremmo dovuto perdere la testa, cosa che invece è successa al Sorrento”. Un ringraziamento al pubblico bianconero e un plauso ai suoi ragazzi, capace di avere la personalità di ribaltare il risultato. Mister Squillante ha spiegato anche cosa ha fatto perché la squadra arrivasse al meglio a quest’appuntamento: “Dopo lo svantaggio eravamo consapevoli di segnare, nel calcio vince chi sbaglia meno e noi abbiamo sbagliato meno rispetto ai nostri avversari. Ci tengo a sottolineare che abbiamo raggiunto una salvezza senza soldi, nessuno ha percepito qualcosa, pensate che Compierchio, che ha segnato con uno splendido cucchiaio il rigore del pari, sono andato a prenderlo a Bologna e non si allenava da tre mesi. Ero convinto che ce l’avremmo fatta perché la zebra non poteva morire e dicevo che, se fossi stato io il veterinario giusto a farla ritornare a correre nei prati, sarei stato orgoglioso di questo. Quando sono tornato ad allenare la Battipagliese ho notato che i ragazzi avevano bisogno di ordine, mi sono sentito un po’ un generale ma il merito di tutto è dei soldati. E poi continuerò a ringraziare all’infinito i tifosi della Battipagliese, davvero encomiabili, hanno onorato una maglia gloriosa e sono stati anche loro dei veri e propri protagonisti”. Tanta franchezza da parte sua anche quando c’ è stato da parlare del Sorrento, sembra di capire che si sarebbe aspettato molto di più dai rossoneri, sfarinatisi dopo aver subito il gol del pari: “Per me è stato più merito nostro che demerito loro, ma non si può cercare una salvezza con un gol. Credo che la differenza l’abbia fatta anche la preparazione alla gara, ho notato una nostra netta supremazia anche sul piano fisico e si è visto soprattutto nella ripresa quando i costieri sono calati vistosamente. Per me il Sorrento avrebbe dovuto osare un po’ di più a Capo d’Orlando perché, vincendo avrebbe addirittura evitato i play out, mentre perdendo comunque sarebbe andato a giocarseli”.

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