(SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI) La rinascita granata. Possiamo racchiudere così il nuovo corso della Sarnese che, dopo il fallimento del progetto Pappacena, è partita dall’Eccellenza con Origo al timone e ha riconquistato in un anno ciò che aveva perduto. Dallo sconforto al ritrovato entusiasmo. La compagine sarrastra si appresta a disputare il campionato di serie D ed è stata inserita nel girone lucano-pugliese, quindi, non si incontrerà con il Sorrento. Ma le due squadre si affronteranno domani in vista della partita di coppa Italia ad eliminazione diretta, si giocherà allo “Squitieri” di Sarno, dove gli uomini di Sosa dovranno provare a confezionare il blitz per andare avanti. Ci troviamo all’alba di una stagione che è una incognita più per il Sorrento che per la Sarnese, c’è molta curiosità di vedere all’opera i rossoneri dopo le tante polemiche che hanno caratterizzato questi mesi caldissimi e che non si sono ancora placate.

Per conoscere meglio la realtà salernitana, abbiamo contattato Gaetano Ferrentino, firma del quotidiano “la Città” che, con gentilezza e competenza, non si è sottratto alle nostre domande ma ci ha fornito una panoramica generale su ciò che si vive in quel di Sarno. Gli chiediamo subito che aria si respira da quelle parti: “C’è grande entusiasmo, ieri è stata presentata la squadra al Comune e si respirava un clima di trasporto e coinvolgimento. Non ci aspettavamo questo scenario considerato che, all’inizio dello scorso anno, c’era un’aria di scetticismo e sfiducia perché si ripartiva da zero con una società nuova dopo aver assistito al tramonto di un progetto che aveva condotto la Sarnese di Pappacena alle soglie della Lega Pro. Invece, è subentrato Origo che ha acquistato un titolo di Eccellenza e ha iniziato un nuovo corso qui a Sarno. Ripeto che all’inizio la gente era sfiduciata ma, dopo solo un anno, è stata ritrovata quella categoria che per la piazza sarrastra ha sempre rappresentato il punto più alto a differenza del Sorrento, la cui storia ha avuto picchi di una più nobile levatura. Non è stato facile ritornare da dove si era stata defenestrati a causa del fallimento della vecchia gestione, è stato un percorso difficile, estenuante ma anche più emozionante perché, dopo aver perso la volata del girone contro la Scafatese, si è andati a giocare i play off nazionali dove non si è steccato arrivando al traguardo anelato. Dunque, dopo un anno di purgatorio, la Sarnese è ritornata in un palcoscenico che possiamo definire nazionale e il girone in è stata collocata è il lucano-pugliese, quello più blasonato. Ma questo non spaventa la società né tantomeno mister Vitter che, anzi, lo preferiva ad altri perché considera uno stimolo misurarsi con piazze di tale lignaggio. E poi anche il fatto di giocare contro il Sorrento dopo 50 anni è motivo di grande orgoglio”.
Dal collega salernitano ci facciamo dire anche l’approccio degli uomini di Vitter alla categoria, qual è la linea tracciata e a cosa si punterà: “Si è seguita la linea che lo scorso anno si è rivelata vincente, ossia quella di puntare su un mix di esperienza e gioventù. Considerato che la Sarrnese è comunque una matricola, l’obiettivo principale sarà quello di salvarsi tenendosi lontani dalla mannaia dei play out. Assicurata la permanenza in categoria, poi si potrà pensare a qualcosa di più ambizioso. La società ha portato avanti una preparazione mirata per arrivare al campionato nella migliore condizione possibile, ai nastri di partenza, si giocherà contro la corazzata Brindisi, l’impatto peggiore ma che non mette soggezione. Questa società è riuscita a fidelizzare la gente, l’ha fatto con un’organizzazione tecnico-dirigenziale di prim’ordine e anche sul piano della comunicazione ha curato tutto a dovere”.
Che Sarnese vedremo contro il Sorrento? Quali sono le ultime dall’entourage granata?
Si proverà ad imporsi, anche se domenica ci saranno defezioni importanti. Mancherà il bomber Maggio che deve scontare una squalifica, lo stesso dicasi per Savarese, anch’egli un elemento di spessore. Non ci saranno due pedine fondamentali, tra i protagonisti della cavalcata vincente dello scorso anno. Inoltre, mister Vitter non vorrà rischiare Tufano e Di Palma, alle prese con dei problemi fisici. Ma le assenze non dovranno rappresentare un alibi, l’organico è stato rinforzato e in attacco si potrà contare sul nuovo acquisto, Marcucci. Non è stata una campagna acquisti improntata sulla ricerca dei grandi nomi, è stata mantenuta l’intelaiatura dello scorso anno, il gruppo è collaudato e sono stati presi innesti mirati”.
Entriamo di più nell’aspetto tecnico e chiediamo a Ferrentino di fornici qualche dettaglio circa le peculiarità della prossima avversaria del Sorrento: “La Sarnese trae la sua forza da un gruppo consolidato e vincente. A livello di personalità, penso a Fontanarosa, giocatore ex Savoia su cui la società ha creduto fortemente nonostante fosse reduce da vicissitudini fisiche. Stiamo parlando, però, di un elemento che in Eccellenza faceva letteralmente la differenza e può farla anche in D, ecco uno dei segreti dello scorso anno è stata anche la decisione di assecondare mister Vitter che ha portato a Sarno un blocco importante che aveva avuto alle dipendenze nella sua esperienza oplontina. Poi l’acquisto di Marcucci aumenta comunque il livello di competitività della rosa e permette al tecnico di avere più frecce nella propria faretra. A centrocampo eccelle un elemento come Di Capua ma, a prescindere dalle individualità, quando c’è un gioco corale tutto funziona meglio, per esempio lo scorso anno la prolificità di Maggio è stata resa possibile dai rifornimenti che gli arrivavano dai compagni di squadra”.
E’ presumibile che ci sia una certa attesa nella tifoseria sarrastra in vista del primo impegno ufficiale. Al gentile collega domandiamo che partita prevede e come la città si sta preparando per vedere la nuova squadra, considerando che in costiera l’attesa riguarda più le vicende societarie che quelle di campo: “A Sorrento c’è l’aria che si respirava a Sarno lo scorso anno quando regnava l’incertezza e si doveva ripartire da una categoria inferiore. Ora c’è più tranquillità, ci sono tutte le condizioni per lavorare bene, un gruppo coeso e un tecnico che sa valorizzare le pedine che si ritrova a disposizione. Sarno è una piazza che non mette pressioni, mister Vitter l’ha percepito subito notando la differenza dal momento che era reduce da un’esperienza in quel di Torre Annunziata. In vista della partita contro il Sorrento, considerata la rivoluzione che c’è stata tra i costieri, l’affiatamento granata potrebbe emergere e configurarsi come un vantaggio per la Sarnese, ma sappiamo bene che dal rettangolo di gioco può venire fuori di tutto”.
Non può mancare la domanda classica, ce la riserviamo per chiudere questa interessante chiacchierata: il Sorrento cosa deve temere della Sarnese? “La voglia di ben figurare e di partire bene. Ci sono molti elementi motivazionali che potrebbero incidere, come la volontà di alcuni giovani di mettersi in mostra e di mettere in difficoltà l’allenatore facendo capire di meritare fiducia, e poi anche affrontare una nobile decaduta come il Sorrento induce a moltiplicare le forze perché, una vittoria, sarebbe una garanzia della bontà del lavoro svolto finora”.

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