SERVIZIO DI STEFANO SICA

 

Il dado è tratto, finalmente. Dopo la brusca separazione tra il coordinatore rossonero Franco Giglio e il presidente del Football Club Sant’Agnello, Alberto Negri, l’avventura calcistica del Sorrento riprenderà grazie al titolo sportivo del Sant’Antonio Abate, diretto competitor dei costieri nel corso dell’ultimo campionato di Eccellenza. Di ieri l’accordo definitivo col club giallorosso, che sarà accorpato all’Atletico Sorrento, società del presidente Carlo Gargiulo che partecipa al campionato di serie C2 di calcio a 5. Sono stati giorni frenetici e decisivi, a cavallo tra la suggestione di sferrare un ultimo assalto verso Gragnano (dove il patron Franco Minopoli, insieme ai suoi soci, aspetta nuovi investitori per non essere costretto a cancellare il sodalizio gialloblù dalla geografia pallonara della regione) e la tentazione, più praticabile, di puntare tutte le proprie fiches sul fascicolo Sant’Antonio Abate. Martedì sarà depositato ogni incartamento presso il Comitato Regionale Campania, poi ci sarà l’ufficialità dell’operazione. Non è neanche escluso che qualche esponente dell’Atletico Sorrento possa entrare a far parte del nuovo sodalizio rossonero di Franco Giglio. Si vedrà. Fatto sta che si punterà ancora su logo e denominazione del recente Football Club Sorrento e che, stavolta, nomi e simbologie diventeranno formali ed effettivi già a partire dalla prossima settimana. Un dato importante, che premia l’impegno profuso da Giglio e dall’avvocato Giuseppe Cappiello in questi giorni febbrili duranti i quali la stessa sopravvivenza del calcio in Penisola è stata messa a serio rischio. Poi si darà il via alla programmazione, che dovrebbe concentrarsi sulla permanenza, salvo sorprese, del tecnico Mario Turi, sulla creazione di un nuovo settore giovanile e, giocoforza, di un progetto ancora una volta ambizioso e di vertice. L’unico addio certo, per ora, è quello di Alfonso Gargiulo, virtualmente della Nocerina. Ma in tanti tra i big cambieranno aria dopo aver disatteso clamorosamente fiducia ed aspettative. Si ripartirà dal campionato di Eccellenza ma non è questo l’aspetto che conta. Conta maggiormente che il Sorrento riavvii i motori dopo la paura della rottamazione, che riesca a camminate sulle proprie gambe, che il sogno continui. Le promesse, a dispetto di scettici ed affabulatori all’amatriciana, sono state rispettate. Tutte. L’incubo è passato, habemus papam. Con buona pace di tutti i manipolatori e gli oppositori della prima e dell’ultim’ora. E di quei sabotatori che ne hanno ingrossato le fila tentando magari di svendere a terzi qualche titolo per pochi spiccioli (è accaduto persino questo nelle ultime ore) dopo aver chiuso ogni porta al dialogo. Ma si sa: quando un saggio indica la luna, c’è sempre uno stolto che si guarda il dito. Bentornato, Sorrento.

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