SERVIZIO DI MAURIZIO LONGHI. Con il Sorrento che vive una situazione delicatissima sia per la classifica che per un organico che risulta incompleto, la trasferta in casa del Rende, terzo della classe, appare proibitiva. È tutto cambiato rispetto all’andata, quando Vitale e Caraccio stesero i calabresi, si pensava che fosse il preludio ad una stagione da protagonisti, invece, c’è un baratro sempre incombente. La squadra di mister Trocini, invece, ha aspettato qualche giornata per deflagrare e issarsi sul podio della classifica, addirittura a ridosso delle prime due posizioni.

Il ruolino di marcia casalingo è impressionante, sei vittorie su otto e due soli gol incassati, all’addetto stampa del Rende, Francesco Pirillo, chiediamo, con la massima franchezza, se il Sorrento sia già spacciato in partenza: “Ma certo che no! Le partite bisogna giocarle nei 90′ senza tenere conto le situazioni che si vivono. Contro la Battipagliese, per esempio, era una partita facilissima sulla carta, invece, si è rivelata insidiosa e il Rende ha dovuto faticare per piegare le zebrette. In questa fase ogni squadra ha un obiettivo, anche questo rende insidiose le partite più facili. Guardando la classifica, Rende e Sorrento hanno obiettivi diversi: se noi vogliamo restare agganciati ai primi posti, i costieri hanno la necessità di tirarsi fuori dalla zona calda della classifica. I punti servono ad entrambe e, anche se il Rende parte favorito, le partite vanno giocate sul campo e ci sono quei fattori imponderabili che possono determinare i risultati”. Sulla carta, dunque, non ci sarebbe storia, ma i rossoneri cosa devono fare per sperare di uscire indenni dalla tana calabrese? “Mister Chiancone ha avuto una settimana di lavoro per conoscere meglio gli elementi che ha a disposizione, è un tecnico esperto e sicuramente avrà preparato nel migliore dei modi questa trasferta. Dirò di più, la maggiore insidia del Rende è anche quella di non commettere alcun errore di presunzione sottovalutando l’avversario e prendendo sottogamba la partita. In questi casi, ha tutto da perdere la squadra che è davanti in classifica, credo che Chiancone si sia informato sul Rende e abbia già adottato le contromisure necessarie”.

Nella prima gara del nuovo anno, il Rende stava partendo veramente con il botto. È andato ad un passo dall’espugnare Agrigento, ci facciamo dire dal gentile collega quanto sia servito, in termini di consapevolezza, mettere paura a quella che viene definita la squadra più attrezzata del girone: “Dipende dalle prospettive. Dal punto di vista di come era partita la stagione, andare a pareggiare ad Agrigento è un risultato importantissimo. Ma se pensiamo che, a trenta secondi dalla fine, si pregustava il sapore della vittoria dopo che si era stati addirittura in vantaggio di due reti, allora è rimasto ancora un po’ di amaro in bocca. Sarebbe stato un blitz corsaro molto importante, ma si è stati rimontati di due gol e, subendo quello del pari praticamente sul gong, fa crescere il rammarico”. Nel calcio, un minuto può cambiarti la vita. È la parte bella ma, allo stesso tempo, anche crudele di uno sport che regala emozioni ma sa anche come essere cinico. Eliminando gli ultimi trenta secondi della sfida di Agrigento, il Rende poteva stare appaiato al secondo posto proprio con l’Akragas a due punti dalla vetta. Segno che questa squadra ha davvero valori importanti: “Inanellare una striscia di undici risultati utili consecutivi non può essere frutto del caso o della fortuna. Il tecnico Trocini ha portato avanti un lavoro importante e redditizio, la squadra è riuscita a trovare un equilibrio che consente di sopperire anche alle assenze che si possono presentare di settimana in settimana. Ciò che viene fuori di questa squadra è la costanza di rendimento e, chi sostituisce un indisponibile, risulta all’altezza della situazione dimostrando di meritare una maglia da titolare”. Ora non ci si può più nascondere: si punta in alto: “E’ vero che si era partiti con l’obiettivo di mantenere la categoria, ma ora sarebbe da ipocriti continuare a parlare di una salvezza tranquilla. Il Rende ha le qualità e le potenzialità per restare agganciato alle prime due, i risultati sono serviti ad avere la mente libera e, nel corso di questi mesi, sono cambiati gli obiettivi. Diciamo che Rende e Torrecuso sono le due sorprese del girone ma se i sanniti, in fondo, sapevano di aver allestito una squadra in grado di assicurarsi almeno un posto nei play off, noi stiamo andando oltre le più rosee aspettative”.

A questo punto, ci interessa sapere anche i punti di forza di questa squadra e i giocatori che ne rappresentano l’asse portante. Indubbiamente, i valori ci devono essere se si arriva a puntare per il vertice anche dopo aver annaspato all’inizio: “Il modulo dell’allenatore è collaudato e non sarà snaturato il 4-3-3 che ormai rappresenta un marchio di fabbrica. L’ossatura di questa squadra è formata da Musca e Ginobili in difesa, Benincasa e Fiore a centrocampo con Zangaro e Simone Caruso in attacco, questi ultimi autori di sei gol a testa. A dicembre, è stata fatta un’operazione in uscita con l’addio di Mandanaro, e due in entrata: sono arrivati Simone Simeri dalla Puteolana, un attaccante di movimento, e Federico Caruso, un 95′ proveniente dall’Andria ma di proprietà della Reggina. Per quanto riguarda le caratteristiche di questa squadra, emerge subito la grande organizzazione di gioco che consente a chi subentra di inserirsi nel migliore dei modi. Proprio nell’ultimo turno contro la Battipagliese, c’erano delle defezioni ed è stato impiegato il 96′, Benvenuto il quale ha giocato senza alcun timore, ciò è stato possibile anche grazie agli elementi più esperti che riescono a trasmettere sicurezza ai più giovani”.

Questa è una delle armi vincenti per una squadra ambiziosa di serie D: avere dei veterani in grado di conferire fiducia e serenità agli under. Per domenica, comunque, si prevede una lotta tra fratelli con il rossonero Armando contro il biancorosso Simone. Il quale, tra l’altro, affronta quella che, lo scorso anno, poteva essere la sua squadra dal momento che Marcello Pitino avrebbe voluto ingaggiarlo prima che fosse vittima di un brutto infortunio. Comunque, prima di ringraziare e salutare il sempre disponibile Francesco Pirillo dell’area stampa del Rende, gli chiediamo di dirci il suo parere su questo girone: “E’ un campionato strano, non c’è una squadra schiacciasassi o una di cui non si riesce a tenere il passo. Tutti possono vincere contro tutti, se pensiamo che, nel girone d’andata, la capolista Torrecuso ha pareggiato con l’Orlandina che poi ha sbracato. Se viene a mancare l’attenzione, può capitare che compagini di vertice inciampino contro quelle di bassa classifica. Tutto questo equilibrio e questa incertezza costante, ha fatto che che il Rende, dando un po’ di continuità ai risultati, si potesse insediare nell’alta classifica riuscendo a ritagliarsi uno spazio importante nei primi posti”.

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