SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI. Situazione grottesca in casa Orlandina. Come è già filtrato, molto probabilmente, la compagine paladina non si presenterà a Sorrento. I motivi sono tanti, le premesse erano diverse, poi tutto è andato a ramengo. È successo di tutto in questi mesi in quel di Capo d’Orlando, davvero di tutto, e ora pare che si sia arrivati ad un triste e nefasto epilogo. Già il fatto di non avere la possibilità di presentarsi in costiera, è il triste specchio di una realtà sull’orlo del baratro e con gli scenari che sembrano sempre più cupi. A farci una panoramica generale e quantomai dettagliata e completa di ciò che sta avvenendo nell’entourage biancoazzurro, è Francesco Gugliotta, giornalista di Capo d’Orlando e informatissimo sulle vicende della squadra sicula. Con lui sicuramente ci risentiremo alla vigilia della gara contro il Tiger Brolo di cui è addetto stampa, mentre per l’Orlandina firma gli articoli per conto di 98zero.com ed è anche la voce di Radio DOC.

E’ una intervista un po’ sui generis perché, anziché presentare la prossima avversaria del Sorrento per conoscerne pregi, difetti e gli ultimi aggiornamenti, facciamo in modo che vada a ruota libera per farci conoscere cosa c’è dietro questa carcassa: “La situazione è precipitata ad inizio novembre ma i problemi c’erano dal principio. L’Orlandina ha iniziato la stagione dotando la squadra di diversi giocatori tedeschi ai quali, però, è stata fornita solo una mensilità (quella di agosto). L’ultima partita è stata quella giocata con il Tiger Brolo, peraltro vinta 3-0, poi i teutonici hanno deciso di andare via dopo una conferenza stampa. Così ci si è ritrovati con un gruppo composto da tanti giovani e qualche giocatore esperto. Farsesco ciò che è successo ad Agropoli, ci si è presentati con gli Allievi e, dopo il 28′ della prima frazione di gioco, si era già sotto di sei gol. Fortunatamente, i cilentani si sono fermati, magari su suggerimento anche del mister Rigoli che ha preferito non maramaldeggiare. Dopo quella figuraccia, il nuovo presidente De Benedictis, perché sono cambiati anche presidenti e allenatori ma ci arriveremo, ha promesso che avrebbe pagato gli stipendi entro il 17 novembre. Così, tra la gara di Agropoli e la fatidica data, l’Orlandina ha ottenuto due pareggi contro Nuova Gioiese e Leonfortese, segno che c’erano i presupposti per salvare la barca poi, dinanzi a promesse non mantenute, c’è stata un’ulteriore diaspora. Tutti quelli più gettonati hanno trovato un’altra collocazione e, dopo l’ultima sfida con l’Akragas, anche gli altri hanno deciso di fare le valigie. La conseguenza è che ci si ritrova con soli tre tesserati (Tomassini, Abdoune e Licari), senza preparatore atletico, senza preparatore dei portieri, senza la dirigenza in poche parole, al 95% non si partirà proprio per Sorrento, a meno che qualcuno non decida di affrontare la trasferta con Giovanissimi e Allievi, per i quali serve anche il permesso dei genitori. Qualcosa di assurdo. Ma ci sarebbero tanti altri aneddoti da raccontare, e mi limito a quelli relativi al rettangolo di gioco: be’ contro il Montalto, non solo la partita è iniziata con notevole ritardo perché i biancoazzurri non volevano scendere in campo, ma ci si è presentati in sette uomini e, neanche trenta secondi dopo il fischio d’inizio, uno ha abbandonato il campo senza neanche simulare un infortunio, mettendo così il direttore di gara in condizione di sospendere la contesa. Aggiungo altro: in tutto questo bailamme, si sono succeduti tre presidenti. Massimo Romagnoli ha passato la patata bollente all’italo-canadese, Saverio De Benedictis che, a sua volta, si è tirato indietro e lo scenario attuale vede come presidente Francesco Schiariti, ma la sua è una pseudo-carica visto che il proprietario resta Romagnoli che non dispone delle risorse per andare avanti. Addirittura si sono avvicendati ben quattro allenatori: dopo l’interregno iniziale dell’ucraino Viktor Pasul’ko, conosciuto per aver segnato all’Inghilterra durante gli Europei del 1988 quando la sua URSS perse in finale contro l’Olanda di Gullit e Van Basten, è stato chiamato Antonio Alacqua, lo scorso anno alla guida del Due Torri, per poi provocare un altro ribaltone che ha portato all’insediamento di Antonio Germano, ex di Ragusa e Acireale. Ora la squadra è affidata a Santo Mazzullo, il secondo dei tre allenatori avvicendatisi durante questi mesi. È una situazione paradossale, e pensare che la squadra non era partita male, non dico che fosse da alta classifica ma sicuramente in grado di salvarsi tranquillamente. È finito tutto, si è voluto fare il passo più lungo della gamba alzando l’asticella degli obiettivi, acquistando giocatori dagli ingaggi importanti, per poi inabissarsi provocando questa situazione che, ai più, appare irrimediabile”.

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