SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI. Si avvicina la sfida tra Sorrento e Nuova Gioiese e, per conoscere meglio i calabresi, abbiamo contattato chi ci ha appena giocato contro. Stiamo parlando di Filippo Viscido, centrocampista della Battipagliese, uno di lotta e di governo che, a dispetto dei suoi 25 anni di età, può già vantare un curriculum importante. Ha lasciato un grande ricordo anche ad Avellino, nella fase della ricostruzione dalle ceneri del fallimento. La sua carriera è stata tormentata da problemi fisici, ogni slancio è stato gelato da continue noie muscolari, sarebbe stato facile entrare in depressione e abdicare, invece, Viscido non ha mai mollato e ora è ritornato a calcare il terreno di gioco. L’ha fatto accettando la proposta della Battipagliese, squadra della sua città, con la quale domenica ha fatto il suo esordio in campionato mettendosi alle spalle un lunghissimo periodo di inattività. Proprio da lui ci facciamo dire come ha visto la Nuova Gioiese: “E’ una squadra molto ostica che non molla mai fino all’ultimo minuto. L’ha fatto anche contro di noi pervenendo al pareggio nonostante l’inferiorità numerica. Inoltre, hanno elementi molto validi, penso a Crucitti, quello ci ha fatto il gol su punizione, è uno che eccelle sui calci piazzati. Bisogna prestare molta attenzione a questa sua qualità di saper essere letale dai calci da fermo. In attacco, poi, c’è Zampaglione che è un giocatore di spessore ma, comunque, è una squadra alla portata anche del Sorrento, infatti, il nostro errore è stato quello di non chiudere la gara quando potevamo farlo. Non vanno sottovalutati, ripeto, hanno la forza di reagire alle avversità”. Passiamo ora a scoprire come giocano gli uomini di Dal Torrione, cosa hanno oltre a Crucitti e Zampaglione? “A parte i nomi, ciò che mi ha colpito della compagine calabrese, schierata contro di noi con un 4-3-3, è la pericolosità delle mezze ali negli inserimenti. Gli esterni alti giocano molto larghi, in modo da favorire le irruzioni di questi mediani. C’è quel Taverniti che, secondo me, è il giocatore più forte, si inserisce sempre ed è bravo negli anticipi, se devo dire qualcosa ai giocatori del Sorrento, mi rivolgo ai centrocampisti e li invito a fare un ottimo lavoro di copertura per impedire alle mezze ali di colpire. Detto questo, la difesa l’ho trovata molto bloccata, raramente i terzini si propongono in fase di spinta, c’è il centrale di centrocampo che si abbassa molto formando quasi una linea a cinque, con i due interni liberi di spaziare in fase offensiva. Contro di noi hanno effettuato anche un pressing molto alto, i nostri difensori erano costretti a lanciare lungo per la difficoltà ad impostare ma, questa arma dell’intensità, può rivelarsi a doppio taglio perché, ad un certo punto, si fa fatica a reggere certi ritmi e si cala vistosamente”.

Dopo queste parole, possiamo dire di avere una idea più chiara della Nuova Gioiese. Filippo Viscido è stato chiaro e preciso, doveroso mandargli un sincero in bocca al lupo per la sua carriera, che riparte dalle zebrette di Battipaglia: “Per me è motivo d’orgoglio indossare la maglia della mia città, sono pronto a dare tutto me stesso per fare bene in questa nuova avventura. La vedo come un punto per ripartire, ho tanta voglia di riscattarmi e di ritornare in forma. Ho subito un infortunio grave e, da queste situazioni, o si rinuncia o si esce più forti, io ho scelto la seconda strada. Lo devo anche alle tante persone che mi sono state vicine tra gli amici e la famiglia”. La Battipagliese sarà un’avversaria del Sorrento, ci interessa sapere che aria si respira da quelle parti: “Abbiamo vissuto settimane un po’ tormentate tra addii e riconferme, diciamo che ci è venuto a mancare qualche mattone durante la costruzione del castello. Naturalmente queste cose ci hanno un po’ destabilizzato ma non facciamo drammi perché abbiamo un grande allenatore come Squillante, che considero la nostra marcia in più e sa bene come ricompattarci. È uno di grande professionalità e sa trarre il massimo da tutti, domenica ha fatto giocare due nuovi acquisti nonostante fossero venuti due giorni prima, ha lanciato me reduce da un grave infortunio tenendomi in campo per 70′. Tutti siamo pronti a dare il massimo per la causa

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