SERVIZIO DI STEFANO SICA (FOTO DI CARMINE GALANO)

Attesa, tensione ed equilibrio. Azioni e reazioni che si inseguono in una cornice di ansie e speranze che spesso sovrastano lucidità e raziocinio. Tra FC Sorrento e Città di Nocera, chiamate a declamare spettacolo e virtù intrinseche, poteva finire in qualsiasi modo. O forse con un pareggio che tutto sommato avrebbe rispecchiato meglio il percorso di un derby sempre tirato ed incerto. Alla fine hanno vinto i costieri. Ed è stato bello proprio perché, arrivati quasi ai titoli di coda, nessuno ci credeva più. Il primato solitario, per la squadra di Mario Turi, adesso è realtà. Tutto da rifare per i molossi, ma la strada è ancora troppo lunga per alzare bandiera bianca. Ci sarà da divertirsi e da soffrire, per tutti. Di sicuro, entrambe hanno onorato l’appuntamento e non hanno lesinato sudore e sacrifici. Soprattutto perché, seppure a fasi alterne, hanno preso a braccetto l’inerzia della gara provando ad imporre all’avversario la propria voglia di vincere. E poi, come frequentemente succede in questi casi, c’è voluto il colpo di genio, la giocata estemporanea per cancellare con un colpo di spugna un finale che appariva scontato e poco appassionante. Gli oltre 1500 spettatori dell'”Italia”, tra cui almeno 700 nocerini che si fanno sentire senza soluzione di continuità, sono la prova plastica che c’è voglia di grande calcio. Complice la giornata tiepida ed assolata, e la mancanza del grande palcoscenico della serie A, nessuno vuole perdersi la madre di tutte le partite. L’atmosfera, insomma, è bella e piacevole, e viene accarezzata da un filo di commozione quando prendono corpo le note dell’inno francese in memoria delle vittime degli attentati terroristici di Parigi.

Turi ed Esposito pensano bene di mescolare le carte: il tecnico sorrentino propone il 4-2-3-1 con cui aveva iniziato a Positano, con Vanin e Scarpa larghi in avanti e Vitale a supporto di Gargiulo. C’è come sempre Russo in porta ma a destra va Arpino, con De Gregorio a sinistra e la coppia centrale Maury-Scognamiglio. In mediana, Maisto affianca Esposito. I molossi rispondono col 4-3-3 disegnando un reparto difensivo con un solo under a sinistra (Fonzino) e l’esperienza di Criscuolo a destra, affiancato dai centrali Cuomo e Cacace. In regia c’è De Liguori coadiuvato ai lati da Lettieri e Vitolo. Tridente con Marcucci, il giovane Ciotti a sinistra e Scibilia a destra. Fuori Carotenuto per infortunio e in panchina Majella perché evidentemente non adatto a questa nuova disposizione tattica. Tuttavia il Sorrento parte forte ed ha un approccio al match devastante. Per un quarto d’ora in campo ci sono solo i rossoneri: Scarpa crossa dalla sinistra e trova Vitale pronto al tiro, Amabile respinge. Una pregevole assistenza di Gargiulo trova sempre Vitale lesto ad involarsi verso la porta avversaria prima di scivolare inopinatamente sul più bello. Un altro tiro di Maisto viene rintuzzato dalla difesa ospite, poi Vitale si inventa un bolide da fuori area che Amabile smanaccia sulla traversa. Sull’angolo successivo Arpino di testa chiama il pipelet molosso all’ennesimo intervento da campione. I costieri assediano il fortino ospite e un’altra palla vagante attraversa l’area senza che nessuno riesca a metterci la zampata vincente, quindi Vitale chiude sopra la traversa un bel tiro dalla distanza. Finita la pressione, i nocerini iniziano a respirare. De Liguori in mediana propone e dispone e trova la collaborazione di un Lettieri che randella e corre come un forsennato. Ciotti (un ’99 di grande talento) è vivace e prova qualche numero, e la difesa può allentare gli affanni. E’ la fase in cui il Città di Nocera cerca di mettere il Sorrento alle corde e un colpo di testa di Cacace, sugli sviluppi di un angolo, finisce alto. Maury si immola su Lettieri, ben servito da Scibilia, ed è costretto ad uscire per una botta al ginocchio. Dentro Fragiello, con Vanin che scala a fare il terzino ed Arpino che recupera la sua consueta posizione di centrale. Le conclusioni telefonate di Ciotti e De Liguori non turbano Russo che controlla agevolmente, così come è inefficace l’azione personale di Scibilia finalizzata con un tiro abbondantemente alto. L’agonismo è un must e si veste di interventi non sempre ortodossi oltre che di contrasti duri e vigorosi. Nessuno vuol soccombere sulle seconde palle, tuttavia i rossoneri sembrano aver esaurito il loro furore iniziale anche se l’ultima emozione del primo tempo la regala Fragiello che si inserisce su una punizione tagliata di Maisto ma incappa nell’anticipo di Amabile.

Nella ripresa, i ritmi giocoforza calano. Le due squadre ci provano a scambiarsi colpi proibiti ma le occasioni latitano come l’intensità. Apre il Sorrento con un’inzuccata di Scarpa che aggancia un cross di Gargiulo ma il pallone finisce alto. Poco dopo Lettieri (il migliore dei suoi insieme a Ciotti e De Liguori) prova un inserimento basso di testa a raccolta di un traversone di Scibilia, ma la sfera non inquadra la porta di Russo. Non succede davvero più nulla fino alla scelta provvidenziale di Turi che cambia il corso del match. Fuori Maisto, in debito di ossigeno e di brillantezza, dentro De Rosa, quando siamo alla mezz’ora. Due minuti dopo, Fragiello difende un prezioso pallone al limite dell’area e lo serve in retromarcia allo Squalo, che fa partire un missile terra-aria sul primo palo che si insacca nell’angolino basso alla destra di Amabile. E’ un cioccolatino che premia classe e professionalità del mediano ex Pomigliano. Roba da categoria superiore. Esplode l'”Italia” e la corsa di De Rosa è gustosa ed impazzita. Inizia il conto alla rovescia, c’è consapevolezza che l’ultimo quarto d’ora favorirà tachicardie e sbalzi di pressione. Soprattutto perché il trainer molosso Esposito mette in campo tutta l’artiglieria pesante mandando all’offensiva il poker Marcucci-Scibilia-Majella-Ferrentino (questi ultimi due subentrati a Lettieri e Criscuolo). Il Città di Nocera non dà in verità la sensazione di poter pungere, pur nel proprio predominio disperato e generoso ma, quasi in chiusura, va vicinissimo al pari. E succede quando un cross velenoso di Scibilia trova Marcucci lesto nel battere a rete di testa a colpo sicuro. Scognamiglio è bruciato nello scontro diretto e Russo, a due metri, fa il miracolo. In seguito Terminiello, entrato nel frattempo al posto di Vitale, fa la barba al palo con un diagonale mancino di rara bellezza. I quattro minuti di recupero concessi dal direttore di gara, il pescarese Gregoris, prolungano l’attesa ma non cambiano il destino del derby.

Vince il Sorrento, ancora una volta sul campo. E stavolta, per gli sconfitti, non ci sono appelli e scorciatoie. Il Città di Nocera, come in una nemesi, per una volta lascia al campo Italia quella fortuna che l’aveva accompagnata in qualche impegno precedente. E, dopo il doppio test col Massa Lubrense (Coppa e campionato), a chiusura del girone di andata se la dovrà vedere con tutte le dirette inseguitrici, ovvero Ebolitana, San Vito Positano e Montesarchio, tutte compagni già affrontate da Scarpa e compagni. I tifosi molossi, dando grande prova di maturità, non ne fanno un dramma ed accompagnano l’uscita dei loro beniamini con cori e incitamenti. Giusto così. Sull’altro fronte, invece, si festeggia a lungo. I rossoneri si godono la passerella e l’esclusività del primato sotto gli occhi dell’ex numero uno dei bei tempi Gegè Rossi che, nell’occasione, ha assistito alla sfida fianco a fianco con gli ultras in Curva Nord. Emozioni come non si vivevano da anni. Per questo tutte da gustare.

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