Con la doppietta rifilata al Nola (sesto centro per lui), è al momento il quarto marcatore più prolifico del Sorrento alle spalle di Marcucci, Scarpa e Savarese. Con la Picciola, lo scorso 26 febbraio, l’ultima rete in rossonero per il momentaneo 2-0 (poi finirà 4-1). Una soddisfazione parzialmente attenuata per Ciro Favetta, che nel primo tempo ha avuto un piccolo screzio con gli ultras della curva. “Dopo il primo gol ho pensato di esultare con loro perché sono i primi a buttare il sangue per la maglia e per la città – ricorda -. Loro possono dire tutto perché ci seguono ovunque. Ma mi è stata detta una parolina di più che non meritavo e quindi ho fatto un gesto evitabile. Ho chiesto scusa, ho chiarito ed è finita là. Sono venuto qua perché ci tengo a questa società e a questi colori. Io ci metterò sempre l’anima in campo, fino alla fine. Mi dispiace davvero per questo episodio”.
IL MOMENTO – “Sono stato fermo un mese per un infortunio muscolare e sono rientrato a San Tommaso senza avere tutta la partita nelle gambe. Tanto che verso il 60′ ho accusato un po’ di stanchezza. La concorrenza per me è un bene perché ci fa stare tutti sul pezzo e concentrati. Il mister valuta tutta la settimana e fa giocare chi sta meglio”.
SUL PROSSIMO IMPEGNO A SOLOFRA – “Finora i risultati dicono che in trasferta non abbiamo fatto sempre bene e non abbiamo portato sempre punti a casa. Il Faiano giocherà con la Battipagliese lo scontro diretto ma non possiamo fare calcoli. Pensiamo a vincerle entrambe, magari eviteremo il play-off con la quinta recuperando quelle energie mentali che ci consentiranno di affrontare meglio la finale regionale”.
BLOCCO PSICOLOGICO IN TRASFERTA – “Ogni volta che si è vinto, ci si è esaltati troppo per poi abbatterci davanti ad una sconfitta. Noi invece dobbiamo restare sereni perché abbiamo un attacco invidiabile anche se a centrocampo magari manca qualcosa. Ma se ci mettiamo testa e cuore, con le nostre potenzialità tecnico-tattiche possiamo far bene su ogni campo”. (FOTO DI CARMINE GALANO)
