SANTANIELLO 5,5 – Marchiano l’errore di posizionamento sul primo gol nolano. Una amnesia che non gli consente di coprire l’angolino per tempo e che mette in difficoltà il Sorrento, costretto a ripartire nella ripresa senza il benefit del doppio vantaggio.

AMMENDOLA 5,5 – Presidia bene la fascia destra nel primo tempo, ma inizia a perdere di lucidità nella ripresa quando è costretto a contenere le accelerazioni e le giocate di Checco Russo che peraltro agisce senza dare punti di riferimento in avanti.

BOLZAN 6,5 – Sempre autoritario e prezioso sulla fascia sinistra, che domina incontrastato proponendo un’infinità di cross spesso ben calibrati. Si è calato in questa categoria con la testa giusta e le gambe ben solide.

VITIELLO 5,5 – Nel primo tempo non sbaglia un pallone facendolo girare quasi sempre con una precisione pressochè chirurgica. Perde vitalità e lucidità dopo l’intervallo, giocando con troppa superficialità un calcio franco che consente al Nola di produrre il break fulmineo che porta al pari definitivo. Dall’85’ SAVARESE SV

CATALANO 5,5 – Simonetti se lo beve con una facilità irrisoria quando va a colpire Santaniello per il 2-2 risolutivo. Un errore tecnico grave nell’uno contro uno che costa i due punti ai rossoneri. Peccato perché fino a quel momento non è che avesse sfigurato. Una gara che, del resto, conferma la sua costante attitudine ad alternare in partita cose soddisfacenti a disattenzioni colossali.

CIOFFI 6,5 – Pollice alto per il suo battesimo con la maglia rossonera. A parte un passaggio errato da brividi nella ripresa, non solo non sbaglia nulla, ma garantisce anticipi efficaci ed è persino cattivo quando serve. Nel giorno della sua presentazione al campo Italia, ammise lui stesso di essere emozionato. Una timidezza che sull’erba dello Sporting Club si è trasformata in sfrontatezza.

ESPOSITO LAURI 7 – La sassata del raddoppio è un affresco che abbellisce la sua prestazione tutto cuore e ardore. Logico che anche lui, nella ripresa, perda qualche tratto di campo per poter incidere negli ultimi 16 metri, col Sorrento che azzera totalmente la propria baldanza. Ma la prima parte della gara lo vede lucido, determinato e sempre pronto a cercare la superiorità numerica a destra. Ha dinamismo da vendere ed è oramai in crescita dopo le scorie di un brutto infortunio che lo aveva condizionato negli ultimi mesi.

FONTANAROSA 6 – Soddisfacente la sua prima apparizione in rossonero. Non fa sfracelli in fase di interdizione e anche lui abbassa ritmi ed intensità nella ripresa.  Ma nella prima parte è sempre ordinato e pulito, partecipando alla manovra rossonera con smistamenti semplici e senza fronzoli. Dall’80’ VITALE SV

FAVETTA 7 – Gli occhi della tigre non gli mancano mai e il numero che sblocca la contesa è il premio alla sua classe sopraffina, alla sua ferocia nel lottare centimetro su centimetro e alla sua professionalità in campo e fuori. Se nel Sorrento attuale avessero tutti la sua stessa rabbia nel voler mordere anime e caviglie degli avversari, gli equilibri in vetta alla classifica sarebbero ben diversi. Dal 70′ TEMPONI 6 – Entra in una fase difficile per i rossoneri, che infatti poco dopo beccheranno il secondo gol. Poco tempo per mettersi in mostra e poche opportunità per incidere.

SCARPA 6 – Nel primo tempo non si risparmia mai anche in fase passiva, risvegliandosi poi nel finale quando le sue accelerazioni mettono in ansia un Valerio Esposito fuori ruolo. Anche lui, nel grigiore generale dei costieri nella ripresa, vive di alti e bassi, ma la sua prestazione ne esce nel complesso sufficiente.

MARCUCCI 6,5 – Nel finale ingaggia un duello tutto personale con Avino che purtroppo ne esce vincitore. Tuttavia fa sentire centimetri e poderosità in area, quando occorre, andando anche a ricevere palla sulla trequarti per aprire spazi ed opportunità per i compagni. E nel gioco aereo difficilmente ha la peggio.

TURI 6 – Dal punto di vista delle scelte iniziali, forse non gli si può rimproverare nulla. I nuovi non deludono e il primo tempo rossonero è stellare. Perso malauguratamente Terracciano, la carta Catalano alla lunga non paga sebbene lo stesso Arpino stesse accusando negli ultimi tempi qualche battuta a vuoto. Come non dà frutti un assetto più coperto, dopo l’ingresso di Temponi, a difesa del vantaggio. Le netta sensazione è che, al di là degli uomini e degli schieramenti, questo Sorrento abbia delle insufficienze caratteriali, di personalità, di voglia di raggiungere ad ogni costo un obiettivo. E’ una intensità che funziona ad intermittenza, come una lampadina ad alto consumo che esaurisce troppo presto la propria energia. Una squadra che vuole conseguire un traguardo importante non può durare 45-50 minuti a partita. Non può arrossire davanti ai primi ceffoni degli avversari. Ma questo Sorrento da settembre è così. Bello quando decide di indossare il frac, ma inaffidabile. I numeri, del resto, sono lì, impietosi. I rossoneri hanno raccolto nel sacco 15 reti: 10 in più della capolista Ebolitana e in misura molto maggiore addirittura delle altre tre squadre che gravitano in zona play-off. E, per ben sei volte, non sono riusciti a mantenere il vantaggio (Ebolitana, Cervinara, Nola, Palmese, Sant’Agnello e Rinascita Vico) lasciando sul campo nove punti al netto della vittoria in extremis con la squadra di Casaccio e di quella con i caudini di Ferraro. Segno di grave immaturità e di una rotta che va assolutamente invertita per diventare davvero grandi.

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