SERVIZIO DI STEFANO SICA

 

C’è grande soddisfazione sul volto di Carmine Turco, tecnico del Faiano, dopo il pari casalingo col FC Sorrento. Una felicità doppia perché la sua squadra, oltre a bloccare la capolista, ha eseguito alla perfezione tutti i dettami tattici imposti alla vigilia del match.

PRIMO: NON PRENDERLE – “Visti i precedenti del Sorrento, era questo l’unico modo per arginarlo. La partita l’abbiamo preparata così, sapendo che avremmo dovuto soffrire provando, con un po’ di fortuna, a sfruttare qualche occasione in contropiede come poi ci è capitato con quel tiro di Di Giacomo che ha sfiorato il palo. Ma sapevamo che sarebbe stato necessario stare tutti dietro la linea della palla sperando che il Sorrento si imbottigliasse come alla fine è successo. Loro hanno sfruttato poco le fasce facilitando il nostro compito, io onestamente temevo che potessero utilizzare maggiormente le corsie esterne producendo più sovrapposizioni. Nel primo tempo, con Vanin, ci hanno messo più in difficoltà in questo modo”.

COLPO DEL KO MANCATO – “Di Vece è un giocatore non abituato a trovarsi in quella zona del campo in quanto agisce in mediana ed è un cattura-palloni. Lì doveva o tentare subito la giocata per Di Giacomo, o rientrare e cercare il palo lungo. Ma non sono queste le sue caratteristiche, magari Nunziata è il giocatore che ha queste peculiarità. E poi lui ha corso tanto, magari è arrivato lì poco lucido e, quando è così, diventa difficile operare la scelta giusta”.

INTENSITA’ E CARATTERE SEGNI DISTINTIVI – “Ci abbiamo messo corsa, sofferenza ed intensità, per noi era un test importante che intanto doveva confermarmi determinate cose che volevo: ora non abbiamo tutte queste possibilità di giocare al calcio in maniera raffinata, bensì dobbiamo correre e lottare fino a sfruttare il nostro attaccante che sa tenere palla e fare sponde importanti. A Nocera, nel primo tempo, avevamo avuto occasioni clamorose con Calabrese e con Nunziata che aveva persino preso la traversa. Se lì facciamo l’1-1, magari finisce diversamente, e c’è da ricordare che il gol loro ce lo siamo fatti noi. Anche con la Palmese il nostro primo tempo fu buono, poi sciupammo tutto nella ripresa pensando di aver già vinto la partita. Col Sorrento mi aspettavo una prestazione di grande attenzione. Fuori casa c’è da migliorare soprattutto l’atteggiamento: noi non siamo una squadra dotata di grandissimi mezzi tecnici, per questo dobbiamo lottare tutti insieme stando in campo in un certo modo e non mollando mai. Ciò anche a costo di praticare ostruzionismo perché noi dobbiamo fare punti per la salvezza. E, col Sorrento, la mentalità mostrata mi fa ben sperare”.

SUL FC SORRENTO – “Questa squadra, quando gioca a campo aperto, è devastante. Ha elementi come Vitale, Scarpa o Gargiulo a cui non puoi lasciare tanti spazi. Per questo abbiamo giocato come dovevamo fare. Loro potevano comunque farci gol con Gargiulo alla fine e, tutto sommato, lo avevamo anche messo nel conto. L’importante era non conceder loro centrimetri e così è stato. Il Sorrento, però, mi ha impressionato di più della Nocerina per la qualità dei propri uomini offensivi, anche se con noi non hanno avuto molte occasioni per mettersi in luce. E poi hanno una linea difensiva fortissima”.

Commenti

commenti