SERVIZIO DI MAURIZIO LONGHI. FOTO DI CARMINE GALANO. È un bravissimo ragazzo oltre che un buon difensore per la categoria. Fabio Ferrara, dal suo arrivo, è diventato il padrone della difesa del Sorrento. Si concede ai nostri microfoni con gentilezza ed educazione, a fine intervista ci ringrazia per averlo chiamato, è uno con la testa sulle spalle e che può essere di buon esempio per i tanti giovani che compongono la rosa rossonera. Si sa che, avere tanti ragazzi in rosa, è sia una scommessa che una responsabilità, perché diano il meglio c’è bisogno che gli esperti siano prima di tutto persone professionali e corrette, poi anche validi calciatori. Con l’ex difensore del Celano, torniamo sul pari di Rende in una gara che sembrava proibitiva ma che ha visto il Sorrento tenere testa ad un’avversaria che, soprattutto tra le mura amiche, mostrava tutta la propria forza. Qualche passo avanti sicuramente c’è stato: “Penso proprio di sì, il pari ci ha giovato sotto il profilo mentale. Abbiamo risposto bene ritornando a fare punti e ci tenevamo tantissimo, soprattutto per cancellare le brutte sconfitte subite le settimane precedenti. Ora la situazione è leggermente migliorata e proveremo a giocarcela contro tutti per risalire la china”. Ci fermiamo su quest’ultima battuta. Il Sorrento, a detta di Ferrara, è in grado di competere con chiunque, quindi, non ci sarà nessun timore reverenziale contro l’Agropoli che punta al vertice del girone? “Siamo una squadra giovane che può vincere contro la prima e perdere contro l’ultima. Ma è normale quando si hanno in organico tanti giovani da cui ci si può aspettare di tutto. Ecco perché sono fiducioso anche in vista della partita contro l’Agropoli, non neghiamo la forza dell’avversario che ha valori importanti per la categoria ma, consci delle nostre potenzialità, ce la giocheremo a viso aperto sperando di conquistare il bottino pieno”.

Contro il Rende ci sono state diverse modifiche all’undici titolare rispetto alla gara di una settimana prima. Anche, anzi, soprattutto la difesa è stata ritoccata, con il solo Ferrara confermato dopo la disfatta interna con il Marcianise. Intorno a sé tutto è cambiato, si è ritrovato con nuovi compagni, gli chiediamo la sua impressione sugli ultimi acquisti e come si sia trovato in coppia con Noto: “Sono arrivati nuovi innesti per scelta della società che ha voluto rimpinguare il reparto arretrato. Chi si è aggregato da poco al gruppo si è inserito molto bene e ha subito dimostrato di avere le qualità per farci crescere di livello. Con Noto mi sono trovato molto bene al centro della difesa, e poi è un giocatore che non aveva bisogno di presentazioni avendo accumulato una buona esperienza in questa categoria. La fase difensiva è migliorata molto nell’ultima gara, ed è successo proprio in casa di una delle squadre più difficili da affrontare come il Rende, formazione quadrata e temibile”. Il fatto di imbrigliare quella che era la terza forza del campionato è sicuramente una iniezione di fiducia. Ma la strada per la salvezza è ancora lunga, da Ferrara ci facciamo dire cosa serve per conservare la categoria: “Non è da tutti andare lì e impattare, noi ci siamo riusciti con una partita di grande dedizione e coraggio. Anche se non siamo ritornati ai tre punti, ma un pari del genere è importante sul piano del morale, specialmente nella situazione delicata che ci trovavamo a vivere. L’obiettivo è la salvezza che passa attraverso il lavoro. La parola d’ordine è proprio questa, dovrebbero accendere i fari anche di notte e farci allenare. Se ci sono stati questi miglioramenti è anche perché gli allenamenti sono più lunghi e il mister cura molto l’aspetto sia tattico che fisico”. Ci sembra di capire che qualcosa sia cambiato proprio nelle modalità di lavoro. Senza voler fare paragoni ma, a questo punto, sorge spontaneo domandare le differenze tra il Sorrento targato Sosa e quello con Chiancone al timone: “Dal punto di vista umano, mister Sosa mi ha dato tantissimo ed è anche un grande motivatore. Il Pampa subito mi è riuscito a trasmettere la sua grande umanità mentre Chiancone, essendo più esperto, è stato bravo a darci quella serenità di cui avevamo bisogno”.

Che il pari di Rende sia stato un signor risultato, è indiscutibile ma la sensazione, per come si era messa la partita, era che si potesse tentare il colpaccio. Ritrovatisi con un uomo in più, i costieri avrebbero potuto andare all’assalto dei tre punti ma non c’è stato verso di schiodare il risultato di parità. Chissà che, oltre alla soddisfazione di non sentirsi inferiori a chi lotta per l’alta classifica, non ci sia stato anche un pizzico di rammarico per quello che poteva essere e non è stato “C’è stata un po’ di paura di vincere – ammette il casertano – magari c’era un po’ di condizionamento mentale visto che venivamo da tre sconfitte consecutive, ma pesavano soprattutto le ultime due in casa. La giovane età della squadra porta ad avere un po’ di timore in alcuni frangenti e questo, a mio avviso, ci ha impedito di credere con convinzione di poter vincere la gara”. Dopo la rivoluzione di dicembre, nella fase di ricostruzione dell’organico, qualcosa è sfuggito. La rosa del Sorrento appare ancora incompleta anche se ci si sta muovendo e non a caso, gli ultimi arrivati, hanno dato il loro contributo ad uscire indenni dal “Lorenzon”. Chiediamo a Ferrara cosa manchi a questa squadra per rinsaldarne lo spessore: “A livello qualitativo stiamo bene, poi se la società riterrà opportuno di intervenire sul mercato aggiungendo ulteriori tasselli all’organico, sono tutti ben accetti. Siamo pronti ad accogliere nuovi giocatori che verranno per darci una mano a conquistare l’obiettivo di mantenere la categoria. Se non mi sento di fare appunti sul piano della qualità, che per me non manca, forse l’attacco è il reparto un po’ più sguarnito in termini in termini numerici, perché contro l’Agropoli saremo in piena emergenza lì davanti per l’infortunio di Pignatta e la squalifica di Majella”.

Per Ferrara, questo giovane Sorrento è capace anche di dare del filo da torcere all’Agropoli. È consapevole che c’è ancora bisogno di lavorare per crescere, la sua determinazione è esemplare tant’è che, dipendesse da lui, sensibilizzerebbe chi di dovere a tenere le luci del “Campo Italia” accese anche di notte per le sedute di allenamento. Del resto, chi vuole veramente migliorare nella vita, è disposto a sacrificare tutto, anche le ore di sonno, per ottenere i risultati sperati.

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