(ESCLUSIVA MAURIZIO LONGHI PER TUTTOSORRENTO.COM). Il Sorrento di Paulinho, proprio con Simonelli al timone, non ce l’aveva fatta ad approdare in serie B. Ma l’anno successivo si volle riprovare il grande salto, non c’era più il bomber brasiliano e neanche il prof di Saviano, come nuovo nocchiero rossonero fu chiamato Maurizio Sarri. La sua fu una parentesi di quattro mesi, poi la società lo esonerò affidando la squadra a Gennaro Ruotolo. Ora il tecnico nato a Napoli ma toscano a tutti gli effetti, come si può evincere anche dal suo accento, è alla guida di un Empoli alla rincorsa della massima serie. Lo raggiungiamo telefonicamente mentre studia dei filmati, evidentemente per conquistare la serie A il lavoro è duro, faticoso e costante, quasi ininterrotto. Ma riusciamo comunque a “strappare” la sua disponibilità per parlare un po’ del Sorrento, anche se con poca cognizione di causa da parte sua per gli impegni da cui è assorbito quotidianamente.

UN PROBLEMA ANNOSO –  Gli chiediamo come valuta dall’esterno i rossoneri la cui classifica è deficitaria anche per un rendimento casalingo avvilente: “Non posso avere le idee chiare perché non seguo le partite del Sorrento, diciamo che i problemi in casa possono essere figli delle dimensioni del terreno di gioco, questo è un problema atavico per quanto riguarda il calcio in costiera e, probabilmente, tale fattore incide nel rendimento interno della squadra favorendo di conseguenza le avversarie”. Questo è un campionato sui generis, in cui se non si riesce a conquistarsi un posto per partecipare alla prossima Lega Pro, si sprofonda direttamente nei dilettanti. Per questo, assumeva una importanza fondamentale l’allestimento della rosa e, forse, ancora più importante sarà la finestra di gennaio. Domandiamo a mister Sarri quanto sia importante scegliere con un certo criterio gli uomini di esperienza anche alla luce della normativa sull’età media a cui molte società hanno l’esigenza di attenersi per questioni di sussistenza: “E’ un discorso difficile da fare, i grandi risultati si ottengono con i giocatori forti, indipendentemente dalla sfera anagrafica. Certo che avere uomini di età calcisticamente più matura e con una buona mentalità, può aiutare tantissimo anche il processo di crescita di calciatori alle prime esperienze in una realtà professionistica”.

IMPOSSIBILE FARE CALCIO – Quest’anno si era partiti affidando la squadra a Luca Chiappino, un tecnico alla prima esperienza tra i professionisti dopo gli ottimi risultati conseguiti con la Primavera del Genoa, poi vista la penuria di risultati, è stato deciso di richiamare Simonelli, predecessore proprio di Sarri sulla panchina rossonera. Siamo curiosi di sapere il suo pensiero sul caso: “Non mi posso pronunciare su Chiappino perché non lo conosco, mentre posso dire di avere grande stima per Simonelli, se ci sono possibilità di raggiungere le altre pretendenti alla permanenza in Lega Pro ritengo che lui possa essere l’uomo giusto per la risalita”. Le note dolenti arrivano quando ci facciamo raccontare la sua effimera avventura in costiera, l’attuale tecnico dell’Empoli non le manda a dire e tuona: “A Sorrento è difficile fare calcio, non ci sono strutture adeguate, la città vive di turismo e non c’è quel seguito che ci si aspetta da una realtà del Sud. Sicuramente stiamo parlando di un posto bellissimo, ma si pensa più ad altre cose che al calcio, quindi, manca quell’attaccamento verso i colori della propria squadra. Per quanto riguarda la mia esperienza, non è stata positiva anche se la squadra era comunque in orbita play off ma era partita con grandi aspettative. Poi non è stato facile lavorare anche per le ingerenze di qualche figura, probabilmente organica allo sponsor, che magari non ha destabilizzato la squadra ma la mia condizione sicuramente sì”.

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