SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI. Napoletano di nascita ma sorrentino d’adozione. Chi nasce nel ventre di Partenope non può non sentirsi attratto come una calamita dalla terra delle Sirene. Come due arterie diverse dello stesso cuore, cantava Antonello Venditti. Lui è Carmine Gautieri, attualmente allenatore del Varese, squadra che milita in serie B e di cui è stato chiamato alla guida tecnica a campionato in corso. Sta dimostrando di valere come tecnico, lo dimostra l’esperienza a Lanciano degli ultimi due anni, in cui ha conquistato la promozione tra i cadetti per poi condurre i frentani ad una importante salvezza. Con il “Gaucho” abbiamo affrontato la questione relativa a questo Sorrento di cui ha indossato la casacca negli anni in cui si sognava di essere protagonisti e di issare in alto vele rossonere affinché dalla costiera soffiassero venti di sana ambizione. Ma preferiamo concentrarci sulla vittoria ottenuta nel derby contro l’Arzanese, chiedendogli quanto sia importante, a livello mentale, ritornare al successo dopo quattro ko consecutivi e una classifica ancora allarmante: “Tornare alla vittoria dopo una crisi di risultati è importante per molteplici motivi, soprattutto per il morale, ma anche per la fiducia e l’autostima dei giocatori che possono lavorare con maggiore serenità in settimana per preparare la prossima partite. Sono dinamiche del calcio, mi auguro che da questa vittoria se ne possano inanellare altre per una pronta risalita”. Per ovvi motivi, non può seguire da vicino le vicende dei costieri e non può essere aggiornato sugli sviluppi recenti, ma ci interessa sapere che effetto gli suscita vedere il Sorrento con i fantasmi del dilettantismo dietro l’angolo dopo i tanti sacrifici per conquistare i palcoscenici più prestigiosi: “Dopo tanti anni in cui si è respirato grande calcio con la serie B sfiorata per due stagioni consecutive, naturalmente fa male vedere il Sorrento arrancare e lottare per evitare la serie D. E come conseguenza si può avvertire un’aria un po’ tesa. Ma credo che ci siano tutti i presupposti per fare bene nelle prossime partite, la tifoseria è calda e composta da persone perbene, sono proprio i tifosi che devono essere una marcia in più. Tutti devono remare nella stessa direzione per mantenere la categoria”. Mister Simonelli è messo perennemente in discussione dai tifosi, con i quali il prof. di Saviano non è mai entrato in sintonia. Mai come ora è tempo di processi per lui, cosa ne pensa Gautieri? “Da collega dico che è un allenatore valido, che conosce bene questi campionati e può garantire una grande esperienza dall’alto del suo curriculum. Capisco che qualcuno possa mugugnare, quando non arrivano i risultati questo succede e bisogna avere rispetto per chi muove dei rilievi. Succede anche a me a Varese, piovono critiche quando non arrivano i risultati, sappiamo che una tendenza del nostro calcio. Ma questo non deve condizionare troppo un allenatore di cui bisogna prima di tutto valutare come lavora, come si esprime e come dirige gli allenamenti”. Il Sorrento, da inizio anno, fatica terribilmente a fare risultato in casa, le dimensioni del rettangolo di gioco possono incidere, ma spesso si è avuta la sensazione che il timore paralizzasse le gambe dei giocatori. Cosa porta una squadra ad esprimersi meglio in trasferta? “La mia teoria è che si debba sempre giocare per vincere, indipendentemente se il contesto sia quello casalingo oppure ospite. Per farlo occorre tanta personalità, questa è la mentalità che cerco di inculcare alle squadre che alleno, provare sempre a raggiungere l’intero bottino senza badare troppo al fattore interno o esterno. Ritengo che anche il Sorrento non debba fare molti calcoli, personalmente sono dalla parte della società, della squadra, del mister e dei tifosi, e poi vorrei spendere una parolina in più per il segretario Franco Imperato. È lui il valore aggiunto, un professionista di una categoria superiore. Lo dico perché ho avuto la fortuna di vedere come lavora, e ne capisce davvero, ed è anche una persona sempre equilibrata”. Parole di affetto e stima per una persona molto apprezzata tra i sorrentini, ma in ultimo ci facciamo dire da Gautieri il ricordo che conserva della sua esperienza in costiera: “Mi sento di ringraziare ancora Giglio e Castellano per l’opportunità che mi hanno dato di giocare un anno a Sorrento. All’epoca non era facile ingaggiarmi per la mia età e per il fatto che fossi ormai a fine carriera, ma loro hanno deciso di darmi una chance che spero di aver sfruttato a dovere. Ho cercato di chiudere al meglio la carriera da giocatore, di mettere la mia esperienza al servizio soprattutto dei giovani favorendo il loro processo di crescita e di coadiuvare il lavoro dell’allenatore”.

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