SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI. L’inizio è stato duro, in casa Messina c’era frustrazione, inquietudine, perplessità perché la squadra non riusciva ad esprimersi a buoni livelli. Si lasciavano tantissimi punti per strada e, ad un certo momento, si è optato per una virata. Era diventata una necessità, così si è pensato che la scossa potesse arrivare solo con un cambio di guida tecnica. E, al posto di mister Catalano, è arrivato il salernitano Grassadonia, il quale debuttò con il botto confezionando il colpo corsaro proprio a Sorrento. E per Simonelli fu la prima battuta d’arresto dopo che, al suo insediamento, i costieri andarono a sbancare il campo del Tuttocuoio. Così tra slanci e qualche inevitabile frenata d’ assestamento, la squadra siciliana è riuscita a trovare il giusto equilibrio fino ad intraprendere un’ascesa imperiosa che l’ha portata a ridosso delle grandissime del girone. Tant’è che, a tre giornate dalla fine, manca un solo punto per brindare alla salvezza diretta, mentre il Sorrento ha l’esigenza di conquistare l’intera posta in palio per sperare di agganciare la Vigor Lamezia. Ma per parlare dei prossimi avversari dei rossoneri, abbiamo contattato il giornalista di 5righe, Andrea Castorina che, con affabilità, competenza e grande professionalità, ci fa una panoramica a 360° del Messina. Partiamo con le problematiche con cui si è stati alle prese ad inizio stagione: “Complice anche l’impostazione del campionato, in estate sono stati commessi degli errori di valutazione sulla base del successo dell’anno precedente in serie D. Si pensava che quell’intelaiatura di squadra, puntellata con qualche tassello, potesse ben figurare anche in una categoria superiore. Poi si sono aggiunti degli infortuni come quello di Maiorano che hanno privato la squadra del perno del centrocampo, inoltre, molti elementi non hanno reso secondo le aspettative. Penso a Guadalupi che ha un po’ deluso, un altro è Gherardi su cui erano riposte molte speranze ma che non è riuscito proprio ad ambientarsi, eppure il valore del giocatore non è in discussione dal momento che, appena è stato ceduto alla Carrarese a gennaio, è andato in gol al debutto”. Disagi iniziali, ritardo accumulato e la decisione di cambiare timoniere: “Sì, la squadra non riusciva ad ingranare e la piazza ha iniziato a rumoreggiare per l’insoddisfazione. Così ne ha fatte le spese mister Catalano che, però, si è defilato da persona perbene e si è scelto di affidarsi ad un usato sicuro come Grassadonia. Il quale ha subito detto di voler lavorare sull’aspetto mentale dei giocatori ed ha fatto subito breccia. L’esordio vincente è avvenuto proprio a Sorrento, quando in pochi avrebbero immaginato un rilancio immediato e un insediamento nei vertici alti della classifica di lì a pochi mesi. Il tecnico salernitano si è subito affidati ai giocatori come Pepe, Caturano che conosce bene e poi la società l’ha accontentato nella campagna di riparazione”.

Pare che la differenza l’abbia fatta anche il mercato di gennaio, un autentico volano per le ambizioni del Messina. La squadra ha cambiato volto dotandosi di quelle pedine che ne hanno alzato notevolmente il livello di competitività: “Ottima la finestra invernale, ma è mancata la ciliegina sulla torta, ci aspettavamo un bomber da venti gol. Infatti, si era parlato con una certa insistenza di un approdo di Ginestra o di Bruno, nomi che incendiano una piazza, ma poi si è optato per Bernardo che, così come Corona, non è una vera prima punta anche se insieme a “Re Giorgio”forma una bella coppia d’attacco. Per quelli che sono stati i risultati, la campagna acquisti ha dato ragione alla dirigenza e poi c’è quel Costa Ferreira che è davvero il valore aggiunto, ha già segnato dieci reti attirando le attenzione di molti club di serie B ma non solo, pare che anche il Torino abbia fatto un sondaggio per lui”. Ci si chiede con che atteggiamento scenderà in campo il Messina che ormai è ad un passo dal traguardo. Ma il Sorrento non deve badare a ciò bensì ad affrontare la gara con il piglio giusto facendo capire di avere la personalità per un blitz. Ci facciamo dire dal collega peloritano cosa si aspetta da questa sfida, che sarà arbitrata da un arbitro di Lamezia, squadra che i costieri sperano di scavalcare in classifica: “Come è giusto che sia, credo che il Sorrento scenderà in campo con il coltello tra i denti. Ma è un atteggiamento imposto dalla classifica, stiamo parlando di una squadra che è reduce da un filotto di risultati utili consecutivi che ha reso possibile addirittura la salvezza diretta con la Vigor Lamezia lontana di un solo punto. Ecco, il fatto che per la gara del “San Filippo” sia stato designato un arbitro di Lamezia è una gaffe come l’abbiamo definita noi della redazione messinese, voglio pensare che sia solo un caso frutto di una disattenzione. Sicuramente era evitabile. Per quanto riguarda il Messina, scenderà in campo tranquillo ma intenzionato a chiudere il discorso salvezza dinanzi al proprio pubblico. Si prevede il tutto esaurito allo stadio, nonostante la chiusura di diversi settori, ci saranno almeno 7mila persone. Serve questo punto, prima lo si conquista e meglio è, poi il calendario metterà la squadra di fronte ad un Martina Franca che si sta giocando le proprie carte per un posto negli spareggi, mentre con il Teramo dovrebbe essere una formalità”.Ormai si sogna in riva allo Stretto: “C’è un entusiasmo incontenibile, proprio dopo la vittoria di Lamezia c’erano 700 persone ad aspettare la squadra al traghetto. Queste scene non si vedevano da tempo, addirittura dalla vittoria ottenuta nel derby contro la Reggina in serie A. E, ti dirò di più, già si sogna il derby proprio contro i cugini amaranto, scenario che si potrebbe profilare addirittura l’anno prossimo, ma dalle parti di Reggio Calabria giustamente si fanno gli scongiuri del caso. Integro il discorso dicendo che da parte di tutti c’è la voglia di rinverdire i fasti di un tempo, ma metterei la firma per stare in categorie inferiori alla serie A con una programmazione seria e un futuro garantito anziché vivere gioie effimere”.

Spostiamo un attimo il centro della nostra attenzione dalla squadra di Grassadonia a quella di Simonelli. La quale sta facendo la corsa su una compagine piegata dai peloritani solo una settimana fa, basta introdurre il ragionamento perché il collega prenda la palla al balzo: “Credo che il Sorrento ce la possa fare perché ho visto una Vigor Lamezia molto in affanno, una squadra che in casa ha un pessimo ruolino di marcia. È vero che il Messina l’ha battuta in un modo piuttosto rocambolesco perché la gara sembrava incanalata verso il binario del pari ma si è riaccesa nell’ultimo quarto d’ora con i lamentini passati in vantaggio, mentre la reazione giallorossa è stata veemente ribaltando il risultato anche con un pizzico di fortuna per il rigore sbagliato dagli avversari. Ripeto, la squadra che personalmente ho visto una settimana fa con il Messina, potrebbe steccare ancora, poi magari va a vincere a Poggibonsi e il Sorrento, non facendo risultato pieno, si ritroverebbe quasi tagliato fuori dalla corsa all’ottavo posto”. Tuffiamoci nuovamente nelle questioni legate al Messina, ci facciamo dire i pregi e i difetti di questa squadra e gli elementi a cui prestare la massima attenzione: “Grassadonia ha plasmato il gruppo a sua immagine, c’è davvero grande affiatamento, quando la squadra ingrana quasi non ce n’è per nessuno, sottolineo l’intesa perfetta che si è creata tra tutti gli interpreti. L’aspetto che mi ha sempre convinto meno è l’approccio compassato che il Messina ha avuto spesso durante le partite, è comunque un rischio. In alcune gare, la squadra ha regalato addirittura i primi tempi alle avversarie poi, in qualche modo, è anche riuscita ad imporsi, ma sono comunque aspetti su cui bisogna lavorare. Volendo focalizzare l’attenzione sui singoli, allora faccio un discorso di coppie: in difesa giganteggiano D’Aiello e Silvestri, a centrocampo ci sono Maiorano e Bucolo a fare la differenza mentre in prima linea la coppa Costa Ferreira-Corona la fa da padrone. Una menzione la merita anche Lagomarsini che, nonostante la giovanissima età, è un portiere già maturo per giocare in categorie superiori”.

Commenti

commenti