SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI.  Un’altra trasferta in Sicilia per il Sorrento dopo quella infausta di Leonforte. Stavolta si spera di scendere in campo con maggiore convinzione e furore agonistico, portando a casa un risultato positivo. Il Due Torri è una squadra di Gliaca di Piraino, paesino in provincia di Messina, per la quale disputare la serie D è già un traguardo considerevole. Dopo aver conquistato un solo punto nelle ultime quattro partite, i rossoneri di mister Sosa sono chiamati a provare il colpo al “Vasi”, in modo anche da regalare la prima gioia al nuovo presidente. I rinforzi non sono serviti per avere ragione del Montalto Uffugo la settimana scorsa, mentre adesso, con una settimana in più di lavoro, i meccanismi potrebbero essere più oliati. I peloritani hanno due punti in più rispetto al Sorrento, ma per conoscere qualcosa in più sulla compagine allenata da mister Venuto, contattiamo il gentilissimo Enzo Raffaele, addetto stampa del Due Torri, che ci fornisce tutte le indicazioni possibili. Il primo punto che ci preme è sapere se, dalle loro parti, c’è soddisfazione per questi sei punti in classifica: “Il nostro obiettivo è quello di salvarci, al momento è ancora presto per tirare le somme, possiamo farlo alla fine del girone d’andata. Siamo una squadra molto giovane e totalmente rinnovata rispetto all’anno scorso, a partire dalla guida tecnica. Se consideriamo che, nello scorso campionato, dopo sei giornate avevamo un punto, mentre adesso ne abbiamo sei, possiamo essere soddisfatti. Non ci nascondiamo dietro improbabili proclami di grandezza: per il Due Torri la serie D è un lusso, è il nostro secondo anno in questa categoria, dopo essere stati sempre tra Eccellenza e Promozione. Siamo un paese di 4mila abitanti, una piccola realtà, forse la più piccola dopo Torrecuso, la cui società ha una forza economica che noi non abbiamo. Noi ci sosteniamo grazie agli sponsor, ai contributi e all’apporto dei tifosi. Viviamo alla giornata provando a mantenere la categoria con le unghie e con i denti fino all’ultimo respiro. Un po’ come abbiamo fatto l’anno scorso, quando ci siamo salvati ai play out andando a vincere fuori casa”. Dopo aver parlato dell’aria che si respira lì, del compiacimento di militare in questa categoria e dell’intenzione di difenderla a spada tratta, andiamo a scoprire l’aspetto tecnico-tattico del Due Torri: “Il tecnico preferisce partire con un 3-5-2 che, all’occorrenza, può trasformarmi in un 4-4-2, ciò che non cambia sono i due in attacco. Per la gara di domenica, ci saranno defezioni importanti tra infortuni e squalifiche, potranno anche esserci modifiche tattiche. Mancheranno sicuramente Calafiore e Saggio per squalifica, il primo è un ’95 che rompe gli schemi, schierato sempre come titolare inamovibile e non so se il tecnico lo sostituirà con un under in difesa o in attacco. Ripeto che questa è una squadra imbottita di giovani, ma se devo fare dei nomi di quelli più rappresentati parto dal portiere Ingrassia, che era il titolare del Palermo nell’unico campionato Primavera vinto dai rosanero. Poi c’è Cassese, difensore napoletano e punto fermo del terzetto difensivo, lo scorso anno militava nel Noto ed è stato eletto miglior giovane del girone. A centrocampo spicca Provenzano, che vanta due presenze in serie A con il Messina, ma è uno di quelli in dubbio per la gara contro il Sorrento. Mentre in attacco, giocherà sicuramente Puntoriere, prodotto del settore giovanile dell’Inter, lo scorso anno all’Hinterreggio”. Come ci si sta preparando a questa sfida contro il Sorrento per cui, invece, la serie D rappresenta un’onta se si pensa che, tre anni fa, si sognava la cadetteria e com’è il tifo a Piraino? “La squadra è molto seguita dalla gente, la domenica è presente quasi tutto il paese sugli spalti per vedere il Due Torri. Ripeto che per un piccolo centro, calcare i campi della D è qualcosa di grande. Bisogna avere tanta passione per restare a questi livelli, soprattutto quando non ci sono grandi risorse economiche. Faccio un esempio: fino a qualche anno fa, piazze tra i 40mila e 70mila abitanti come Milazzo e Gela stavano in serie D e noi molto più giù, ora le parti si sono invertite, siamo noi a guardarli dall’alto verso il basso. Tutto questo è frutto del desiderio di stare tra i semi-professionisti, abbiamo appena affrontato la Leonfortese, se uno resta all’aspetto tecnico si chiede come mai abbiano 11 punti, ma è la grinta e la grande volontà a fare la differenza e a permettere di colmare i gap con chi pensa che in serie D sia sprecato”. Parole, queste ultime, che sembrano quantomai attuali dopo lo sfogo di Vitale poche ore dopo lo scialbo pari contro i calabresi del Montalto. Non perdere la fame e mettersi sempre in discussione è l’unico modo per arrivare lontano. Chiusa parentesi, proviamo a fare anche un punto sul girone. Ogni settimana c’è un colpo di scena, al comando è insediato l’ambizioso Torrecuso dotato, specialmente in attacco, di elementi di categoria superiore, c’è l’Agropoli che sta risalendo dopo un inizio difficile, l’Akragas che ha allestito uno squadrone, ma anche in basso si è racchiusi in un fazzoletto: “E’ un girone molto equilibrato, forse tra i più equilibrati degli ultimi anni. Rispetto all’anno scorso non c’è un Savoia che, dopo poche giornate, già era lanciato alla conquista del campionato. La classifica è corta, ci sono tantissime squadre racchiuse in pochi punti. Poi vedremo come alcune arriveranno a dicembre, nella nostra area geografica ci siamo noi, insieme a Tiger e Orlandina in 10 km, quest’ultima sta facendo fronte con una infinità di problemi economici. Per quanto riguarda la lotta al vertice, dopo aver giocatore contro Agropoli e Akragas, devo dire che i cilentani mi hanno impressionato tantissimo per qualità di gioco, non è facile venire a vincere da noi con una tale autorità. Gli agrigentini, invece, hanno un organico di categoria superiore, forse complice la speranza di essere ripescati tra i professionisti, sta di fatto che si ritrovano dei pazzi da novanta. Non abbiamo avuto il piacere di misurarci con il Torrecuso, che già l’anno scorso fu tra le squadre a praticare il miglior calcio. E due anni fa perdemmo con i sanniti la finale dei play off nazionali di Eccellenza”. Per chiudere questa bella chiacchierata, ci facciamo dire dall’addetto stampa dei prossimi avversari del Sorrento, che partita si aspetta di vedere e quali sono le insidie che i costieri devono disinnescare. La partita è di vitale importanza per i rossoneri, un altro stop aprirebbe scenari cupi, mentre un successo li rilancerebbe in classifica: “Sarà una partita difficilissima per il Due Torri, sebbene il nostro sia un campo rognoso per tutti. Il Sorrento resta comunque una big del girone e avrà voglia di rivalsa dopo una serie di risultati negativi. Il fatto che sia stata confermata la fiducia a Sosa, significa che si vuole perseverare in un percorso intrapreso. Anche da parte nostra, però, c’è la volontà di riprenderci dopo aver conquistato un solo punto nelle ultime tre partite, e c’è da sfruttare anche la seconda partita consecutiva in casa”.

 

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