DI STEFANO SICA

Probabilmente la ricetta avanzata da Carlo Temponi è quella giusta, perché la più realistica e l’unica applicabile: vincere nel big match del San Francesco per giocarsi il tutto per tutto fino alla fine del campionato. E’ inutile girarci intorno: difficilmente il destino concederà altre chance al Fc Sorrento per tentare l’impresa in caso di parità a Nocera (uno stop cancellerebbe ogni velleità). D’accordo che la matematica non condannerebbe affatto i rossoneri, ma la strada a questo punto si farebbe tremendamente in salita con la speranza che i molossi pareggino almeno due delle cinque partite che restano da disputare dopo il 13 marzo. Anche se, va ricordato, in questo frangente la squadra di Enzo Maiuri dovrà far visita a Massa Lubrense, US Scafatese e Positano. Avversari che i costieri hanno incontrato a stretto giro tastandone la scarsa propensione a regalare qualcosa ai loro dirimpettai. Ma rischiare non si può ed è per questo motivo che i rossoneri saranno chiamati ad una prestazione di orgoglio e dignità, finalizzata all’unico obiettivo dei tre punti. Sotto quest’aspetto, quello col Città di Nocera è test che motiva da solo, che carica e rabbia può trasmetterle anche a chi fa più fatica a trovarle. E questo Sorrento la prova può superarla perché ha elementi con l’esperienza e la personalità giuste per imporre predominio e risultato. Certo, l’attitudine psicologica a calarsi nella categoria questo gruppo, in quanto pluridecorato da trascorsi troppo nobili, non l’ha mai accarezzata. E difficilmente lo farà a marzo, nel momento più delicato di un campionato. Lo abbiamo detto e ripetuto in tutte le salse nell’analizzare l’endemica discontinuità dei rossoneri persino nella gestione delle partite stesse. Ma nel palcoscenico del San Francesco, e al cospetto di una rivale di pari grado, sarà ben diverso. E una risposta sontuosa agli scettici e ai pessimisti potrà (e dovrà) arrivare per alimentare il sogno. Conditio sine qua non sarà un arbitraggio all’altezza di un rendez-vous di tale importanza. E che non subisca condizionamenti ambientali di sorta. Troppo spesso, in questo campionato, col Sorrento non si sono usati i guanti bianchi, per utilizzare un eufemismo. Un’ennesima testimonianza, solo l’ultima in ordine di tempo, arriva dai due rigori dubbi (soprattutto il secondo) concessi domenica scorsa al Positano e da un altro non accordato nel primo tempo di Montesarchio per un atterramento di Gargiulo. Dopo che, in apertura, per il mani in area di Serrapica non si era lesinata una certa solerzia. La società, su questo punto, non ha mai alzato la voce, rispettando sempre ruoli e decisioni con grande stile. E facendolo nonostante investimenti e sacrifici che avrebbero potuto anche sollecitare un maggiore rispetto per squadra e dirigenza. Non un comportamento da tutti. Un altro problema non irrilevante nasce dallo scacchiere difensivo che Mario Turi dovrà scegliere per il suo 4-3-3, viste le defezioni per squalifica di Maury e De Gregorio. Nel primo caso, una certezza è chiaramente cristallizzata con l’impiego di Antonio Arpino, in luogo del belga, al centro della difesa. Piuttosto è l’assenza del terzino classe ’99 che costringerà il trainer rossonero a rivedere tutti i piani. Intanto per il valore del ragazzo, una piacevolissima sorpresa emersa in questa stagione. E poi perché le alternative nel settore under latitano. La soluzione più gettonata è quella che prevede l’utilizzo a sinistra del ’97 Mensah, con la conferma di Vanin a destra. L’altra opzione (più difficile) potrebbe essere costituita da una fiducia a Terminiello, scenario che aprirebbe a sua volta due ipotesi. Una che si materializzarebbe col ritorno a destra del ’98 Sozio, l’altra, con una linea difensiva totalmente veterana (quindi anche con Vanin), ma una mediana disegnata su Temponi e due under (Mensah e il ’97 Esposito). Davanti, con Scarpa certo del posto, largo a sinistra, c’è incertezza circa un rientro di Ciccio Vitale, ai box nelle ultime due gare per un acciacco. In caso di impiego dell’ex Arzanese, uno tra Del Sorbo e Gargiulo gli farà spazio. E, anche in questo caso, Turi dovrà valutare se sarà meglio affidarsi ad un attacco leggero e imprevedibile (e quindi giocarsi la fiche Del Sorbo a partita in corso e in caso di necessità) oppure puntare subito sull’attaccante stabiese scegliendo un altro tipo di impostazione tattica. Sul fronte tifo, invece, sale la febbre in costiera. Un antipasto c’è stato ieri pomeriggio al campo Italia, con almeno una trentina di ultras che hanno incitato a suon di fumogeni e cori il gruppo di Turi, esponendo uno striscione eloquente: “Un solo grido, carica”. A 48 ore dalla sfida, e con due pullman in fase di riempimento, è possibile che venga sfondato il tetto delle 100 unità presenti nel settore ospiti del San Francesco, anche per via della tante auto private pronte a mettersi in marcia per sostenere i rossoneri. Insomma, se Nocera chiama (a suon di comunicati, inviti più o meno incalzanti e giornate “speciali”), Sorrento e la Penisola rispondono, consapevoli in egual misura di cimentarsi in una categoria che non appartiene a storia e blasone di questo club. Per Scarpa e compagni sarà un appuntamento importante e decisivo. E nessuno vuole lasciarli soli.

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