SERVIZIO DI STEFANO SICA (FOTO DI ROSARIO CRISCUOLO)

Terza vittoria consecutiva per il Sorrento che, al campo Italia, batte 4-2 il Positano e si attesta da solo al secondo posto, appena una lunghezza dietro al Cervinara, corsaro nel fortino del Faiano (1-0).

Formazione tipo per Mario Turi, che opera solo un’inversione di ordine tattico a centrocampo: nel suo 4-3-3, Di Capua va a fare il play davanti alla difesa con Vitiello smistato sull’interno insieme a Temponi. In attacco c’è Favetta (oramai consolidato il turnover con Marcucci), supportato da Scarpa e Savarese. Tra i pali si vede Santaniello, mentre la linea difensiva è composta da Terracciano ed Arpino centrali con Cappelluccio ed Ammendola sulle fasce. Modulo speculare per il tecnico del Positano, Antonio Guarracino: Di Leva funge da falso nueve mentre Maione e Falanga coprono gli esterni offensivi, con Cappiello in regia. Buona la cornice di pubblico, complice il pomeriggio tiepido e assolato: sono almeno 1000 spettatori sugli spalti tra cui un centinaio di sostenitori giallorossi. Rinnovato il gemellaggio tra le due tifoserie, giovane ma già coinvolgente: c’è aria di festa e il derby della “grande bellezza” è anche l’occasione per il Sorrento per sfoggiare la terza maglia in dotazione. Una casacca stile Arsenal con cinque grosse losanghe bianche sul petto.

Stavolta l’approccio al match del Sorrento è furioso e, dopo appena sette minuti, il Positano è già sotto: l’angolo di Vitiello è pane morbido per Arpino che, appostato sul secondo palo, incorna in maniera vincente dando al portiere giallorosso Munao la prima delusione di giornata. Pochi sussulti di gara e Favetta, sfuggito a Vallefuoco dopo avergli letteralmente arpionato il pallone tra i piedi, si presenta in solitudine davanti al numero uno ospite: diagonale ravvicinato clamorosamente a lato. Il Positano si sveglia ma le sue sortite sono frutto più delle individualità che di manovre corali: una punizione di Di Leva termina altissima, più pericolosa una fiondata di Ruocco che soffia il palo alla sinistra di Santaniello. Il Sorrento piace perché è in palla, tiene i ritmi sempre alti e dialoga a memoria. Insomma, è collettivo ben diverso da quello visto nelle precedenti uscite. Vitiello nella nuova veste di incontrista non conosce ostacoli, in attacco Scarpa e Favetta fanno razzie di ogni tipo. E al 18′ arriva il bis: Autiero stende Savarese e il mancino perfido di Terracciano, su calcio franco, non perdona. Pallone tagliato su cui Munao non può arrivare. Per il difensore puteolano è il bis in quattro giorni dopo la punizione realizzata in Coppa contro il San Giuseppe. Una delizia da dedicare alla madre e alla consorte. La prima in campionato, come per Arpino. Ruocco ci prova ancora, stavolta con un siluro fuori misura, e il tris non arriva solo perché sull’assist di Favetta, partito in contropiede, Scarpa è maldestro nell’allungarsi eccessivamente il pallone consentendo a Munao di neutralizzargli la conclusione a colpo sicuro (il rimpallo sul capitano rossonero farà poi guadagnare ai giallorossi la rimessa dal fondo).  La conclusione debole di Savarese, parata agevolmente da Munao (assist breve di Temponi), è l’antipasto dell’espulsione di Arpino: Maione va via in progressione, Vitiello tenta un tackle disperato ed Arpino ferma la corsa del 10 ospite toccando però palesemente la sfera. Non ci sarebbero gli estremi per una sanzione tecnica ma secondo l’arbitro, il signor Ambrosino di Torre del Greco, l’intervento è falloso. E per Arpino, già ammonito, scatta automaticamente il rosso. E’ l’ultimo atto di un primo tempo che ha visto, comunque, il Sorrento dominare in lungo e in largo padroneggiando l’avversario a piacimento.

In previsione della ripresa, Turi corre ai ripari: fuori Di Capua, dentro Catalano, e modulo ridisegnato sul 4-4-1 con Favetta in avanti e il duo Vitiello-Temponi in mediana. Nel Positano, Ciro Porzio rileva uno spento Autiero. Mossa che si rivelerà azzeccata anche se inutile ai fini dell’esito finale. Ma, proprio in apertura, Favetta mette il punto esclamativo sul derby chiudendo con una botta micidiale sul secondo palo un lancio al bacio di Temponi. Per un quarto d’ora, a parte un tiro telefonato di Savarese per Munao, non succede praticamente nulla. Perché il Sorrento ha tutto l’interesse a gestire il possesso mentre il Positano è un toro oramai trafitto al cuore. E al 19′ Scarpa serve il poker con un bel diagonale su assistenza di Favetta. E’ un Sorrento che diverte per esplosività e sicurezza nei propri mezzi. E che mostra finalmente grande maturità nella lettura della partita. Fino a questo momento, però. Perché Ciro Porzio sale in cattedra guidando il Positano, amorfo per almeno 65 minuti, ad una reazione di orgoglio che dura per un quarto d’ora abbondante. Tempo durante il quale i rossoneri, troppo presto appagati, vanno un po’ in tilt. Proprio il nuovo entrato giallorosso (66′) si inventa una conclusione tesa che beffa un Santaniello imprudentemente fuori dai pali, prima che Marcucci rilevi Favetta. Ma non passano neanche cinque minuti che il nuovo entrato Balestrieri, dalla sinistra, mette in the box un pallone che Maione spedisce in porta con un tocco morbido. Azione dubbia, tuttavia, col sospetto di un fuorigioco da dissipare. Ma tant’è: il Positano accorcia sul 2-4 e potrebbe anche accendere inopinatamente la partita se il bolide di Ciro Porzio non si spegnesse di un soffio a lato gelando per un istante Santaniello. Il fantasista di Guarracino proprio non ci sta a soccombere e una sua punizione potente trova una deviazione provvidenziale che solleva in pallone sopra la traversa. In definitiva, è l’ultimo sospiro degli ospiti. Savarese dà spazio a Serrapica, che si piazza in coppia con Temponi consentendo a Vitiello di chiudere da ala destra. Finalino con Temponi che, defilato a sinistra, si fa ipnotizzare da Munao che evita almeno la manita.

Per il Sorrento, dunque, una vittoria netta e lineare, ottenuta senza preziosismi ma con spunti di spettacolo vero e di buona organizzazione. Tutto ciò al netto dei 15 minuti di black-out che, non a caso, rendono questa squadra ancora perfettibile sotto l’aspetto della mentalità vincente. Positano che, invece, torna a casa bastonato e ridimensionato. Un gruppo lontano parente di quello che, solo pochi mesi fa, aveva fatto vivere al Sorrento un secondo tempo infernale, uscendo immeritatamente sconfitto dal campo Italia. Ma, al di là del depauperamento qualitativo che ha caratterizzato la rosa, forse sono cambiati anche determinati equilibri nel rapporto tra una parte del club e il suo allenatore. Non a caso, in sala stampa Antonio Guarracino ne avrà un po’ per tutti. Ma questa è un’altra storia.

SORRENTO (4-3-3) – Santaniello, Cappelluccio, Arpino, Terracciano, Ammendola, Vitiello, Di Capua (46′ Catalano), Temponi, Savarese (83′ Serrapica), Favetta (67′ Marcucci), Scarpa.
A disp: Pezzella, Paradisone, Esposito Lauri, Minicone.
All: Mario Turi

SAN VITO POSITANO (4-3-3) – Munao, Schiavone, Vallefuoco, Catello Porzio, Autiero (46′ Ciro Porzio), Falanga (55′ Balestrieri), D’Alesio, Cappiello (58′ Gargiulo), Ruocco, Maione, Di Leva.
A disp: Palumbo, Savarese, Vanacore, Donnarumma.
All: Antonio Guarracino

Arbitro: Ambrosino di Torre del Greco (Pizzoni/Marchese)

Reti: 7’ Arpino (S), 18’ Terracciano (S), 46′ Favetta (S), 64’ Scarpa (S), 66’ Ciro Porzio (P), 71’ Maione

 

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