A CURA DI STEFANO SICA

Russo 6,5. L’ultimo intervento su Marcucci è da urlo e decide la partita. Per il resto, mostra sicurezza e la infonde alla difesa. Ed è bravo anche in qualche uscita.

Arpino 6,5. Torna a fare il terzino destro dopo qualche esperimento ben riuscito a Vico Equense, prima di mettersi in coppa con Scognamiglio dopo l’uscita di Maury. In area avversaria c’è sempre quando si tratta di inserirsi e svolge il suo compito egregiamente. Solo alla fine, quando Marcucci va vicino al pari, non stringe sufficientemente su Majella e mette in difficoltà il reparto.

De Gregorio 6. Il ragazzo ha talento e personalità e lo mostra anche contro un dirimpettaio scomodo come Scibilia, il quale concretamente gli sfugge una sola volta nella ripresa quando poi Lettieri impatta di testa senza inquadrare la porta. Gara di grande attenzione e quantità.

Maury 6. Gli manca la lucidità dei bei tempi, ma per questo ha bisogno ancora di qualche settimana. Si immola su Lettieri, pronto alla battuta a colpo sicuro, lasciandoci quasi un ginocchio, e questo basta per accreditargli almeno la sufficienza.
Dal 35′ Fragiello 6. Non si nota molto ma ha il grande merito di difendere il pallone in un fazzoletto di campo e di porgerlo a De Rosa per il gol vittoria.

Esposito 6. Deve caricarsi con Maisto il peso del centrocampo e, tutto sommato, lo fa senza sfigurare. Giocando, cioè, in modo essenziale e senza fronzoli, anche se qualche volta la superiorità numerica dei molossi nel reparto lo mette in difficoltà. Molle solo quando non raddoppia bene su Scibilia nella chance poi capitata sulla testa di Marcucci.

Scognamiglio 6,5. Per il pacchetto arretrato è una presenza imprescindibile. Se il reparto non patisce tante vere palle-gol, al di là dei momenti di pressione molossa, il merito è anche della sua personalità. In chiusura si fa sfuggire alle spalle Marcucci che rischia di segnare. Ma in quel momento è impegnato assieme a De Rosa a stringere su Majella, con Arpino fuori causa.

Vanin 6. Ha davanti un prospetto molto interessante come Ciotti e deve badare più a difendere che ad attaccare. Ma disputa una gara diligente anche se nel finale consente un cross troppo facile a Scibilia non finalizzato fortunatamente da Marcucci.

Maisto 5,5. Deve ritrovare la forma migliore dopo la breve inattività. Non agisce nella sua posizione consueta di metodista, giocando semplice e senza grossi spunti, ed esaurisce subito il suo ossigeno.
Dal 75′ De Rosa 7. Chissà che partire dalla panchina non gli faccia bene visto che, una prodezza come quella regalata contro i molossi, l’aveva già proposta col Valdiano a giochi in corso. Ma, al di là del sigillo risolutivo, è lo spirito con cui entra in campo. Che è quello del gladiatore, di uno che sa di dover lasciare una impronta. E che lotta senza risparmiarsi mai.

Vitale 6,5. Gara su alti livelli per corsa, conclusioni e fantasia. Soprattutto nelle prime battute del match. Non è mai stanco e conferisce all’attacco quella qualità essenziale per creare pericoli e densità nel reparto. Esce nel finale, rimpiazzaro da Terminiello, ma ha ancora tanta birra in corpo. E si siede in panchina non molto contento di farlo.
Dall’85 Terminiello SV

Scarpa 5,5. Uno come lui può e deve dare di più. Sostanzialmente si vede solo in apertura, quando pennella un bel pallone per Vitale. I tifosi nocerini, come accaduto nel derby di Coppa, gli riservano un trattamento canoro tutt’altro che amichevole. E chissà che il fantasista torrese non risenta anche di questo.

Gargiulo 6. Solita generosità e tante scorribande in attacco per l’asso di Massa Lubrense. Anche se con qualche soluzione di continuità perché il Sorrento non riesce a proporsi in avanti in maniera uniforme per tutta la gara, dopo l’iniziale sfuriata.

Turi 7. Gli allenatori bravi sono quelli che indovinano i cambi e sanno leggere le partite. Tiene De Rosa in panchina per poterlo proporre in corsa in caso di difficoltà (e l’ex Pomigliano, rispetto a Maisto, ha più attitudine a sparigliare le gare), ed azzecca la scelta. E anche la soluzione del saltatore in più in difesa, con Arpino dirottato inizialmente a destra, lo premia perché il reparto regge bene l’urto.

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