SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI

Non può essere una sconfitta subita contro la squadra più forte del girone a far ritornare la tempesta in casa Sorrento. Il poker inflitto al Due Torri pareva foriero di una schiarita, ci si augurava di dare continuità alla vittoria in terra sicula conquistando punti anche contro gli uomini di Feola, invece, ci si è dovuti piegare nella ripresa. Perché, e le immagini lo confermano, nel primo tempo c’è stato grande equilibrio, anzi, per alcuni tratti, era il Sorrento a farsi preferire, ad onta dei commenti di fine gara. Chi ha visto veramente la partita e parla di un’Akragas arrembante nei primi 45′, dice il falso, solo nella ripresa si è vista una gara diversa da quella più frizzante della prima frazione e, dopo il vantaggio, gli agrigentini hanno controllato il risultato senza patemi d’animo. Ma il fatto che il Sorrento sia più o meno riuscito a tenere testa alla corazzata del girone, lascia il tempo che trova alla luce di ciò che è successo a fine gara. Addirittura c’è chi, dalla Tribuna, ha invitato mister Sosa a far togliere la fascia di capitano a Ciccio Vitale, autore di sei gol in otto partite, peraltro riservandogli una sequela di insulti e illazioni sulla sua onorabilità. Va assolutamente stigmatizzata anche la reazione del giocatore, avrebbe fatto meglio a far finta di non sentire, anche se sentirsi attribuire alcune cose dopo aver sudato settecamicie sul rettangolo di gioco, può toccare i nervi. Fin quando, c’è chi se la prende con giocatori che danno tutto in campo, rei solo di salutare affettuosamente ex compagni di squadra, allora ogni prospettiva di crescita viene frustrata. Ma, probabilmente, il buonsenso ci può portare a ritenere che sia stata la rabbia per l’ennesima sconfitta, a suggerire pensieri incauti. Eppure ad essere coinvolto nel caldo post-gara è stato uno come Vitale che, dopo la bruttissima batosta di Leonforte, ci è andato giù duro commentandola sulla sua pagina Facebook, facendo capire che non gli stava più bene soccombere senza lottare. Ecco, lui è uno che vuole lottare sempre, poi se gli avversari si rivelano più forti e vincono, l’importante è aver dato tutto. La speranza è che simili episodi non succedano più, c’è anche il rischio di creare fazioni tra gli stessi tifosi rossoneri e sarebbe un’ulteriore sconfitta. Già non ne sono molti ad essere presenti alle partite casalinghe, se ci si litiga all’interno quando sarebbe il caso di dimenticare i problemi almeno per 90′ pur di sostenere tutti insieme i colori rossoneri, il clima non si rasserenerà mai. Ora il calendario presenta un’altra partita in casa per il Sorrento, una coincidenza che cade a pennello e che può essere l’occasione giusta per riscattarsi in tutti i sensi. Come sarebbe bello vedere gli uomini del Pampa Sosa piegare le zebrette di Battipaglia, con capitan Vitale, fuori per squalifica, ad applaudire i compagni dalla Tribuna e i tifosi a salutare con gioia e sorrisi i giocatori che rientrano negli spogliatoi. E, magari, assistere all’abbraccio tra chi, domenica scorsa, si stava per scontrare, ne vale la pena in nome dell’amore per il Sorrento. Questi sono momenti in cui creare ulteriore tensione può avere effetti davvero devastanti. Che si faccia quadrato ora o mai più, perché la sfida contro la Battipagliese è da vincere assolutamente.

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