SERVIZIO A CURA DI STEFANO SICA
E’ dallo scorso anno il capitano di una Frattese ruspante ed incontenibile. L’esperienza del veterano che si contamina con la sfrontatezza dei tanti giovani rampanti scelti con acume dal ds Marco De Simone. Pur di sposare il progetto nerostellato, Claudio Costanzo ha pensato di rimettersi in discussione a 28 anni ripartendo dall’Eccellenza dopo tante stagioni vissute da protagonista tra i professionisti con la coda della parentesi Trani in D. Un record personale di reti in odore di abbattimento (otto l’ultimo anno, già cinque nel corso di questo campionato), la laurea in Giurisprudenza che arriverà dopo la nascita del primogenito e il suo amore viscerale per la Costiera, il rifugio prediletto in cui ritrovare serenità e benessere. Ma il primo ringraziamento il regista napoletano lo rivolge a Teore Grimaldi, il mentore di sempre. “Mi ha voluto lui a Frattamaggiore – ricorda -. Col mister c’è un rapporto ultraventennale, dai tempi in cui ho mosso i primi passi nella scuola calcio frattese Oasis. Poi siamo stati insieme alla Damiano Promotion, dove ho vinto lo scudetto nazionale dei Giovanissimi. Giocavo con Salvatore Aurelio, poi lui passò al Genoa e io agli Allievi Nazionali della Sampdoria. Avevo 15 anni“.

Si può dire che Fratta abbia ridato un senso alla tua avventura calcistica dopo qualche annata difficile.
Non lo nascondo: dopo Trani avevo deciso di smettere. Venivo già da una retrocessione con l’Isola Liri e in Puglia mi ero imbarcato in una situazione resa complicata da tanti fattori. Lì disputai solo 10 partite, insomma, non fu una stagione fortunata. In quel momento maturai l’idea di chiudere col calcio giocato e di dedicarmi interamente al mio percorso di studi di Giurisprudenza. Poi arrivò la chiamata del mister. Ma oggi cerco di conciliare entrambe le cose e alla laurea manca davvero poco“.

Siete quinti a 20 punti: maggiori i rimpianti o le soddisfazioni?
Ad inizio campionato avrei messo la firma per avere questi punti e trovarci nella stessa posizione. Oggi, però, devo dire che all’appello ce ne manca qualcuno. Penso alla partita col Torrecuso, col Marcianise poi avremmo meritato tranquillamente di vincere. A Brolo abbiamo regalato il primo tempo lasciando sul campo altri due punti. Solo col Rende abbiamo disputato una gara negativa, colpa anche del campo fangoso che non ha agevolato una squadra propositiva come la nostra che preferisce giocare palla a terra“.

Oggi i vostri obiettivi di partenza sono cambiati?
Di sicuro a me non piace per principio pensare ad un obiettivo minimo. Noi per mentalità giochiamo sempre per vincere. Lo abbiamo fatto a Torrecuso, ad Agrigento e allo Ianniello con l’Agropoli. Quando arriveremo alla metà del girone di ritorno vedremo dove saremo arrivati. E sarà il momento giusto per capire a cosa si potrà ambire. Non siamo un gruppo che può far calcoli“.

E quali sono i pregi e i difetti di questo gruppo?
Diciamo che talvolta pecchiamo in esperienza e capita che ci manchi quel cinismo necessario per prevalere. Sotto un altro aspetto, siamo esplosivi e sfrontati. Facciamo tanti gol e ne subiamo comunque molti. E non sempre può succedere che si faccia una rete in più dell’avversario. Ma siamo capaci di tutto, quella è la nostra forza“.

Ricordaci le tue caratteristiche tecniche.
Io nel 4-3-3 di Grimaldi gioco davanti alla difesa. Ma in passato ho giocato anche tra i due di centrocampo o come mezz’ala“.

Che Sorrento ti aspetti?
Per gli uomini che ha, la sua classifica è bugiarda. Ma quando una squadra così qualitativa si trova nelle zone basse della classifica, può capitare che faccia più fatica ad uscirne fuori. Ma il Sorrento è un gruppo davvero forte che merita rispetto“.

Quale giocatore toglieresti ai rossoneri?
Tanti, ma soprattutto Vitale“.

E con quale dei tuoi prossimi avversari hai già giocato in carriera?
Ho giocato con Larosa nella Cisco Roma, anche se ho letto che ormai è andato via“.

Sei più leader silenzioso o buontempone?
Mi piace scherzare, è nel mio carattere“.

Sorrento è una terra a cui sei legato da sempre, sappiamo.
Pensa che andrò lì a battezzare mio figlio quando nascerà nel periodo pasquale. Si chiamerà Giovanni, come mio nonno. A Sorrento ho una casa e tanti amici da anni. E’ una città a cui sono affezionato“.

Ma c’è stato mai un momento in cui stavi per unirti ai rossoneri?
Quando lasciai la Cisco Roma poteva nascere un qualcosa. Fu una semplice idea e nulla più. Peccato non aver realizzato questo sogno“.

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