SERVIZIO DI STEFANO SICA

Al netto di alcuni membri della compagine dirigenziale (l’ex au Francesco D’Angelo insieme a Franco Tamigi, Emilio Squillante, Peppino Prete e all’ex dg Diodato Scala), erano ben tre gli ex Sorrento Calcio che, tra le fila del Città di Nocera, sono scesi in campo ieri contro i rossoneri di Mario Turi per il match di andata di Coppa Italia al campo Italia. In panchina Giuseppe Iuliano, vittima anche lui dell’esodo che a dicembre ha rivoluzionato la rosa del Pampa Sosa, c’era attesa e curiosità soprattutto per Manuel Lettieri, in costiera nelle ultime due stagioni. Positiva la prestazione del riccioluto mediano del trainer Pasquale Esposito, posizionato nel 4-3-1-2 come mezz’ala al fianco di De Liguori ed Angelo Esposito. Sempre attivo sulle seconde palle e nel pressing, Manuel non si è risparmiato mai correndo spesso e volentieri anche per i suoi compagni di reparto. In difficoltà De Liguori (il regista napoletano, molto falloso e poco propositivo, non ha ancora il passo e lo smalto dei tempi migliori), Esposito ha disputato una gara appena sufficiente. E’ toccato a Lettieri, quindi, cantare e portare la croce un po’ per tutti. Con lui i migliori sono stati senz’altro Marcucci, attaccante dal grande movimento e dal fiuto del gol imperituro, e il terzino destro Criscuolo: dalle sue parti Scarpa si è visto poco e dal suo inserimento senza palla è partita l’accelerazione che ha consentito all’ex Sarnese e Casertana di andare in rete. Pollice alto anche per Domenico Ferrentino che, nei 15 minuti disputati al posto di Majella, ha garantito vivacità e dinamismo mostrando un buon impatto sul derby.
Male invece Massimiliano De Angelis: messo a sinistra sulla linea dei quattro, ha sofferto continuamente Vitale che con la sua fantasia lo ha ridotto ai minimi termini. Massimiliano ha mostrato una scarsa vena in fase difensiva ed una grave incertezza anche nella dinamica che ha portato al gol Scarpa dopo il disimpegno sulla destra di De Rosa e il conseguente assist di Vitale. Insomma, completamente fuori partita.

Opaca anche la gara di Roberto Vitolo, un ’98 che lo scorso anno ha militato nella Juniores rossonera. Scelto come trequartista alle spalle del duo Marcucci-Majella, causa l’infortunio in extremis di Carotenuto, l’under di Esposito non ha fornito spunti particolarmente apprezzabili in grado di elevare il tasso qualitativo dell’attacco molosso. Ed è risultato assai impalpabile.
Mentre la gara di Rosario Majella, fratello dell’ex rossonero Nunzio, è stata agrodolce (due pericoli dalle parti di Amabile, da fuoriclasse della categoria qual è, e poi tanto movimento senza incidere più di tanto), una menzione particolare va fatta per l’esperto centrale Davide Cacace. Che col Sorrento non ha mai militato ma che è un figlio della costiera essendo nato a Massa Lubrense. Il difensore ex Gelbison, che a gennaio è stato ad un passo dal vestire la maglia rossonera, non ha brillato facendosi peraltro rubare banalmente il pallone da Temponi nel tackle che ha liberato Scarpa prima del 2-0 di Gargiulo. La difesa dei molossi ha poi sofferto oltremisura le iniziative della squadra di Turi, esplosa in tutto il proprio strapotere dopo i primi 15 minuti di apnea. Con Cuomo, insomma, Cacace non se l’è passata tanto bene al cospetto della furia rossonera. Ma la sua qualità non è in discussione ed avrà modo e tempo per riemergere.

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