SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI. Chi era presente al “Campo Italia” in quel sabato pomeriggio di inizio dicembre, sicuramente ricorderà la sua apertura straordinaria che propiziò il gol di Polichetti con cui si piegò la Frattese allenata da Teore Grimaldi. Il quale è sceso anch’egli in Eccellenza collocandosi alla guida del Savoia che, alla luce dei colpi di mercato, punta ad una risalita immediata. Ed è ciò che intende fare anche l’F.C. Sorrento che, per formare un attacco atomico, si è assicurato le prestazioni di Ciccio Vitale. Sì, proprio quello della deliziosa pennellata contro i cugini nerostellati che, tra l’altro, fece scorrere i titoli di coda sulla sua breve avventura con la maglia del Sorrento calcio. Un ultimo numero da applausi e poi il commiato. Aveva fatto la differenza in tante partite, tutti pesanti i suoi gol, come quello che servì a battere il Rende alla prima gara casalinga, la seconda di campionato, quello che stese il Roccella all’ultimo secondo dopo una clamorosa rimonta ma ce ne furono tanti altri. Il centravanti di Angri è uno che ha dimostrato di saper risolvere le partite in serie D, figurarsi in Eccellenza, sarebbe riduttivo definirlo un top player. Anche perché bisogna sfatare il mito per cui i calibri da novanta siano solo quelli che segnano tanto e poi, non più tardi di un anno fa, Vitale è andato in gol diciannove volte tra Sorrento e Arzanese, cosa dimostrare di più per essere un lusso per la categoria? E’ uno che non le manda a dire, che non si lascia passare facilmente la mosca sotto al naso, diverse volte si è beccato con dei tifosi perché può sorvolare su tutto ma non quando gettano sospetti sulla di lui professionalità o integrità morale. Avrebbe voluto restare a Sorrento per tanto tempo, dove era stato insignito anche della fascia di capitano, ci teneva a tenere il gruppo unito perché sentiva il peso della responsabilità ma, dopo aver atteso per quattro mesi un segnale di fumo da parte di una pseudo-società, si è aggregato a tutti gli altri che erano già sull’uscio di Via Califano con le valigie pronte. Non c’erano le condizioni per andare avanti e, obtorto collo, ha dovuto interrompere il rapporto, come hanno fatto quasi tutti i giocatori di livello, tant’è che il Sorrento, da squadra da primi sei posti, si è indebolito al punto tale da retrocedere nella maniera più umiliante possibile. Anche Vitale, nello stesso tempo, retrocedeva nell’altro girone di serie D con la maglia dell’Arzanese, i suoi nove gol in pochi mesi non sono bastati per evitare una retrocessione che, già dopo il girone di andata, era quasi certa. Terminato così un anno prolifico e gratificante dal punto di vista personale ma triste per i risultati collettivi, ha deciso di ritornare a Surriento, stavolta con quelle garanzie che un professionista deve sempre avere per essere sereno e che l’anno prima gli avevano solo promesso. Sarà un piacere ritrovarlo con la casacca rossonera e vederlo in campo con quel suo passo dinoccolato ma che, allo stesso tempo, lo caratterizza e lo rende devastante. Quel suo viso tipico di chi è scaltro e smaliziato gli conferisce un’aria indecifrabile quando in realtà il suo cuore trasuda un amore immenso per la famiglia, per i figli e una granitica fede in Dio. Avendo in squadra lui e Scarpa si potrebbe pensare ad un campionato ambizioso anche in quarta serie, se poi Fragiello si mettesse a fare il cecchino, allora il divertimento sarebbe assicurato. Come una giostra dalle mille emozioni.

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