SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI. “Nella giornata in cui siamo noi ad andare in finale, bisogna fare i complimenti al Sorrento”, sono le parole di Pasquale Costagliola, diesse dell’Arzanese che, presentatosi in sala stampa al posto del tecnico biancoceleste, ha espresso parole lusinghiere per i vinti. In realtà, avrebbero meritato di passare il turno entrambe, gli uomini di Simonelli hanno pagato oltremodo l’harakiri di una settimana fa e, la grande reazione di impeto e orgoglio, ha fatto sì che l’impresa non si compisse per un soffio, quando ormai era ad un passo. C’erano 45′ per segnare un solo gol, con un’Arzanese letteralmente crollata, annebbiata, alle corde. “Siamo stati bravi a mantenere un Sorrento forte, bello ma soprattutto scatenato. Mi dispiace che una squadra così possa lasciare la categoria, è davvero un peccato!”.

 Sembrava difficile che l’Arzanese potesse mantenere un Sorrento veemente e feroce, invece, nella ripresa i ritmi si sono abbassati notevolmente, un po’ sulla falsariga della gara d’andata ma, con la differenza, che il primo tempo si era chiuso con i padroni di casa in vantaggio di un gol in più. Ed è quello che poi ha fatto la differenza, un solo gol. Il diesse biancoceleste, si è mostrato dispiaciuto per l’estromissione di una squadra campana come il Sorrento che, sulla carta, avrebbe dovuto recitare ben altro ruolo. Sono note le vicissitudini che hanno funestato la stagione, il sipario è calato tra la mestizia di un epilogo amaro. Insieme ai titoli di coda, scorre il fiume di un’amarezza difficile da arginare. Anche l’Arzanese ha dovuto fare i conti con varie peripezie, il girone d’andata è stato chiuso con il magro bottino di dieci punti conquistati, serviva un miracolo sportivo per salvarsi. Miracolo sportivo che è sempre più vicino. Basta questo perché si intonino peana ad una squadra a cui sono state somministrate cospicue dosi di vitalità e autostima perché si risollevasse, il lavoro non è stato semplice ma i frutti sono copiosi e insperati: “Eravamo una squadra di Eccellenza poi, a gennaio, siamo stati bravi a mandare via giocatori non all’altezza e a prendere i sostituti giusti per alzare il livello qualitativo di un organico capace di arrivare fin qui. Con questa rosa, se il campionato fosse iniziato adesso ci saremmo davvero potuti divertire”. Si è partiti con il cartello “work in progress”, ma poi è stato necessario un ribaltone con il cambio di allenatore e l’arrivo di Pasquale Costagliosa per l’area tecnica.

 C’è stato il serio rischio di subire uno smacco incredibile dopo la prestazione perfetta dello “Ianniello”, solo dopo una intera ripresa di trincea e apnea, si è potuto tirare un sospirone di sollievo per aver evitato di capitolare per la quarta volta. Sapendo di incontrare un Sorrento così agguerrito, Ripa e compagni avrebbero dovuto cercare di dilagare nella gara d’andata: “Ma sicuramente non ci siamo risparmiati dopo il 4-0 – ha assicurato Costagliosa – nella ripresa è stato bravo mister Simonelli a schierare molti uomini in difesa in modo da limitare i danni. Certo è stato comunque qualcosa di importante segnare quattro gol ad una squadra forte come il Sorrento e, inconsciamente, c’era il rischio di considerare il vantaggio rassicurante e rilassarsi un po’. Ma se, nell’arco dei 90′, siamo riusciti a mantenere anche un solo gol rispetto ai quattro dell’andata, significa che il nostro lavoro è stato premiato ugualmente nonostante la sofferenza”.

 Intanto, si parla tanto di episodi da censurare nel mondo del calcio, quando accade qualcosa di poco edificante, le notizie fanno il giro del mondo, mentre le scene di sportività passano in secondo piano. “Onore ai sorrentini”, è stato il coro che i tifosi dell’Arzanese hanno dedicato a chi, in quel momento, era distrutto dallo sconforto. Per loro è stata grande la paura di mettere a repentaglio un passaggio del turno che sembrava in cassaforte. Onore a quei sorrentini che, nonostante il pesante passivo, hanno deciso di crederci e di sostenere la squadra fino all’ultimo, onore a quei sorrentini che, domenica scorsa, hanno reso omaggio a Ripa rinverdendo i fasti dell’epopea di qualche anno fa, onore a quei sorrentini che continuano ad essere fieri della maglia al di là del risultato. Retrocedere tra i complimenti degli avversari mitiga un po’ la delusione che, comunque, resta molto alta. È già difficile edulcorarla, figurarsi smaltirla, la speranza è che si trasformi in voglia di riscatto da parte di chi ha veramente a cuore le sorti del calcio in costiera.

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