SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI. FOTO DI CARMINE GALANO. Franco & Ciccio. Presentare così la coppia d’attacco di una squadra di calcio, può sembrare dispregiativo, invece, Franco Caraccio e Ciccio Vitale stanno dimostrando di essere due giocatori validissimi con un’intesa che va migliorando. Domenica scorsa, ad Agropoli, sono stati loro due a confezionare il gol del momentaneo pari: l’argentino ha ispirato, il capitano ha finalizzato. Questa settimana abbiamo contattato proprio il sudamericano che, di partita in partita, sembra entrare sempre di più in condizione mostrando qualità importanti. Con il Marcianise era stato in ombra prima di scuotersi una volta defilato sulla destra, con il Rende è andato subito in gol con una girata da applausi, mentre con l’Agropoli ha fatto su e giù sulla fascia destra facendo bene sia nella fase di proposizione che in quella di copertura. E proprio sull’amara trasferta cilentana, gli chiediamo cosa abbia inciso di più sulla sconfitta: “A fine partita c’era tanto rammarico, volevamo portare dei punti a casa ed eravamo convinti di potercela fare. Da parte nostra c’era la consapevolezza di che partita fare, poi gli episodi hanno un po’ cambiato i piani e l’inferiorità numerica ci ha penalizzati. Però, nonostante l’uomo in meno, abbiamo tenuto quasi fino alla fine con una gara tutto cuore e sacrificio. Non bisogna dimenticare che avevamo di fronte un’avversaria attrezzata per vincere il campionato e, se devo essere sincero, non c’è stata tutta questa differenza tra noi e loro. Questo mi spinge a dire che dobbiamo continuare così, ma sapendo di dover migliorare ancora tanto. È vero che siamo sulla strada giusta ma abbiamo bisogno di lavorare, lo dovremmo fare per tutto l’anno anche dopo i risultati positivi”. L’ex Foggia dice che bisogna lavorare, ma su quali aspetti soprattutto? “Siamo una squadra giovane, dobbiamo conoscerci meglio. I tanti ragazzi hanno bisogno di fare esperienze, ma tutti dobbiamo metterci in discussione, anche i più grandi. Ci sono tante cose da aggiustare e lo possiamo fare solo grazie al lavoro. Ci sono anche aspetti tattici su cui mirare l’attenzione ma, ripeto, la strada tracciata è quella giusta, il mister ci ha dato un bel gioco, naturalmente anche grazie ad uno staff di prim’ordine”. Ritorniamo alla coppia d’attacco, sentiamo cosa Franco dice di Ciccio: “Non lo conoscevo ma mi è bastato poco per capire il valore della persona e del professionista. È uno che inventa belle giocate in qualsiasi momento della partita, da anni calca questi campi e non è un caso che molti lo conoscano e lo temano. Inoltre, è anche un punto i riferimento per tutti, un vero capitano per la squadra”.

Caraccio, soprattutto lo scorso anno, ha disputato una stagione più che dignitosa con la maglia del Trissino Valdagno. Probabile che il suo obiettivo sia quello di ripetere le prodezze della scorsa stagione e consacrarsi tra i dilettanti nazionali: “Diciamo che ho fatto bene soprattutto negli ultimi due anni riuscendo ad andare anche in doppia cifra. Lavoro per continuare così, anzi, per fare sempre meglio sperando di segnare di più. So bene che dipende prima da me e poi anche dalla squadra, intanto, i record personali passano in secondo piano di fronte agli obiettivi del gruppo: il primo è quello di conquistare la salvezza senza troppi problemi, poi possiamo guardare più in alto”. La situazione societaria è ancora spuria, tra la tifoseria serpeggia sempre un certo malcontento, la paura è che possa riverberarsi sulla squadra. Ci facciamo dire dall’attaccante di Chacabuco cosa filtra all’interno dello spogliatoio e se si sente rassicurato dalla dirigenza: “Stiamo sentendo di tutto ma noi abbiamo il dovere di non prestare ascolto a queste voci e a concentrarci solo sul campo, anche se non è sempre facile. Posso dire che siamo fiduciosi in una pronta schiarita, noi sapevamo delle difficoltà e speriamo che possa arrivare presto questo famoso passaggio di quote. So che c’è una persona che aveva promesso di vendere la società ma, al momento, non è avvenuto ancora niente. Se dovessero risolvere la situazione, ne potremmo guadagnare in serenità e tranquillità, ma ripeto che c’è la massima fiducia da parte nostra perché ci stanno dando tutto ciò che ci avevano promesso. Dispiace solo per l’allontanamento di alcuni tifosi, ma comprendo la loro amarezza, non deve essere facile mantenere l’entusiasmo dopo due retrocessioni”. Ma cosa ha spinto Caraccio a dire sì al Sorrento? “Prima di tutto la presenza del Pampa, una persona eccezionale dal punto di vista umano e anche come tecnico. Poi Sorrento la conoscevo anche se non ci ho mai giocato contro, sapevo della bellezza del posto e dell’importanza della piazza, potrà essere un ciclo ricco di soddisfazioni e, noi giocatori, con i risultati dobbiamo portare la gente dalla nostra parte”. Il potere dei risultati come la giusta medicina per avvicinare la gente. Questo è ciò che vorrebbe l’argentino che si sta ambientando sempre di più nella realtà costiera. Finora i risultati non sono stati esaltanti, ma battere in casa la Nuova Gioiese potrebbe conferire alla squadra fiducia e convinzione: “Sarà dura e difficile come tutte le partite, non ne esistono alcune facili, ci sarà sempre da battagliare l’importante è non perdere lo spirito combattivo che ci deve animare. Sono sicuro che domenica possiamo farcela e dare continuità ai risultati in casa, stiamo giocando bene e, su questa scia, i risultati arriveranno”.

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