SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI. Una partita in cui la posta in palio vale doppia. È quella dello “Stanganelli” di Gioia Tauro, dove il Sorrento sarà ospite di una Nuova Gioiese, reduce da due vittorie e un pareggio nelle ultime tre partite ma mai vittoriosa tra le mura amiche. I calabresi vivono un ottimo momento di forma, ma c’è da fare i conti con il tabù casalingo che vede ancora lo zero alla casella delle vittorie interne. Comunque, se si pensa che, dopo essere andati a vincere sul campo del Montalto nella gara di recupero, si è tenuto testa all’Akragas imponendole il pareggio per poi andare a vincere nettamente in casa della Battipagliese, sono stati fatti passi da gigante. Il periodo è di quello positivi, ma anche il Sorrento, pur non potendo vantare i numeri che mettono sul piatto i prossimi avversari, è stato capace di andare a pareggiare a Rende per poi frenare anche la corsa dell’Agropoli. È vero allora quando dicono che le grandi devono fare molta attenzione a chi lotta per non retrocedere, questi ultimi risultati lo stanno confermando. Intanto, bisogna aggiudicarsi anche gli scontri diretti per avvicinarsi ai propri obiettivi.

Per saperne di più sui prossimi avversari dei rossoneri, contattiamo Antonio Romano di GioiaSport che, con grande competenza, ci offre un quadro chiaro della situazione in casa viola. In prima battuta, parliamo del momento frizzante della squadra: “Per la Gioiese è quasi iniziato un nuovo corso in questo 2015, si è reduci da sette punti nelle ultime tre partite, quindi, il cambio di passo c’è stato rispetto a prima. Peraltro, le due vittorie sono arrivate lontano da casa, a dimostrazione di come questa sia una squadra da trasferta. Diciamo che la sosta è arrivata nel momento sbagliato visto lo stato di forma soprattutto psicologico che stava vivendo la squadra. Finalmente è stata trovata la famosa quadra del cerchio dopo le tante vicissitudini del girone d’andata. La salvezza è possibile ma ora c’è bisogno di iniziare a vincere tra le mura amiche”. Ma ci interessa sapere i motivi di tutti questi problemi in casa dove non si è mai riusciti ad imporre. Sono state tre le vittorie in trasferta, ma zero quelle nel proprio stadio, segno che davanti al proprio pubblico i risultati sono deficitari: “Prima di questo mini-filotto, anche il rendimento esterno era deficitario. Quella di Sorrento era stata l’unica vittoria poi sono stati i pareggi a connotare il campionato della Gioiese, non è un caso che il segno “x” sia stato una costante di tutto il girone d’andata dove i viola si sono contraddistinti per questa tendenza rispetto a tutte le altre. Probabilmente, anche per un fatto di caratteristiche dei giocatori ci si esprimeva un tantino meglio in trasferta, avendo molti brevilinei abili nelle ripartenze. Mancava quella fisicità di cui ci si è dotati grazie alla finestra di mercato invernale dove la società è corsa ai ripari ingaggiando i tasselli giusti con Zecchinato in attacco, Vitale a centrocampo e D’Angelo in difesa. Ora cambiando le caratteristiche degli interpreti, è cambiato anche il modo di giocare e, vedendo i risultati, pare che sia stata trovata la chiave giusta in un momento delicato del campionato. Ma, parlando dei nuovi arrivi, giusto citare anche Manfrellotti, un ’94 ex Puteolana che si è subito messo in mostra andando anche in rete contro la Battipagliese. È un’altra punta con prerogative diverse rispetto a Zecchinato, un corazziere di 192 centimetri, ma anche lui ha una buona fisicità però, nel contempo, è molto abile, gli piace spaziare per tutto il fronte d’attacco e, nonostante la giovane età, è anche piuttosto smaliziato”.

Il mercato invernale ha un po’ cambiato il volto delle squadra, è successo anche alla Nuova Gioiese che si è rinforzata andando ad ingaggiare gli elementi che occorrevano. Al collega calabrese chiediamo le caratteristiche della Gioiese e di indicarci una probabile formazione anti-Sorrento: “Mister Viola opta per un 4-4-2 classico, ma ciò da cui non si schioda mai è la difesa a quattro, quasi un dogma per lui. Però, visto che con il Sorrento è uno spareggio dal momento che si è divisi da soli due punti in classifica e i rossoneri, presumibilmente, giocheranno per non perdere e per mantenere il distacco dalla Gioiese mettendosi alle spalle questa trasferta, non escludo un modulo che dia maggiore peso alla fase offensiva. Magari un 4-3-3 con maggiore spinta sugli esterni, anche perché, mai come adesso, ci sono problemi di abbondanza e il tecnico è anche bravo a tenere tutti sulla corda. Comunque, ritenendo che alla fine l’assetto tattico sarà il 4-4-2, in porta ci sarà Panuccio, che è una sicurezza. La linea a quattro di retroguardia, dovrebbe prevedere Cosoleto a destra, D’Angelo e Taverniti al centro con Gambi a sinistra, quest’ultimo un gioiese doc, di grande esperienza e con un passato importante anche a Pagani. Penso che il tecnico si affiderà a lui anziché schierare l’under Condomitti. A centrocampo a destra ci sarà Giuseppe Crucitti, mentre al centro Totò Crucitti, grande regista e miglior realizzatore della squadra con ben otto gol, sarà affiancato da Somma, mentre sull’out mancino dovrebbe agire De Angelis. La coppia d’attacco dovrebbe essere composta da Zecchinato e Zampaglione con Manfrellotti che si candida per una maglia da titolare ma anche un suo impiego a gara in corso potrebbe risultare importante”. Ma chi sono gli elementi che possono fare la differenza tra i viola? “Totò Crucitti e Zampaglione hanno qualcosa in più dal punto di vista tecnico, l’attaccante ha segnato gol a grappoli in serie D ed è una garanzia per questa categoria. Sicuramente sono gli elementi di maggiore qualità e lignaggio e quelli più rappresentativi di una squadra che punta a salvarsi ma loro potrebbero tranquillamente militare in altre con ambizioni diverse”. Dopo aver trattato i punti di forza, quando l’attenzione si sposta su ciò che potrebbe andare meglio, la risposta apre una piaga ormai attecchita in molte realtà: “Avendo trovato un proprio equilibrio non saprei su cosa concentrare l’attenzione, ciò che mi viene da dire è che l’infido rettangolo di gioco potrebbe creare brutti scherzi. Certo, un terreno di gioco in pessime condizioni non penalizza solo una squadra ma entrambe, però, essendo chiamata a fare la partita, la Gioiese potrebbe avere maggiori difficoltà e chi deve chiudersi potrebbe avere dei vantaggi. Il punto è che, non avendo una struttura dove allenarsi, anche in settimana si lavora sul campo dove si gioca la domenica, naturale ritrovarsi un rettangolo di gioco martoriato”.

La gara si avvicina, serve lo stesso Sorrento che ha giocato le ultime due partite ma senza paura di vincere. C’è bisogno di un calcio pratico ma anche un pizzico di coscienza che, come la fortuna, aiuta gli audaci. Da Antonio Romano ci facciamo dire cosa si aspetta dalla gara di Gioia Tauro: “E’ una partita aperta a qualsiasi risultato, le squadre si equivalgono quindi è difficile azzardare pronostici. Diciamo che il Sorrento deve temere l’aspetto mentale della Gioiese a cui, i sette punti in tre partite, hanno dato più consapevolezza delle proprie forze”. Infine, ci stacchiamo un po’ dalla singola partita e diamo uno sguardo a tutto il girone partendo dalla disputa per aggiudicarsi la leadership alla bagarre salvezza: “Per la lotta in testa alla classifica, credo che alla fine la spunterà l’Akragas che vuole veramente vincere il campionato e, dopo averci provato lo scorso anno, adesso non intenderà fallire di nuovo. La società agrigentina ha investito tanto per ingaggiare gente di valore che non ha bisogno di particolari biglietti da visita. Anche il Torrecuso ha un buon organico, con attaccanti di grande spessore, ma con tutto il rispetto per la realtà sannita, l’Akragas richiama maggiore blasone e prestigio, anche questo può incidere in una volata. Un conto è giocare in un ambiente sereno e tranquillo, che vive dell’entusiasmo dei risultati, un altro è essere trascinati da 4-5 mila tifosi. Nel discorso potrebbe entrarci anche l’Agropoli ma pecca troppo di continuità, mentre la vera variabile impazzita è il Rende. Quella di Trocini, è una squadra imprevedibile e un gruppo vero, non ci sono giocatori che facciano ombra ad altri e l’unità di intenti tra i reparti è una forza non indifferente. Per quanto riguarda la bassa classifica, a parte l’Orlandina ormai condannata, il Montalto si gioca tutto nel prossimo turno con il calendario che è stato impietoso visto che gli presenta l’Akragas. Dovesse steccare, diventerebbe difficile rientrare in corsa. La zona play out è comunque ingarbugliata, Gioiese, Noto e Sorrento sono separate da pochissimi punti e se la stanno giocando come possono, vedo un po’ più in difficoltà la Tiger Brolo, con una Battipagliese che sta vivendo uno dei momenti più critici della sua storia e, nel caso dovesse restare invischiata nei play out, la depressione potrebbe far sì che venga meno la forza motivazionale per reagire. Ma da Hinterreggio e Leonfortese in giù è tutta una incognita, anche queste due squadre non possono ancora dormire sonni tranquilli”.

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