SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI. La voce era nell’aria. “Arriverà un attaccante argentino”, certo non si può pretendere di strappare Higuain al Napoli o Tevez alla Juventus, ma chissà che Franco Caraccio non possa rivelarsi un acquisto azzeccato per la serie D. Ci siamo subito attivati per raccogliere testimonianze dirette da chi l’ha visto all’opera e ne è venuto fuori un materiale piuttosto incoraggiante. Nella stagione 2009-2010, l’attaccante argentino nativo di Chacabuco (vicino Buenos Aires), giocò nel Foggia. Vedendo il tabellino, si può pensare che sia stata una esperienza negativa e da cancellare in fretta per lui, invece, ci si sbaglia. E di grosso. Dalla Puglia ci dicono che Caraccio è ricordato come un mito, perché il gol che ha realizzato è stato di quelli pesanti. A volte si timbra il tabellino una miriade di volte ma con la sensazione che non porti a nulla, che sensazione si prova quando si decide di andare in rete una sola volta per cambiare le sorti di una stagione? Il Foggia di Ugolotti disputò un campionato di Prima Divisione tra mille affanni, per mantenere la categoria avrebbe dovuto superare l’ostacolo Pescina ai play out. Le cose sembravano essersi messe nel binario giusto espugnando la terra abruzzese per due reti ad una, allo “Zaccheria” bisognava solo chiudere i conti. Invece, quella giornata fu piena di colpi di scena e proibita ai deboli di cuore. Gli avversari si portarono sul doppio vantaggio, tra lo choc e la rabbia dei tifosi rossoneri che andarono in escandescenza bloccando la gara per un quarto d’ora. Si avvicinava lo spettro di una umiliante retrocessione in Seconda Divisone ma, improvvisamente, Caraccio si stagliò su tutti piegando di testa il portiere avversario. Il risultato era quello dell’andata ma il Foggia era salvo in virtù del miglior piazzamento in classifica, Caraccio, alla sua prima esperienza in Italia, diventò l’eroe di giornata, l’uomo copertina, il deus ex machina, da quel giorno il suo nome è associato a poteri taumaturgici. Ma la sua giornata di gloria cessò alla notizia della morte del padre, sicuramente non dimenticherà mai quella data e la ricorderà per un momento bellissimo a livello professionale ma tragico sul piano affettivo. Una curiosità: a quella partita prese parte anche Visone, i due ex compagni di squadra si ritroveranno ad indossare un altro rossonero. Per quanto riguarda il recente Caraccio, abbiamo raccolto importanti informazioni da chi l’ha visto giocare lo scorso campionato con la maglia del Trissino Valdagno. Tale società non esiste più non avendo trovato le risorse economiche per iscriversi al prossimo campionato, per questo motivo il giocatore era senza squadra. Dal Veneto, ci dicono che la stagione di Caraccio è stata molto positiva, con i suoi 8 gol è stato il capocannoniere della squadra risultando tra gli elementi più affidabili. Ha fatto parte della Nazionale Argentina Under 20, grazie a quest’esperienza ha incontrato Diego Armando Maradona, con cui ha scattato una foto che si trova facilmente sul web. La sua carriera è iniziata nell’Arsenal de Sarandì ed era considerato una piccola stella quando, giocatori come Denis e Calderon sotto la guida tecnica di Burruchaga, facevano letteralmente sfracelli. Ha 27 anni, una discreta esperienza, dicono che tecnicamente non sia affatto male, chissà che in costiera non trovi l’ambiente giusto per consacrarsi.

Commenti

commenti